Cima Saler da Colloro

(Val d'Ossola - Piemonte)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1400 m

DURATA: 3,30/3,50h (salita); 2,30h (discesa)

DIFFICOLTA': EE

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: maggio 2019

 

La Cima Saler (2020 m) è una cima non molto evidente che si alza sulla lunga dorsale prevalentemente erbosa (ma aerea e dirupata) che dalla Punta della Rossola arriva al Pizzo delle Pecore, segnando per un tratto il confine del Parco Nazionale della Valgrande nella sua porzione più occidentale. Offre un bel panorama, ma l’interesse dell’itinerario che la raggiunge da Colloro (frazione di Premosello Chiovenda in Val d’Ossola) sta più nelle caratteristiche del percorso, molto vario e caratterizzato da alcuni passaggi spettacolari; tra questi segnalo in particolare la lunga cengia dopo l’Alpe La Colla e la scala di pietre a secco (ora in parte crollata e resa sicura da una catena) che permette di superare uno sperone roccioso poco prima dell’Alpe Curtet. Sono testimonianze della tenacia con cui un tempo gli alpigiani cercavano di sfruttare ogni lembo di terra, per quanto impervio, per poter far pascolare il bestiame. Lo stesso si dica per gli alpeggi ormai abbandonati di Curtet e di Saler, costruiti lontani dal fondovalle e su pendii assai ripidi.

 

Fino all’Alpe La Colla ci si muove lungo un bel sentiero privo di difficoltà; poi, superati la cengia (a tratti esposta) e il passaggio attrezzato, si segue un sentiero meno evidente fino all’Alpe Curtet e solo qualche traccia di passaggio fino alla cresta sommitale. Questa offre un percorso breve e non difficile, ma in alcuni tratti aereo, da percorrere con un po’ di attenzione soprattutto nella prima parte, quella più ripida (difficoltà complessiva EE). Il dislivello, partendo dal piccolo parcheggio sopra Colloro, è di 1400 metri.

 

ACCESSO STRADALE. Raggiunto l’inizio della Val d’Ossola, si lascia la superstrada (SS33) all’uscita di Premosello. Raggiunto l’abitato, si entra nella piazza della chiesa (piazza Bolzani) e si prosegue fino al secondo ponte sul torrente; lo si attraversa verso sinistra, poi si gira subito a destra e, al successivo bivio, si prende a sinistra Via Varetta, seguendola in salita fino a Colloro. Da qui si prosegue lungo una stradina asfaltata che raggiunge una specie di piccola diga, oltre la quale non si può proseguire. Si parcheggia nel piccolo spiazzo prima del ponte davanti alla diga (620 m).

 

ITINERARIO. Dallo spiazzo (620 m) si traversa il ponte e si segue la stradina asfaltata che sale verso la Madonna di Lut e l’Alpe La Piana, ma la si lascia dopo poche decine di metri per prendere sulla sinistra (cartelli indicatori) un buon sentiero che sale nel bosco di castagni e raggiunge le baite di Ai Curt (963 m). Si prosegue fino a un bivio (1160 m ca): si sale a sinistra (cartello indicatore; a destra si raggiunge in breve l’Alpe Corpic) e, su terreno più ripido ma sempre su un buon sentiero, si arriva alla bella sella erbosa (1400 m) dove si trovano le baite dell’Alpe La Colla (1406 m; ore 1,40/1,50 dal parcheggio a quota 620 m), addossate alla ripida cresta rocciosa che si innalza sulla sinistra (Nord-Ovest).

 

Si costeggiano sulla destra le prime due baite, poi, all’altezza di un ometto, si gira a sinistra, si scavalca la cresta a un piccolo intaglio, ci si abbassa di una quindicina di metri e si inizia a percorrere la cengia (lunga 350 metri o poco più) che traversa con qualche tratto in salita la parete rocciosa che domina i pendii erbosi e boscosi dove si trovano le Alpi Ai Curt e Corpic. Il percorso non presenta difficoltà, ma è a tratti esposto e richiede la dovuta attenzione. Dopo la cengia, il sentiero risale un ripido canale alberato che riporta in cresta a 1590 m circa (Bocchetta di Curtet). Ci si affaccia così sullo stretto vallone dell’Alpe Curtet, dominato a Nord dal dirupato versante meridionale della Cima Saler (su questo versante, poco più in alto della quota a cui ci si trova, si possono vedere i ruderi dell’Alpe Saler, costruita su ripidissimi pendii erbosi). Si prosegue a sinistra restando sulla destra del filo di cresta e raggiungendo il passaggio più caratteristico della salita: una scala di pietra a secco (ora in parte crollata) costruita dagli alpigiani per superare un cospicuo salto roccioso. Il passaggio è adesso attrezzato con una robusta catena d’acciaio che è d’aiuto soprattutto nel primo tratto, dove il crollo della scala ha lasciato scoperto un breve passaggio roccioso (facile). Dopo questo tratto si prosegue lungo il sentierino che traversa in salita i ripidi pendii erbosi del versante destro idrografico del vallone e raggiunge le baite dell’Alpe Curtet (1692 m; ore 1 dall’Alpe La Colla; ore 2,40/2,50 dalla partenza).

 

Dall’Alpe Curtet, verso Nord, si vede chiaramente la sella erbosa della Bocchetta Saler (indicata da un cartello su una delle baite), che si apre al sommo di un ripido vallone erboso. Per raggiungerla bisogna risalire il vallone seguendo tracce più o meno visibili. Il percorso è segnalato da qualche ometto (pochi e piccoli) e da qualche segno di vernice (assai raro). In ogni caso, con buona visibilità, non ci sono problemi: all’inizio si sale sul versante destro idrografico, a quota 1750 m si traversa il ruscello e si passa sul versante opposto, risalendolo fino alla bocchetta (1883 m). In realtà, per raggiungere la cima, non si deve arrivare fino al colle, perché il primo torrione roccioso va evitato sul versante Sud. Giunti ai piedi delle rocce del torrione, si segue una traccia che raggiunge la cresta Ovest della Cima Saler a monte del torrione stesso. Nella prima parte la cresta è ripida e più aerea, poi diviene più comoda. Seguendo la traccia, ora sul filo, ora sui suoi lati (prevalentemente su quello meridionale) si raggiunge la cima (2020 m; ore 0,50/1,00 dall’Alpe Curtet; ore 3,30/3,50 dalla partenza).

 

DISCESA. Si segue lo stesso percorso dell’andata (ore 2,30 dalla cima al parcheggio a quota 620 m). In caso di scarsa visibilità occorre prestare molta attenzione nella discesa fino all’Alpe Curtet a causa della mancanza di una traccia evidente; per lo stesso motivo, nonostante la presenza del sentiero, occorre una certa attenzione anche nel tratto tra l’Alpe Curtet e l’inizio del passaggio attrezzato.

 

NOTA. La tempistica indicata sulla segnaletica verticale è abbastanza stravagante. Le uniche indicazioni che mi sembrano realistiche sono quelle presenti sul primo cartello, che indica la Bocchetta Saler a 3 ore e 40 minuti  e su quello all'Alpe Curtet, che indica la stessa bocchetta a 20 minuti.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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