Anello del Resegone(Prealpi - Lombardia)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1340 m c.a (oppure 780 m utilizzando la funivia dei Piani d'Erna) DURATA: 7,00h (oppure 4,50h utilizzando la funivia dei Piani d'Erna) DIFFICOLTA': E AGGIORNAMENTO RELAZIONE: ottobre 2019
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Montagna popolarissima in Lombardia, il Resegone (1875 m) offre itinerari per tutti i gusti e per tutte le stagioni. Tra questi ne troviamo uno che non tocca né la cima principale (Punta Cermenati) né alcuna delle altre punte che gli conferiscono, soprattutto se lo si guarda dalla Brianza, la caratteristica forma da cui prende il nome (in dialetto lombardo resegón significa “grande sega”). Questo particolare itinerario è l’Anello del Resegone, un percorso circolare che, passando da una serie di colli, permette di compiere l’intero periplo della montagna mantenendosi tra i 1100 e i 1500 metri di quota. I punti da cui partire per raggiungere l’anello sono molteplici perché diverse sono le valli che fanno capo a questa singolare montagna. In questa pagina propongo il giro con partenza dal versante lecchese, dal parcheggio della funivia dei Piani d’Erna. Non è il modo più breve per affrontare l’escursione, visto che il punto di partenza è il più basso tra quelli possibili, ma è una bella camminata per escursionisti allenati, lunga (7 ore) e con un dislivello abbastanza importante (1340 m circa sia in salita che in discesa). Al termine della relazione darò anche le indicazioni per affrontare il giro dai Piani d’Erna, raggiunti in funivia, quindi dal punto di partenza che consente di effettuare il giro nel modo meno dispendioso fisicamente (5 ore di cammino con circa 780 metri di dislivello sia in salita che in discesa).
L’Anello del Resegone si svolge tutto su buoni sentieri segnalati, non presenta difficoltà particolari ed è classificabile E. Non toccando alcuna cima, non permette di godere di ampi panorami, anche se non mancano occasioni per ammirare vallate e cime circostanti (e non solo). Si attraversano però ambienti molto vari e non mancano i motivi di interesse (le miniere di galena, l’antico cippo di confine al valico della Passata, la carbonaia e la calchera nei pressi della Costa del Palio, alcune sorgenti). Lungo tutto il percorso ci sono diversi rifugi presso cui è possibile sostare per godere di qualche momento di riposo e ristoro.
ACCESSO STRADALE. Il punto di partenza dell’escursione è il grande parcheggio della funivia dei Piani d’Erna, a Lecco (località Versasio). Se si arriva a Lecco dalla Brianza con la superstrada (SS36), dopo aver passato il ponte sull’Adda si prende l’uscita per la Valsassina e l’Ospedale Manzoni. Si procede in galleria fino all’uscita per Versasio e, allo stop, si gira a sinistra seguendo le indicazioni per i Piani d’Erna. Seguendo Via dei Poggi e poi Via Prealpi si raggiunge il parcheggio della funivia (603 m). Se si proviene da altre direzioni conviene consultare gli appositi siti internet. Attenzione: il parcheggio è gratuito da lunedì a venerdì. Sabato, domenica e festivi è a pagamento e costa 3,00 euro (prezzo in vigore a ottobre 2019).
ITINERARIO. Dal lato meridionale del grande parcheggio della funivia dei Piani d’Erna (603 m), in prossimità di alcuni cartelli indicatori (tra cui uno giallo molto grande e ben anche visibile da lontano), si imbocca un largo sentiero che scende nel bosco e raggiunge, a Est della funivia, una stradina asfaltata (575 m). La si segue verso destra fino al suo termine, davanti all’ingresso dell’Agriturismo “Deviscio”. A sinistra del cancello si imbocca una larga mulattiera acciottolata e la si segue fin sotto le case di Costa, dove si trova un bivio (770 m); si lascia la mulattiera che prosegue diritta e si sale a sinistra (cartelli indicatori per Rifugio Stoppani, Rifugio Azzoni, Resegone e altro) lungo il sentiero n.1 che raggiunge le case con una ripida scalinata e poi (attraversato il piccolo nucleo di edifici) prosegue nel bosco fino al Rifugio Stoppani (900 m c.a; ore 0,50 dalla partenza).
