Gli insetti: farfalle (LEPIDOTTERI) 

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Le farfalle (LEPIDOTTERI) sono probabilmente gli insetti più belli grazie all'infinita varietà di disegni e colori che caratterizzano le ali, la parte più appariscente del loro corpo. Il volo è il loro modo "abituale" di spostarsi: alcune hanno un volo veloce e scattante, altre sono lente e pesanti (come la Zigena e l'Apollo rappresentati qui sotto). Le zampe vengono poco usate per la locomozione e servono essenzialmente per aggrapparsi al substrato quando si posano per riposare o per nutrirsi. L'apparato boccale è costituito da una sorta di proboscide (spirotromba) con cui succhiano le sostanze liquide che costituiscono il loro cibo. Quando non viene usata, la proboscide è arrotolata a spirale sotto il capo; in molte specie raggiunge un notevole sviluppo, tale da consentire l'esplorazione delle corolle più profonde. Posandosi sui fiori, le farfalle svolgono (come gli IMENOTTERI) un ruolo molto importante nell'impollinazione.

I LEPIDOTTERI popolano quasi tutti gli ambienti; preferiscono posarsi sui fiori o tra i vegetali di cui si nutrono i bruchi, ma possono essere osservati anche sui tronchi e sui rami degli alberi, tra le pietre, nelle aie e nei cortili delle case. Numerose specie sono attive nelle ore centrali della giornata, altre hanno abitudini crepuscolari, alcune si muovono solo al mattino, altre preferiscono l'oscurità totale. Per questo si parla comunemente di farfalle diurne e di farfalle notturne; dal punto di vista scientifico, però, questa divisione è poco precisa; infatti ci sono specie "notturne" che volano anche di giorno (come le Zigene) e specie "diurne" che si muovono anche di notte. Una differenza tra specie "diurne" e specie "notturne" è data dal modo in cui tengono le ali quando riposano: le farfalle "diurne" le ripiegano l'una contro l'altra perpendicolarmente al corpo, le "notturne" le dispongono a tetto lungo l'addome (come si vede nella foto della Zigena, in fondo a questa pagina).

I LEPIDOTTERI depongono uova da cui nascono le larve, comunemente dette bruchi. Questi sono dotati di potenti mandibole con le quali si nutrono dei vegetali su cui vivono. Alcuni rosicchiano tutta la foglia, altri vi fanno dei buchi. Alcuni bruchi vivono nel legno, dove scavano lunghe gallerie. Dopo un certo periodo di tempo (variabile da specie a specie), i bruchi si trasformano in crisalide e poi (sempre dopo un tempo che varia da specie a specie) in farfalla vera e propria.

Nel mondo sono conosciute circa 140.000 specie di farfalle: le più variopinte e anche le più grandi (l'apertura alare maggiore raggiunge i 32 cm) vivono nei paesi tropicali e subtropicali. In Europa si conoscono 6000 specie di farfalle, di cui solo 380 sono classificate come "diurne". La farfalla più grande del nostro continente è la Saturnia pyri (Saturnia del pero o Pavonia maggiore), una farfalla notturna che può raggiungere i 14 cm di apertura alare.

 

 

Due esemplari di Parnassius apollo. Si tratta di una tipica farfalla di montagna di discrete dimensioni (60/75 mm di apertura alare); vive nelle praterie degli ambienti montuosi e si posa volentieri sui cardi. Si rinviene tra giugno e agosto. E' caratterizzata da un volo lento e pesante (per questo sono riuscito a fotografarla diverse volte). Appartiene alla famiglia delle Papilionidae (Papilionidi), di cui fanno parte anche altre due bellissime farfalle: il Papilio macaon (Macaone), che vive anche in montagna, e l'Iphiclides podalirius (Podalirio), che predilige gli ambienti collinari con suolo calcareo. Il Parnassius apollo presenta numerose forme e sottospecie: l'esemplare nella foto a destra presenta gli ocelli rossi, quello nella foto a sinistra gli ocelli arancione (forma meno diffusa).

Un colorato esemplare di Aglais urticae (Vanessa delle ortiche), una farfalla di medie dimensioni (40/50 mm di apertura alare) che vive nelle radure, al limite dei boschi, nelle praterie, nei campi ed anche nei giardini, sia in pianura che in montagna, dove si spinge fino a 3000 metri di quota. Il suo nome deriva dal fatto che i bruchi crescono sulle ortiche (vedi la foto a destra). Appartiene alla famiglia delle Nymphalidae (Ninfalidi), cui appartengono anche altre farfalle piuttosto comuni nei nostri prati come la Vanessa atalanta (Vanessa atalanta), la Vanessa io (Inachis io) e l'Antiopa (Nimphalis antiope).

Un'altra farfalla molto comune sulle nostre montagne: la Fabriciana adippe (ma potrebbe essere anche una Fabriciana niobe, che le somiglia moltissimo) Si tratta di una farfalla di medie dimensioni (42/55 mm di apertura alare) che è facile rinvenire lungo i sentieri dei boschi e delle radure, posata sovente in compagnia di specie affini sui fiori dei cardi. Appartiene anche lei alla famiglia delle Nymphalidae (NInfalidi).

A sinistra tre esemplari appartenenti alla famiglia delle Zygaenidae (Zigenidi); quella più in basso è una Zygaena filipendulae. Si tratta di una farfalla di piccole dimensioni (28/36 mm di apertura alare) comune sui fiori dei versanti soleggiati, delle radure e dei prati. Vive sia in pianura che in montagna e presenta numerose varietà e sottospecie. Nella foto a destra invece vediamo una Erebia ligea (ma potrebbe anche essere un'Erebia euryale, che è molto simile). Si tratta una farfalla di medie dimensioni (40/47 mm di apertura alare) che vola da fine giugno ad agosto in ambienti collinari e montani fino a 1500 m (se è una ligea) o fino a 1800 m (se è un'euryale) di altezza. Appartiene alla famiglia delle Satyridae (Satiridi).
NOTA: per l'identificazione delle farfalle presenti in questa pagina (tranne che per la Zigena) mi sono servito del libro di L.G. Higgins e N.D. Riley, FARFALLE D'ITALIA E D'EUROPA, Rizzoli, 1983. Invece per l'identificazione della Zigena e per i testi ho fatto riferimento al libro di J. Zahradnik e F. Severa, GLI INSETTI, De Agostini editore, 1998.

 

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