Vierge de l'Aroletta - Sperone est |
|
SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 720 m al rifugio; 400 m dall'attacco alla cima DURATA: 4/5 ore dall'attacco DIFFICOLTA': dal III al IV+ con un passaggio di V- (oppure A0) AGGIORNAMENTO RELAZIONE: novembre 2001
|
|
La Comba di Crête Sèche è un
vallone laterale della Valpelline, in Val d'Aosta; solitario e tranquillo
è circondato da montagne prevalentemente rocciose (gneiss), ma nella sua
parte alta raccoglie il piccolo ghiacciaio d'Aroletta, che sale al
Mont Gelé (meta di un'interessante itinerario scialpinistico). Questo
vallone avrebbe tutte le caratteristiche per essere molto frequentato: vi si trova un bel rifugio raggiungibile in poco tempo, a
poca distanza dal quale si alzano le pareti e le creste del Trident e
della Vierge de l'Aroletta, su cui corrono alcune belle vie di arrampicata
di varia difficoltà (dal II al V+) e su roccia buona, talvolta ottima (ma
anche, in alcuni casi, coperta di licheni). Quando abbiamo salito la via
che propongo (alcuni anni fa) era invece quasi del tutto ignorato dagli
arrampicatori; oggi le cose sono un poco cambiate: alcune vie sono state
modernamente attrezzate e c'è più gente in giro. Continua però ad
essere un ambiente tranquillo, dove si può arrampicare senza alcun
problema di affollamento, godendo non solo la gioia dell'azione, ma anche
la serenità dello stare in mezzo alle montagne e alla natura, lontani dal
rumore e dalla confusione della quotidianità metropolitana. La via che supera lo sperone est della Vierge è molto bella e fu aperta nel 1966 da due cordate: Carlo Carena-Ennio Cristiano-Natale Fornelli e Antonio Balmamion-Paolo Rattazzini. La seconda ripetizione, nel dicembre di quell'anno, fu di Piero Giglio e Ugo Manera. La via ha un dislivello di 400 metri; si svolge su roccia generalmente buona, in alcuni tratti ottima, e ha difficoltà prevalenti di IV e IV+ con un breve passaggio che la relazione della guida CAI-TCI dà di A1 (1 chiodo), ma che noi giudicammo al massimo di V-. Il superamento della via richiede 4-5 ore dall'attacco. Recentemente la via è stata attrezzata; tuttavia può essere utile avere con sé del materiale di assicurazione (nut o friend) supplementare. La salita al rifugio Crête Sèche (tel. 0165.730030) inizia da Ruz (m 1696), piccolo nucleo di case raggiungibile in macchina da Dzovenno (sulla strada principale della Valpelline). Si segue dapprima la strada sterrata che conduce agli alpeggi della Comba di Vertsan; prima di arrivarvi si prende a sinistra il sentiero che sale alla Comba di Crête Sèche, nella quale, a quota 2410 m, è posto l'omonimo rifugio della sezione del CAI di Aosta (ore 1,30). Dal rifugio si traversa il vallone e si sale all'attacco della via, che è posto qualche metro a sinistra del filo, in corrispondenza di un diedro aperto e inclinato a sinistra (45 minuti). Superato il diedro (12 m, III+), si prosegue fino ad un ampio terrazzo erboso. Ci si sposta leggermente a destra, si supera una paretina verticale di pochi metri (IV+) e poi si sale facilmente a sinistra in un diedro che si segue interamente (III). Si traversa a sinistra una placca verticale (IV) che conduce sul filo dello sperone; superatolo si sale a sinistra (III) fino alla base di un evidente diedro inclinato. Si supera tutto il diedro (40/45 m) con bellissima arrampicata (III+) su roccia ottima, sostando alla fine proprio sul filo dello sperone. Ci si porta allora sulla sua destra e si entra in un canale-camino al termine del quale si piega a destra per giungere sul filo dello spigolo affilato ed esposto che scende dal "naso" strapiombante della sommità (80 m circa, II e III). Si segue il filo con splendida arrampicata (III+ e IV+ con un passaggio di V- per superare una lama). Si giunge così ad un ripiano alla base di una placca sotto il tetto che taglia lo spigolo. Si supera la placca spostandosi a sinistra fin sotto una larga fessura che incide il piccolo tetto e che ne permette il superamento (è questo il breve passaggio che la relazione della guida del CAI-TCI dà di A1); segue un'altra fessura che riporta, verso destra, sul filo dello spigolo (IV); un'altra fessura porta alla base di una placca sotto il "naso" dello sperone (IV). Si supera la placca (15 m, IV+) fino alla base di un grande diedro a sinistra del "naso". Si traversa a sinistra (IV+) su uno spigolo secondario che si segue fino ad un ripiano alla base di una fessura inclinata ed erbosa. Superata la fessura si prosegue fino in vetta lungo le placche sempre meno inclinate che costituiscono la parte finale dello sperone (80-100 m; dal III al I). Discesa: lungo la cresta nord (II) fino al colle dell'Aroletta (m 2860). Due corde doppie da 20 metri facilitano la discesa. Dal colle un facile canale di rocce e detriti porta alla grande conoide di terra e detriti che riporta nel vallone e quindi al rifugio (ore 1,30). E' possibile lasciare gli zaini all'attacco della via perché, senza troppo incomodo, si possono recuperare durante la discesa.
|
|
BIBLIOGRAFIA: Gino Buscaini: ALPI PENNINE, volume I - CAI/TCI (Guida dei monti d'Italia), 1971 Lorenzo Barbié: DIMENSIONE 4° (ALPI OCCIDENTALI) - L'Arciere/Vivalda, 1993
|
|