A sinistra del rifugio si prosegue lungo il sentiero n.1 che sale nel bosco, ampio ed evidente; dopo aver guadagnato qualche decina di metri di quota il sentiero prosegue a mezzacosta, passa accanto alla Sorgente del Kopp (o Cop) e arriva a un bivio segnalato: si lascia a sinistra il sentiero che sale ai Piani d’Erna per La Sponda e si prosegue diritti pressoché in piano fino al facile guado di un torrentello (960 m c.a). Ci si trova subito davanti a un trivio: si ignorano il sentiero che sale a sinistra e quello che scende verso destra e si prosegue diritti lungo il sentiero n.6 (un piccolo cartello su un albero indica il Passo del Fo). Si incontra un altro bivio: si ignora il sentiero che sale a sinistra (n.1) e si prosegue lungo il n.6, incontrando subito un altro bivio. Si ignora il sentiero che si abbassa a destra e si prosegue in salita su quello di sinistra, arrivando in breve a un altro bivio (dopo il guado del torrentello il sentiero è diventato progressivamente più stretto, pur rimanendo evidente). Si lascia a sinistra il sentiero che sale al Rifugio Azzoni e si prende a destra quello per il Passo del Fo (cartello su un albero), raggiungendo poco dopo il greto asciutto del torrente che scende dal Canalone Comera (1010 m c.a). Superata la sponda opposta, il sentiero torna ad essere largo e, con diverse svolte sale nel bosco fino a incontrare (1160 m c.a) il sentiero n.7 che, da sinistra, proviene dai piani d’Erna. Si continua verso destra (Sud) per l’ampio tracciato che più avanti si divide: si possono seguire entrambi i rami (quello di destra passa dalla Sorgente del Fo) che si riuniscono pochi metri prima del passo. Se si segue quello di sinistra, si incontra più avanti il sentiero n.5 (che proviene sempre dai Piani d’Erna, ma è più impegnativo del n.7) e si raggiunge il Passo del Fo, dove si trova la Capanna Ghislandi (1296 m; ore 1,00 dal Rifugio Stoppani; ore 1,50 dalla partenza).
Dal Passo del Fo (cartelli indicatori) si prende l’evidente sentiero che scende verso Sud-Est e in breve si raggiunge il sottostante Rifugio Alpinisti Monzesi (1173 m). Si passa davanti all’edificio, attraversando la grande terrazza con i tavoli e, dal suo limite Nord-Est (cartello indicatore per la Passata) si imbocca un sentiero che si abbassa per traversare (1158 m) il fondo della Val Negra. Il sentiero riprende a salire e inizia a traversare verso Sud-Sud-Est, nel bosco. Al bivio che si incontra quasi subito si prosegue a sinistra (cartello indicatore per la Passata; il sentiero a destra scende) continuando il lungo mezzacosta sul quale si incontrano anche gli ingressi delle antiche miniere di galena (1215 m). Al termine della traversata, con una breve discesa si raggiunge il valico della Passata (1244 m; ore 0,50 dal Passo del Fo; ore 2,40 dalla partenza).
Dal Passo (cartelli indicatori, tra cui quello per il Rifugio Resegone), si scende verso Est, in Valle Imagna. Si incontrano subito due bivi segnalati: si ignorano i sentieri che vanno a destra e si tiene la sinistra. Non ci sono indicazioni, ma presto si incontrano i segnavia bianco-rossi della DOL (Dorsale Orobica Lecchese). Si prosegue verso Nord-Est, prevalentemente nel bosco, perdendo progressivamente quota (ma ci sono anche un paio di leggeri saliscendi) e incontrando ancora un bivio segnalato (si ignora il sentiero che va a destra e si continua diritti). Poco dopo il bivio, si passa davanti al pilone votivo dedicato alla Madonna della Foppa (1107 m) e quindi si risale al Passo La Porta (1123 m; ore 0,30 dalla Passata), immerso nel bosco.
