Forcella di Strem

(Val Bodengo - Alto Lario - Lombardia)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1260 m (più alti 100 metri se si sale al Pizzo Gandaiole)

DURATA: 3,15h la salita; 2,15h la discesa (cui aggiungere 45 minuti per la salita e la discesa dal Pizzo Gandaiole)

DIFFICOLTA': EE (F la salita al Pizzo Gandaiole lungo la cresta SSW)

AGGIORNAMENTO RELAZIONE:  settembre 2016

 

La Val Bodengo è una tributaria della Val Chiavenna (si apre sul suo versante destro idrografico all’altezza di Gordona); appartata e fuori dal giro delle mete più frequentate, presenta una grande varietà ambientale. Nella parte bassa, sotto i 900 metri, il Torrente Boggia ha scavato una profonda forra, regno del torrentismo (canyonig) ma anche, su alcune bellissime placche di granito, dell’arrampicata sportiva. Nella fascia intermedia, più dolce e idillica, si trovano diversi gruppi di case ben ristrutturate, tra cui spicca il paesino di Bodengo. Più in alto la valle diviene solitaria e silenziosa: ripidi versanti, valloni selvaggi, la splendida parete del Precipizio di Strem con le sue difficilissime vie di arrampicata, conche erbose prive di tracce, creste e pareti. E’ il regno di un escursionismo che ama gli spazi aperti e poco battuti, alla ricerca della solitudine e del silenzio.

 

La salita alla Forcella di Strem (2294 m) è una di queste belle escursioni e può essere completata con la salita al Pizzo Gandaiole (2399 m); un tempo era assai frequentata perché si tratta di uno dei pochi valichi facili di tutta la Catena Mesolcina (tra Italia e Svizzera). Attualmente la salita si svolge dapprima lungo un discreto sentiero segnalato che si inerpica su pendii boscosi a tratti molto ripidi, poi attraverso un’ampia conca erbosa priva di tracce (ma non di segnavia). Si tratta di una gita per escursionisti esperti (EE), che conviene effettuare in una giornata con buona visibilità proprio per la mancanza di tracce nella parte alta. Nella relazione descrivo l’escursione partendo da Bodengo, ma è possibile anche iniziarla più in alto, risparmiando fino a una ventina di minuti (vedi la nota al termine della relazione).

 

La strada che sale in Val Bodengo è a pagamento e nella stagione fredda viene chiusa in caso di neve o ghiaccio. Il permesso di transito si acquista a Gordona presso uno dei seguenti bar (cui ci si può rivolgere anche per eventuali informazioni), entrambi vicini alla chiesa: Bar San Martino (piazza San Martino 4, 0343.42774) e Bar La Fuss (via Roma 2, 0343.42303). Tutti e due sono aperti anche la domenica mattina dalle 7,00.

 

ACCESSO STRADALE. Raggiunta la Val Chiavenna, imboccare, tra Novate Mezzola e Chiavenna, una delle deviazioni (indicazioni stradali) che portano a Gordona. Acquistato il permesso, proseguire per la Val Bodengo (indicazioni) lungo la strada asfaltata che in 10 chilometri porta a Bodengo (1030 m). Si può parcheggiare alla fine delle case, poco prima che la strada (percorribile ancora fino a Corte Terza) si abbassi leggermente per traversare su un ponte il Torrente Boggia.

 

ITINERARIO. Dal piccolo parcheggio al termine delle case (1030 m) salire a destra ad un bel lavatoio da cui, a sinistra (cartelli indicatori), si imbocca il sentiero che, tenendosi a destra (sinistra idrografica) del Torrente Boggia, sale verso Corte Terza. Dopo una ventina di minuti si raggiunge una radura e subito dopo si incontra un bivio segnalato (1140 m c.a). Lasciare il sentiero che prosegue diritto lungo la valle e salire a destra lungo un sentierino (indicazioni per la Forcella di Strem e la Bocchetta di Piodella) che sale stando a destra (sinistra idrografica) di un piccolo torrente. Dopo un breve tratto il sentiero piega a sinistra e guada il torrente (facile). Subito dopo, appena usciti dall’alveo, bisogna girare a destra (una freccia rossa – poco visibile – su un sasso indica la direzione giusta) e seguire il sentiero (segnavia bianco-rossi) che comincia a salire con percorso molto ripido lungo il fianco della valle coperto da macchie di bosco. Il sentiero è evidente e, senza mai concedere tratti riposanti, raggiunge la radura dove si trova il rudere dell’Alpe Piazza (1668 m). Da qui il sentiero (ancora evidente) traversa verso Nord-Ovest ed entra nel cuore del selvaggio solco della Val di Strem. Il traverso (ancora nel bosco) si svolge su terreno a tratti molto ripido, ma il percorso si svolge su un discreto sentiero e non presenta particolari difficoltà. Dopo alcuni saliscendi si raggiunge il torrente che scorre sul fondo del vallone, lo si guada facilmente e si comincia a salire (ancora ripido) sul versante opposto del vallone fino ad uscire dal bosco. Intorno ai 1880 m di quota, il sentiero inizia a traversare verso Sud in direzione della visibile Alpe di Strem (1947 m; baita attrezzata a bivacco). Lungo il traverso, subito prima di un ruscello (secco o con poca acqua), si incontra un bivio segnalato a vernice (1900 m c.a). Su un masso a sinistra del sentiero c’è la scritta “bivacco”; su un sasso a destra troviamo la scritta “confine” e una freccia che indica di salire diritti lungo il pendio.

