Bivacco Cecchini e Cime di Val Loga - Salita primaverile

(Valle Spluga - Lombardia)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1100 m circa per la Cima Centrale di Val Loga

DURATA: 3/3,15 ore la salita alla Cima Centrale di Val Loga; 2 ore (discesa)

DIFFICOLTA': EE fino al Bivacco o alla Cima Settentrionale; F per le altre Cime di Val Loga

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: aprile 2011

 

Le ciaspole sono tradizionalmente associate all’escursionismo invernale e in effetti sono nate proprio per muoversi nella neve soffice (tipica dell’inverno) senza sprofondare. Ma in inverno l’escursionismo si pratica, in genere, a quote basse, dove si trovano le condizioni migliori e più sicure. Anche nello scialpinismo le cose vanno più o meno così e per le salite oltre i tremila metri si aspetta la primavera. Nella mia attività mi sono sempre attenuto a queste “regole”, ma ultimamente mi era venuta l’idea di provare a spingere la stagione delle ciaspole un po’ più in là e di raggiungere con quegli attrezzi ai piedi qualche cima “escursionistica” che superasse la fatidica quota 3000. Cercando tra i miei ricordi di ex scialpinista, mi sono ricordato della Val Loga (una laterale della Valle Spluga) e mi pareva che la salita al Bivacco Cecchini e alle Cime di Val Loga potesse avere le caratteristiche giuste per fare l’esperimento.

 

Le Cime di Val Loga sono tre rilievi di altezza quasi simile: 3003 m la Meridionale, 3004 m la Centrale, 2968 m la Settentrionale. Si trovano immediatamente a Ovest del Bivacco Cecchini, collocato a 2773 m, poco a monte della Bocchetta del Ferré (2721 m), da cui transita il classico itinerario scialpinistico e alpinistico del Pizzo Ferré. Fino al bivacco la salita non presenta difficoltà particolari, ma sui tratti ripidi, se la neve è dura (cosa normale di mattina in primavera), bisognerà stare attenti alla tenuta delle ciaspole. Dopo il bivacco il discorso si fa più articolato: solo la Cima Settentrionale è raggiungibile con le ciaspole ai piedi, ma è la meno attraente, specie dal punto di vista del panorama, chiuso verso Sud dalle vicine e più alte cime “sorelle”. Per salire la Cima Centrale o la Cima Meridionale bisogna innanzitutto raggiungere la sella che le separa; da qui, per cresta, si arriva sull’una o sull’altra. Sia il pendio che porta alla sella (ripido) che la cresta (abbastanza stretta e con qualche facile roccetta) non sono adatti all’uso delle ciaspole e necessitano di un minimo di capacità alpinistiche.

 

La salita richiede condizioni di neve sicure, in particolare nel tratto sotto la Cresta del Carden e sui pendii che portano alla sella tra le Cime Meridionale e Centrale. Il periodo migliore, a mio parere, è costituito dalla prima parte della primavera (seconda metà di marzo e aprile).

 

Difficoltà. EE  fino al Bivacco e fino alla Cima Settentrionale (occorre una buona dimestichezza con l’uso delle ciaspole a causa dei tratti ripidi che occorre superare sia in salita che in discesa). F dal Bivacco alle cime Centrale e Meridionale. Se si vuole proseguire oltre il Bivacco Cecchini è a mio avviso indispensabile avere almeno i ramponi, soprattutto se si intende raggiungere la Cima Meridionale o la Centrale.

 

ACCESSO STRADALE. Raggiunta Chiavenna, si segue la strada statale 36 dello Spluga, che percorre interamente la Valle Spluga, raggiungendo l’abitato di Montespluga (1908 m), posto a Nord dell’omonimo lago artificiale. Sarà bene verificare la percorribilità della strada oltre Madesimo, telefonando in Comune (0343.53527) o alla Pro Loco (0343.53529).

 

ITINERARIO. Da Montespluga (1908 m – ampie possibilità di parcheggio) si prende la via che, davanti all’Albergo Posta, entra verso Ovest in Val Loga. Usciti dalle case, si procede per circa 500 metri a Nord del torrente, poi si passa sul lato opposto (ponte) e si continua verso Ovest per un paio di chilometri. Raggiunta la base (2050 m circa) di un costone poco pronunciato lo si risale verso Sud in direzione del ripido versante che scende dalla Cresta del Carden. Prima di giungere troppo vicino a questo versante, si volta a destra (Ovest-Sud-Ovest) e si risale una serie di dossi alternati a piccole conche che conduce alla Bocchetta del Ferrè, sulla destra della quale, un poco più in alto, si raggiunge il Bivacco Cecchini, visibile già da lontano (2773 m, ore 2,15/2,30 da Montespluga). Il tratto sotto la Cresta del Carden richiede neve sicura.

 

Per salire alla Cima Settentrionale di Val Loga (2968 m) si prosegue verso Ovest su terreno quasi pianeggiante e si raggiunge la base del pendio che porta al Passo di Val Loga (2923 m). Si sale questo pendio e, raggiunto il passo, si piega a destra (Nord), raggiungendo la cima lungo la facile cresta con le ciaspole ai piedi (30 minuti dal bivacco).

Per salire sulle altre due cime ci sono diverse possibilità. Qui suggerisco la seguente, da noi percorsa in discesa: dal Bivacco Cecchini si prosegue in direzione Ovest verso il Passo di Val Loga; prima di raggiungere il pendio che porta al colle, si piega a sinistra e si risale con una lunga diagonale il versante orientale della Cima Centrale, raggiungendo la sella tra la Cima Centrale, a destra, e la Cima Meridionale, a sinistra. Dalla sella, seguendo la cresta verso Nord si raggiunge la Cima Centrale (3004 m), verso Sud si raggiunge la Cima Meridionale (3003 m). Entrambe le cime si raggiungono in 45 minuti dal Bivacco Cecchini.

 

Il pendio che porta alla sella è ripido: richiede condizioni di neve sicure e non si presta all’uso delle ciaspole. Inoltre deve essere sufficientemente innevato, altrimenti emergono placche rocciose non elementari. Se la neve è dura sono necessari almeno i ramponi. La cresta finale presenta brevi tratti rocciosi (I) ed è abbastanza aerea.

 

DISCESA: Si svolge lungo il medesimo itinerario della salita e riporta a Montespluga in poco meno di 2 ore.

 

NOTA. La guida del CAI (Mesolcina-Spluga – parte scialpinistica) e la cartina allegata alla rivista Meridiani Montagne n. 43 (Spluga-Mesolcina) suggeriscono un altro itinerario per raggiungere le Cime Centrale e Meridionale. Dicono infatti di raggiungere il Passo di Val Loga e di piegare a Sud. Tagliando il pendio occidentale della Cima Centrale si raggiunge la conca sotto la sella tra le due cime: risalendo tale conca si arriva alla sella e, da qui, a una delle due cime. Noi abbiamo percorso tale itinerario in salita: il pendio è ripido almeno come quello orientale, ma è più esposto (si passa sopra a notevoli salti rocciosi) e, a causa dell’orientamento, presentava neve molto dura. Per questo ho suggerito l’itinerario da noi percorso in discesa lungo il versante orientale.

 

 
 
 
 
 
 
 
 

BIBLIOGRAFIA:

Alessandro Gogna, Angelo Recalcati, MESOLCINA-SPLUGA, Guida Monti d'Italia, CAI/TCI, 1999

MERIDIANI MONTAGNE, n 43, Editoriale Domus, marzo 2010 (con annessa cartina)

 

Escursionismo