Dal passo (cartelli indicatori per il Rifugio Resegone e altre mete) si prosegue verso Nord in leggera discesa seguendo i segnavia della DOL, che sono ben visibili e frequenti. Dopo una decina di minuti si incontra un bivio segnalato (1080 m c.a), però occorre fare attenzione perché il cartello, per chi proviene da Sud, è nascosto da un agrifoglio. Si lascia il sentiero di destra che scende a Brumano e si prende quello di sinistra, in leggera salita (poco più avanti, su un faggio si trova la scritta DOL e un segnavia bianco-rosso piuttosto evidente). Seguire il sentiero che diviene presto ampio e arriva a un bivio; si va a destra e si incontra quasi subito un altro bivio: si può andare sia diritti che a sinistra (i due sentieri si riuniscono poco sopra). Più in alto (1130 m) si incrocia una stradina stretta ed erbosa: la si attraversa e si prosegue per un ripido sentiero fino a che, piegando a destra, non si arriva dietro alla più alta (1172 m) delle baite della località Cascine Zucchero. Si prosegue verso Nord lungo il sentiero che ora diviene molto largo; si passa accanto a una presa dell’acqua e se ne raggiunge un’altra (1207 m), con una grande vasca in cemento. Da qui si imbocca un sentierino che, verso Nord, raggiunge il grande prato sotto il Rifugio Resegone dove si trova un grande traliccio della linea elettrica. Seguendo la strada di accesso al rifugio o salendo lungo la traccia che taglia direttamente nel prato, si raggiunge il Rifugio Resegone (1264 m; ore 0,40 dal Passo La Porta; ore 1,10 dalla Passata; ore 3,50 dalla partenza).
Dal rifugio ci si abbassa per un brevissimo tratto lungo la strada di accesso: dal primo tornante (cartello indicatore per il Monte Resegone e il Rifugio Azzoni) si imbocca un sentiero (segnavia della DOL) che passa dietro una bella baita e prosegue verso Nord-Nord-Est in una bella faggeta. A 1360 m c.a si lascia a sinistra il sentiero che sale al Resegone e si prosegue fino all’ampia sella erbosa della Bocca di Palio (1390 m; ore 0,30 dal Rifugio Resegone).
Sul versante opposto si segue una brutta carrareccia in leggera discesa; la si abbandona dopo pochissime decine di metri per prendere a sinistra un sentiero che traversa in direzione Ovest-Nord-Ovest passando davanti a una carbonaia ricostruita a scopo didattico e a una calchera restaurata (bacheche illustrative molto interessanti). Il sentiero prosegue in salita e arriva alla Sorgente Forbesette (1409 m; da qui sale a sinistra un altro sentiero per il Resegone) poco dopo la quale si trova una bella area di sosta (1405 m c.a; ore 0,20 dalla Bocca di Palio), dove si trovano diverse indicazioni. A sinistra di un grosso masso con la scritta “ERNA” in rosso si imbocca il sentiero n.7 che sale verso Nord e arriva al Passo del Giuff, punto più alto dell’escursione (1515 m; ore 0,20 dall’area di sosta; ore 1,10 dal Rifugio del Resegone; ore 5,00 dalla partenza). Dall’area di sosta fare attenzione a non prendere il sentiero n. 17 per la Forcella di Olino (la direzione è pressoché la medesima, almeno all’inizio).