 

Si sale diritti lungo il pendio di erba: le tracce ci sono solo nei primissimi metri, poi si procede nell’erba alta un po’ faticosamente puntando a un roccione visibile da basso su cui si distingue un segnavia bianco-rosso. All’altezza del roccione si prosegue più comodamente lungo i massi del ruscello (se non c’è troppa acqua) e, poco sopra, si incontra un altro segnavia su un sasso del ruscello. A questo punto si abbandona il corso del ruscello e si sale a destra in diagonale, raggiungendo i ruderi delle baite dall’Alpe Gandaiole (2078 m). La salita avviene nell’erba alta; non ci sono tracce, ma con un po’ di impegno si riescono a individuare i segnavia bianco-rossi (anche se sono un po’ scoloriti). Dall’Alpe Gandaiole si sale in direzione Ovest stando a sinistra di alcune placche rocciose che emergono dal prato; guadagnate poche decine di metri di quota si incontra un masso con l’indicazione della deviazione per il bivacco dell’Alpe di Strem. Da qui si riprende a salire verso Nord-Ovest avendo come punto di riferimento la piramide di rocce ed erba del Pizzo Gandaiole che si alza a Nord della Forcella di Strem. L’erba è ora più bassa e si procede più agevolmente, sempre cercando di seguire i segnavia. Nella parte finale della salita si incontra una traccia abbastanza evidente e si raggiunge l’ampia sella della Forcella di Strem (2294 m) affacciata sulla Val Gamba, in territorio svizzero (ore 3,15 da Bodengo).

 

DISCESA. Avviene lungo lo stesso itinerario della salita (ore 2,15).

 

SALITA AL PIZZO GANDAIOLE. La gita può essere completata salendo al Pizzo Gandaiole (2399 m). Per farlo ci sono due possibilità: superare direttamente la cresta Sud-Suid-Ovest che parte dalla Forcella di Strem oppure traversare alla Bocchetta di Piodella e salire lungo la ben più facile cresta Est. Le due possibilità possono essere combinate in una bella traversata che, allungando di poco la gita, la rende a mio parere più remunerativa, sia dal punto di vista escursionistico che da quello paesaggistico (la vista è decisamente più ampia).

 

Dalla Forcella di Strem si sale verso Nord-Nord-Est lungo la cresta, aggirando a destra uno spuntone roccioso e portandosi alla piccola forcella successiva. Qui si deve affrontare un passaggio roccioso di pochi metri: se si sta vicino al filo il passo è più facile (II) ma più esposto; stando un po’ più a destra le difficoltà sono leggermente superiori (II+), ma l’esposizione è minore. A questo primo passaggio segue un tratto erboso poco ripido; poi conviene spostarsi sui ripidi prati a destra del filo roccioso e ripido. Non è difficile, ma occorre la dovuta attenzione. Superata una breve placca rocciosa appoggiata si prosegue su terreno un po’ meno ripido senza via obbligata (portandosi sul filo si deve superare ancora un facile passo roccioso) e si raggiunge la panoramica cima (2399 m; difficoltà F; 15 minuti).

 

Per scendere con più facilità conviene percorrere la cresta Est, poco inclinata. Stando un po’ a sinistra del filo si segue una debole traccia su terreno erboso e in breve si raggiunge l’ampia sella della Bocchetta di Piodella (2259 m; difficoltà EE). Da qui si prende un sentierino segnalato (segnavia bianco-rossi) che, traversando verso Ovest-Sud-Ovest sotto la parete sud-orientale del Pizzo Gandaiole, torna alla Forcella di Strem (30 minuti dalla cima)

 

Dalla Bocchetta di Piodella si potrebbe essere tentati di non tornare fino alla Forcella di Strem per evitare la breve risalita fino al valico e raggiungere l’itinerario di accesso un po’ più in basso. Si può fare, ma a patto di non abbassarsi al di sotto dei 2260 m di quota perché altrimenti si incrocerebbe il profondo canalone che incide l’ampia conca erbosa sotto il passo (il che costringerebbe a risalire per procedere oltre).

 

Naturalmente, se si vuole evitare la più impegnativa cresta SSW, si può salire al Pizzo Gandaiole traversando alla Bocchetta di Piodella e poi seguendo la cresta Est sia in salita che in discesa.

 

NOTA. Come dicevo nell’introduzione, la salita può essere iniziata anche oltre Bodengo. Si prosegue lungo la strada fino a delle costruzioni presso un piccolo sbarramento sul Torrente Boggia, dove si può parcheggiare. Si traversa il torrente su un ponticello e si raggiunge il sentiero proveniente da Bodengo. Oppure si può proseguire ancora sulla strada (sterrata) fino a incontrare (a poco più di un chilometro da Bodengo) un piccolo ponte sulla destra (cartello indicatore per la Forcella di Strem e la Bocchetta di Piodella). Parcheggiata la macchina nelle vicinanze, si passa il ponte e ci si trova nella piccola radura (1140 m c.a) dove arriva il sentiero da Bodengo: da qui si prosegue come descritto nella relazione (ci sono comunque ottime indicazioni).

 

 
 

Cartina della parte alta

(cliccare sull'immagine)

 
 
 
 
 
 
 
 

CARTOGRAFIA:

Carta Nazionale della Svizzera 1:50.000, foglio 277, ROVEREDO

 

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