Passo del Mottone e Laghi di Trivera (Valle Antrona - Ossola/Piemonte)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1000 metri DURATA: 2,40h la salita; 1,45h la discesa DIFFICOLTA': E AGGIORNAMENTO RELAZIONE: luglio 2007
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Ho scoperto la Valle Antrona solo di recente (luglio 2007), dopo tanto girovagare tra le altre valli dell’Ossola, e mi è subito piaciuta moltissimo, certamente perché, come scrivono Paolo Crosa Lenz e Giulio Frangioni nell’introduzione alla recente guida che le hanno dedicato, “è una valle tra le più belle e incontaminate dell’Ossola” e quindi “permette all’escursionista di entrare in un mondo in cui l’armonia tra uomo e natura mantiene un equilibrio antico”. Tra queste montagne, continuano gli autori, è possibile praticare “un escursionismo d’alta quota su montagne quanto mai selvagge e solitarie”. Insomma la Valle Antrona sembrava condensare in sé molti di quegli ingredienti che da tempo, almeno da quando le salite su roccia e su ghiaccio si sono fatte per me sin troppo rare, vado a cercare in montagna nella pratica di un escursionismo spesso solitario e “meditativo”. Tra le gite che ho fatto fino ad oggi quella che propongo in questa pagine non è particolarmente “selvaggia” (difficoltà: E) perché il sentiero è generalmente evidente e segnalato, ma ha comunque un suo fascino indiscutibile. I Laghi di Trivera (2101/2144 m), immersi tra grandi pietraie alla base della parete nord del Pizzo di Ton, sono autentiche perle, meritevoli di una visita. Il panorama non è forse di quelli “mozzafiato”, ma la vista che dal Passo del Mottone si gode sul Pizzo San Martino, l’incombere del Pizzo di Ton, la corona delle cime della Valle Antrona che si può ammirare durante la salita valgono probabilmente la fatica che il ripido sentiero impone sin dai primi metri. La mia relazione termina al Passo del Mottone (m 2284): chi ne avrà voglia potrà sobbarcarsi senza alcuna difficoltà anche la successiva salita al Mottone (m 2421), ampliando la visuale almeno di un po’ e aggiungendo 140 metri di dislivello ai 1000 già macinati. ACCESSO STRADALE. Dalla superstrada della Val d’Ossola uscire a Villadossola e risalire tutta la Valle Antrona fino ad Antronapiana (16 km da Villadossola). Da qui seguire la strada asfaltata che porta al Lago di Antrona e poi sale con stretti tornanti verso il Lago di Campliccioli. Un centinaio di metri dopo l’ultimo tornante (è quello da cui si stacca a sinistra una stradina sempre asfaltata) si trova (circa 5 km da Antronapiana) un piccolo parcheggio (posto per 6/7 vetture) poco prima del quale parte il sentiero per il Passo del Mottone (C19). SALITA. Dal parcheggio (m 1290 circa) tornare indietro 20 metri lungo la strada e prendere a destra (cartello indicatore) il sentiero che sale evidente e ripido nel bosco. Superate due piccole baite immerse nella vegetazione, si prosegue ancora ripidamente fino alla radura con le case dell’Alpe Crevaloscia (m 1369), dove c’è anche un’esigua fontanella. Lasciare a destra il sentiero per l’Alpe Larticcio e proseguire lungo il C19 (cartello indicatore) che traversa pressoché in piano un bel lariceto ed entra in un vallone. Guadato il ruscello di fondo, si risale la ripida sponda opposta e con un traverso in piano (malagevole) si giunge ad una nuova radura con una solitaria baita. Dietro di essa il sentiero risale il ripido dosso e porta alle baite diroccate dell’Alpe Colmigia, in posizione panoramica (m 1583; ore 0,50 dal parcheggio). Dietro le case il sentiero traversa gli ultimi larici e, appoggiando a destra, entra in un ripido vallone dominato dal triangolo roccioso della quota 2247 m, a sinistra della quale si trova la depressione che si deve raggiungere per accedere alla zona dove si trovano i Laghi di Trivera (a sinistra della depressione si trova il modesto rilievo della Punta di Trivera, 2148 m, su cui è stato installato un ripetitore). Il sentiero risale l’intero vallone su terreno sempre più ripido, tra mirtilli, rododendri e ontanelli. La traccia è evidente; ci sono anche ometti di pietra e segnavia giallo-rossi abbastanza numerosi (prima se ne incontrano pochissimi). Nella parte finale, costeggiata a destra una pietraia, il sentiero giunge quasi sotto le nere rocce della punta 2247m, traversa decisamente a sinistra, supera un’elementare placchetta rocciosa e, sempre ripidamente, raggiunge la depressione (m 2120; ore 1,10 dall’Alpe Colmigia) da cui si vede il primo dei laghi nel quale si specchia la rocciosa parete Nord-Est del Pizzo del Ton. Si scende in breve verso il lago, tenendosi alla sua sinistra. Il sentiero prosegue verso il Passo del Mottone, ben visibile verso Sud, tra il Pizzo del Ton a destra e il modesto cucuzzolo detritico del Mottone a sinistra. Il tracciato non si tiene vicino ai laghi: per evitare le grandi pietraie che li circondano, se ne sta a sinistra (segnavia giallo-rossi e numerosi ometti) e nel tratto finale si infila in una valletta proprio sotto i pendii del Mottone giungendo al Passo del Mottone (m 2284; ore 0,40 dalla depressione 2120; ore 2,40 dal parcheggio). La DISCESA si svolge lungo il medesimo itinerario (ore 1,45). Se si è abituati a muoversi tra i massi delle pietraie varrà la pena di perdere un po’ di tempo per visitare da vicino i laghi: quello superiore (m 2144) è il più grande; accanto ad esso se ne trovano due molto piccoli; quello inferiore (m 2101) è l’unico circondato dai parti. E’ bello osservare le loro acque limpide e fredde, oppure ammirare i riflessi delle montagne, delle nubi, delle pietre chiare che li circondano.
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BIBLIOGRAFIA: Paolo Crosa Lenza, Giulio Frangioni: VALLE ANTRONA, Ed. Grossi, Domodossola, 2006 Renato Armelloni, ANDOLLA SEMPIONE, CAI/TCI (Guida dei Monti d'Italia), 1991 Carta Kompass 1:50.000, DOMODOSSOLA (Foglio 89) Carta Nazionale Svizzera 1:50.000, foglio 284, MISCHABEL
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