Sul versante opposto si scende per un buon sentiero, prima verso destra, poi verso sinistra (Ovest-Sud-Ovest) per traversare in discesa il boscoso versante settentrionale del Resegone fino a raggiungere l’ampia sella erbosa della Bocca d’Erna (1291 m; ore 0,30 dal Passo del Giuff; ore 5,30 dalla partenza). Da qui si può salire in una decina minuti alla stazione superiore della funivia dei Piani d’Erna (1330 m) per, eventualmente, risparmiarsi la discesa a piedi. Nella zona si trovano anche la Trattoria Bar Milani (vicino alla funivia) e il Rifugio Marchett (nel Vecchio Borgo dei Piani d’Erna, a cinque minuti dalla Bocca d’Erna, verso Nord)
Dalla Bocca d’Erna si scende verso Sud-Sud-Est lungo il sentiero n.7 (cartello indicatore per il Rifugio Monzesi e La Passata). A 1175 m c.a si incontra un bivio segnalato. Si possono seguire entrambi i sentieri: quello di destra è più ripido, passa accanto alla Fonte Spreafico e si immette sul sentiero n.1 a circa 1000 m di quota. Se si tiene la sinistra si raggiunge la Baita del Pian del Fieno (1167 m) e, poco più avanti, la radura (1145 m c.a) dove il sentiero n.7 e il sentiero n. 1 si incrociano. Si abbandona il sentiero n. 7 che prosegue verso il Passo del Fo e il Rifugio Monzesi e si scende a destra lungo il sentiero n.1 che porta al Rifugio Stoppani. In entrambi i casi, seguendo il sentiero n.1 si arriva al facile guado del torrentello (960 m c.a) superato all’andata. Proseguendo a ritroso lungo il percorso fatto in salita si arriva al Rifugio Stoppani (900 m c.a; ore 0,50 dalla Bocca d’Erna passando dal Pian del Fieno, un po’ meno passando Fonte Spreafico) e al parcheggio della funivia da dove è partita la lunga escursione (603 m; ore 0,45 dal Rifugio Stoppani; ore 1,30 dalla Bocca d’Erna; ore 7,00 dalla partenza).
ANELLO DEL RESEGONE CON PARTENZA DAI PIANI D’ERNA (funivia) Dalla stazione a monte della funivia dei Piani d’Erna (1330 m) ci si abbassa lungo una strada sterrata raggiungendo in pochi minuti la vasta sella erbosa della Bocca d’Erna (1291 m). Da qui si scende verso Sud-Sud-Est lungo il sentiero n.7 (cartello indicatore per il Rifugio Monzesi e La Passata). A 1175 m c.a si incontra un bivio segnalato. Si prende a sinistra e in breve si raggiunge la Baita del Pian del Fieno (1167 m) e, poco più avanti, la radura (1145 m c.a) dove il sentiero n.7 e il sentiero n.1 si incrociano. Si prosegue verso Sud-Sud-Est lungo il sentiero n.7 in piano o in leggera salita fino a raccordarsi (1160 m) col sentiero n.6 che sale da destra. Si continua ora verso Sud per l’ampio sentiero che più avanti si divide: si possono seguire entrambi i rami (quello di destra passa dalla Sorgente del Fo) che si riuniscono pochi metri prima del Passo del Fo. Se si segue quello di sinistra, si incontra più avanti il sentiero n.5 (che proviene sempre dai Piani d’Erna, ma è più impegnativo del n.7) e si raggiunge il Passo del Fo (1296 m; ore 1,10 dalla Bocca d’Erna), dove si trova la Capanna Ghislandi. Da qui si prosegue seguendo la relazione. Arrivati di nuovo alla Bocca d’Erna, con una breve risalita si ritorna alla funivia. ORARIO: Bocca d’Erna – Passo del Fo: ore 1,10 Passo del Fo – La Passata: ore 0,50 La Passata – Rifugio Resegone: ore 1,10 Rifugio Resegone – Passo del Giuff: ore 1,10 Passo del Giuff – Bocca d’Erna: ore 0,30 Totale: Ore 4,50; cui aggiungere il tempo per scendere dalla stazione della funivia (circa 5 minuti) e poi per risalirvi (circa 10 minuti). DISLIVELLO: 780 metri circa sia in salita che in discesa (calcolati dalla stazione della funivia) Orari e apertura della funivia: consultare il sito www.pianidibobbio.com/prezzi-orari/piani-d-erna oppure telefonare alla biglietteria: 0341.497337
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