Cima della Rosetta - salita invernale

(Val Gerola - Alpi Orobie/Lombardia)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: m 1042 (da quota 1100 m, sulla strada che da Rasura sale al Rifugio Bar Bianco)

DURATA: ore 3 (salita da quota 1100 m); ore 1,40 (discesa)

DIFFICOLTA': E

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: gennaio 2011

 

La Cima della Rosetta (2142 m) è una classicissima meta scialpinistica della Val Gerola, oggi molto frequentata anche dagli escursionisti con le ciaspole. Il motivo è presto detto: la salita da Rasura, nella parte alta (dopo il Rifugio Bar Bianco) è molto panoramica. Si sale lungo facili dossi con radi larici mentre lo sguardo è attratto dalla vista delle Alpi Retiche a Nord (dalla Cima di Castello al Monte Disgrazia fino al gruppo del Pizzo Scalino) e da quella delle Alpi Orobie a Est e Sud (dal Monte Lago alle vette che chiudono la Val Gerola). Molto particolare è poi la vista su Morbegno e sul solco pianeggiante della Valtellina: la posizione della Cima della Rosetta, all’inizio della Val Gerola, la trasforma in un balcone affacciato sul piano del fondovalle, centinaia di metri più in basso.

 

In estate, la salita alla Cima della Rosetta è una bella escursione di modesto dislivello, dato che è possibile salire in macchina fino al Rifugio Bar Bianco (1506 m). In inverno le cose vanno diversamente e il dislivello varia molto a seconda dell’innevamento e quindi della percorribilità della strada stessa. Se si deve partire da Rasura (762 m) bisogna superare un dislivello di quasi 1400 metri. La prima volta che ci siamo stati (molti anni fa) abbiamo lasciato la macchina poco a monte del paese (a 850 metri di altezza); quest’anno (gennaio 2011) siamo saliti fino a circa 1100 metri, lasciando l’auto nelle vicinanze della deviazione per l’Alpe della Corte e l’omonimo rifugio. Se non si ha voglia di affrontare il dislivello massimo bisognerà quindi attendere le condizioni che permettono di salire più in alto possibile. A mio parere una situazione ideale è quella che consente di percorrere la strada fino al lungo tratto che va dai 1000 ai 1100 metri: si trovano diverse opportunità di parcheggio e il dislivello da affrontare non è certamente proibitivo (anche se questo dipende dal proprio stato di allenamento). Infine: come ogni salita invernale, anche questa deve essere affrontata solo dopo aver consultato attentamente il bollettino delle valanghe.

 

ACCESSO STRADALE. Seguire la strada della Valtellina fino a Morbegno, dove si stacca la strada che sale in Val Gerola (indicazioni). Percorrere questa strada fino all’abitato di Rasura (762 m). Appena usciti dalle case si incontra una strada asfaltata che sale sulla destra (indicazioni per il Rifugio della Corte e per il Rifugio Bar Bianco). Immettersi su questa strada e seguirla fin dove è possibile (la strada è asfaltata fino a 1300 m).

 

ITINERARIO. Proseguire lungo la strada che, con diversi tornanti, sale nel bosco di conifere e arriva al bel pianoro dove si trova il Rifugio Bar Bianco (1506 m; chiuso in inverno). Questo percorso può sembrare monotono, ma col bosco innevato la salita non è priva di fascino e non si hanno problemi nella scelta dell'itinerario (ore 1,20 da quota 1100 m).

 

Al Rifugio Bar Bianco si può arrivare anche seguendo un altro percorso, risparmiando 10/20 minuti: proseguire lungo la strada almeno fino al tornante a 1230 m, dove si trova una stradina che, verso sinistra, raggiunge in pochi minuti le case più alte di Larice (al tornante si trova un cartello con il nome della località). Larice può essere raggiunto anche deviando dalla strada più in basso (ci sono deviazioni a sinistra anche a 1080 m o a 1170 m), ma poi ci si troverebbe su pendii ripidi poco adatti (se c’è neve dura) all’uso delle ciaspole. Dalle case più alte di Larice si sale verso Ovest fino a quelle di Ciani (1319 m). Da qui occorre trovare il tracciato del sentiero estivo (ci sono dei cartelli indicatori) che sale nel bosco sempre verso Ovest e raggiunge il pianoro dove si trova il Rifugio Bar Bianco.

 

Dal Rifugio Bar Bianco la meta è ben visibile. Si sale verso Ovest e si raggiungono delle baite a quota 1646 m (già visibili dal rifugio). Da questo punto è bene proseguire lungo i dossi sulla destra (meno ripidi e quindi più sicuri dell'ampio pendio sotto la vetta), raggiungendo la cresta Nord della nostra montagna. Percorrendo quest’ultima, si guadagna la cima, caratterizzata da una grande croce di ferro (2142 m; ore 1,40 dal Bar Bianco; ore 3 da quota 1100 m). Salendo lungo la cresta Nord è bene stare un po’ a sinistra del filo per evitare le cornici e i ripidissimi pendii che scendono verso destra; per gli stessi motivi, anche in cima occorre un po’ di attenzione (qui sono molto ripidi anche i pendii che scendono a Sud).

 

La discesa si effettua lungo il medesimo itinerario (ore 1,40 dalla cima a quota 1100 m).

 

 
 

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