Al Monte Capezzone in inverno
|
Indietro (torna alla relazione) Escursionismo
|
Scopo di questa pagina non è descrivere l'itinerario di salita invernale al Monte Capezzone, bensì quello di presentare alcune immagini dell'alta Valle Strona nel fascino della stagione fredda, quando la neve trasforma il paesaggio e ci fa vedere le cose con un aspetto del tutto nuovo. Naturalmente la pagina è anche uno spunto, per cui proverò a dare alcune brevi informazioni. Innanzitutto occorre sapere che la strada non è percorribile fino a Campello (viene chiusa poco dopo Forno, se non ricordo male): la possibilità di proseguire (sotto la propria responsabilità) è dunque relativa alle condizioni, che variano continuamente. Inoltre l'itinerario percorre tratti anche abbastanza ripidi per cui occorre valutare molto bene la situazione del manto nevoso, consultando i bollettini valanghe e affrontando la gita solo quando ci sono le necessarie condizioni di sicurezza. L'itinerario segue in buona parte quello estivo, ma sono possibili (o necessarie) alcune varianti, dipendenti dal "mezzo" con cui si sale (sci, racchette da neve, ramponi) e dalle condizioni della neve. Infine: le foto sono state scattate il 23 dicembre 2003, in una bellissima giornata limpida ma ventosa. Era un giorno feriale, non c'era in giro nessuno e per me e Roberto è stata un'esperienza bellissima, di totale immersione nell'ambiente della montagna invernale.
|
L'Alpe Pian di Via. Sulla destra, ancora in ombra, il solco della Valle Strona. Contro il cielo, da sinistra a destra, possiamo riconoscere la Punta dell'Usciolo e la Cima di Ravinella; più lontane si riconoscono la Cima di Scaravini (la cui punta è caratterizzata da una piccola macchia di sole) e, alla sua destra, il Monte Massone (molto frequentato anche dagli scialpinisti) | |
Salendo al Capezzone, ormai oltre i duemila metri. Le montagne sullo sfondo sono ancora quelle della foto precedente, ma l'orizzonte si è allargato, alle loro spalle, fino a comprendere le montagne della Lombardia. | |
Siamo ormai quasi in cima al Monte Capezzone. Lo sguardo spazia verso Sud e si imbatte innanzitutto sul Monte Capio (la cima più alta contro il cielo). Alla sua sinistra le cime che caratterizzano il versante meridionale della valle, dal Cengio dell'Omo al Monte Forcolaccia. Sotto l'esagono luminoso, al termine della dorsale illuminata dal sole, si trova la Colma di Rimella (o di Campello), che mette in comunicazione la Valle Strona con la Val Mastallone (una laterale della Valsesia) | |
La cima del Monte Capezzone con la piccola croce di metallo. La cresta in primo piano è quella che, verso Nord-Est, unisce il Monte Capezzone alla Montagna Ronda. Si nota poi il Monte Massone e, appena a sinistra della croce, la cima del Mottarone. | |
Il Monte Capezzone è un eccellente punto panoramico. Verso Ovest lo sguardo è attirato inevitabilmente dall'inconfondibile profilo del Monte Rosa e dalla sua altissima parete Est (in ombra nella foto), la più "himalayana" delle nostre Alpi. | |
Verso settentrione il panorama è invece dominato dalle cime dell'Ossola. Spiccano, sulla destra, il gruppo del Monte Leone e, sulla sinistra, quello della Weissmies. | |
Ancora dalla cima del Monte Capezzone, ma in una prospettiva più ravvicinata. Nella foto si vedono bene l'Altemberg (m 2394), a sinistra, e la Cima Lago (m 2401), a destra. Insieme al Monte Capezzone costituiscono il "trittico" che chiude a occidente la testata della Valle Strona. | |
Questa foto è stata scattata nella stessa direzione della precedente, ma con il grandangolo e mostra gran parte della testata della Valle Strona. In primo piano, sulla destra, si vede la cresta Sud-Ovest del Capezzone. Poi si distinguono la Cima Lago, l'Altemberg e la Punta del Pizzo (ultima a sinistra illuminata dal sole). Si vede anche il Lago Capezzone (ghiacciato e innevato, naturalmente): lo si nota poco sopra le impronte nella neve, sovrastato da una sorta di triangolo d'ombra. | |