Cima della Vezzana - Via normale

(Pale di San Martino - Dolomiti)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1020 m c.a (790 c.a all'andata + 230 m c.a al ritorno)

DURATA: 3,10h (salita); 2,20 (discesa)

DIFFICOLTA': EE

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: agosto 2019

 

Montagna possente e frequentata, la Cima della Vezzana (3192 m) è il punto culminante del gruppo dolomitico delle Pale di San Martino, di poco più alta del vicinissimo Cimon della Pala (3184 m). Dalla vetta si gode ovviamente un panorama molto vasto, che abbraccia molti gruppi dolomitici oltre alle tante cime del gruppo delle Pale. La via normale si percorre generalmente dal Rifugio Pedrotti alla Rosetta (2581 m), noto anche solo come Rifugio Rosetta, raggiunto con gli impianti di risalita che partono da San Martino di Castrozza (Cabinovia Colverde e Funivia Rosetta).

 

Si tratta di una bella escursione in ambiente tipicamente dolomitico adatta ad escursionisti esperti (difficoltà EE) perché, nonostante sia frequentata e segnalata, richiede comunque la capacità di muoversi su terreni spesso ripidi (con qualche breve tratto un po’ esposto) e di affrontare passaggi di facile arrampicata. Occorre inoltre tener presente che lungo la Valle dei Cantoni e sul pendio dopo il Passo del Travignolo rimangono nevai anche in estate, cosa che potrebbe richiedere l’uso dei ramponi, specie dove il terreno è più ripido (a inizio di stagione, con neve ancora abbondante, potrebbe essere necessaria anche la piccozza). La presenza della neve può anche determinare, sopra la fascia rocciosa che divide in due la Valle dei Cantoni, la formazione di un crepaccio cui bisognerà prestare attenzione, soprattutto durante la discesa. Per le condizioni della salita si possono chiedere informazioni all’Ufficio Guide di San Martino di Castrozza (tel. 0439.768795) oppure direttamente presso il Rifugio Rosetta (tel. 0439.63308).

 

Infine: non inganni il fatto che tra il Rifugio Rosetta e la cima ci sia un dislivello di soli 611 m. Considerando i diversi saliscendi, la salita ha un dislivello complessivo di 1020 m c.a (790 m c.a all’andata + 230 m c.a al ritorno, compresa la risalita alla stazione della funivia).

 

ACCESSO STRADALE. Il parcheggio degli impianti di risalita si trova nella parte alta di San Martino di Castrozza. Se si arriva da Passo Rolle lo si raggiunge poco dopo essere entrati in paese, sulla sinistra della strada; se si arriva da Fiera di Primiero il parcheggio è sulla destra (una volta giunti a San Martino, conviene seguire le indicazioni per Passo Rolle, senza attraversare il centro del paese).

 

ITINERARIO. Dalla stazione superiore della Funivia Rosetta (2633 m) ci si abbassa verso Nord-Est per un ottimo sentiero e si raggiungono il Passo Rosetta (2572 m) e il vicinissimo Rifugio Rosetta (2581 m; 10 minuti). Dietro il rifugio si prende il sentiero 716 (cartello indicatori per Passo Bettega e Cima Vezzana) che sale verso Nord-Ovest per affacciarsi sul ripido vallone che scende verso San Martino di Castrozza. Si perde quota lungo un sentiero ben segnalato (segnavia bianco-rossi) che attraversa qualche placca rocciosa facile ma un po’ esposta per aggirare la Cima Corona e arrivare nel valloncello detritico che sale al Passo Bettega. Si risale il valloncello su un sentiero evidente e segnalato, poi, con un ultimo strappo più ripido, si raggiunge il Passo Bettega (2661 m; 30 minuti dal Rifugio Rosetta; 40 min dalla funivia).

 

Dal Passo Bettega un bel sentiero si abbassa a Nord-Est verso lo sperone roccioso che scende verso Est dalla Croda della Pala. Raggiunto lo sperone, il sentiero cambia direzione e, verso Nord Ovest, scende nella Valle dei Cantoni che, tra grandi pareti rocciose, sale al Passo del Travignolo. Anche qui ci sono dei passaggi su roccette facili ma un po’ esposte. Alla fine la discesa diventa ripida ma è facilitata da un cavo d’acciaio che consente di procedere più facilmente e di toccare il fondo della Valle dei Cantoni a 2540 m c.a. Si procede lungo il sentiero (segnavia rossi e giallo chiaro un po’ sbiaditi) che risale il vallone detritico puntando alla base della fascia rocciosa che lo divide in due e che è solcata in mezzo dall’incassato canale dove scorre l’acqua quando sopra ci sono ancora i nevai. La fascia di rocce si supera con percorso diagonale da sinistra a destra: all’inizio la progressione facilitata da un cavo d’acciaio, poi la salita diviene più semplice (I), ma c’è qualche tratto un po’ esposto. Infine, su terreno meno ripido, si raggiunge un masso al centro del vallone (sono 100 metri di dislivello dall’inizio della fascia rocciosa) su cui è posto un palo con il cartello (attualmente rotto a metà) che avvisa di stare attenti al crepaccio (quando c’è più neve la conformazione del terreno darà vita a un crepaccio a cui bisogna stare attenti, in particolare in discesa). Da qui si torna a salire per detriti su terreno più ripido fino a raggiungere il Passo del Travignolo, tra la Cima della Vezzana, a destra, e il Cimon della Pala, a sinistra (1925 m; ore 1,40 dal Passo Bettega; ore 2,20 dalla funivia).

 

Da qui si sale verso Est-Nord-Est su terreno detritico abbastanza ripido seguendo una traccia di sentiero solo all’inizio poco evidente (roccette un po’ rotte ) e si arriva al colle (3030 m) tra la Cima della Vezzana e il Monte Nuvolo (3075 m, facilmente raggiungibile per la cresta detritica). Dal colle si gira a sinistra e si sale lungo la larga cresta della Cima della Vezzana (segnavia), dapprima per facili roccette (I), poi su terreno più rotto, fino a una conca detritica (nevaio quasi sempre presente). La si traversa fino al suo margine superiore, a destra di quella che sembra la cima. Da qui, stando un po’ sotto e a destra del filo della cresta Sud, per facili roccette e tracce di sentiero (segnavia), si raggiunge la vetta della Cima della Vezzana (3192 m; 50 minuti dal Passo del Travignolo; ore 3,10 dalla funivia).

 

DISCESA. Si svolge lungo l’itinerario della salita (ore 2,20 c.a dalla cima alla funivia). Prestare attenzione ai segnavia nei diversi tratti su roccette perché sono meno evidenti che all’andata (almeno questa è stata la mia impressione).

 

NOTA. La salita è effettuabile anche partendo dal Colverde (1965 m; arrivo della cabinovia) seguendo un sentiero che si stacca dal n.701 (Colverde-Rifugio Rosetta) e, con tratti impegnativi, si collega a quello descritto nella relazione all’inizio del valloncello detritico che sale al Passo Bettega. Dislivello e impegno complessivo aumentano di conseguenza. Le relazioni si trovano facilmente in rete.

 

CARTOGRAFIA

Il gruppo delle Pale di San Martino è ottimamente rappresentato sulla carta TABACCO 1:25.000, foglio 022 "Pale di San Martino".

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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