Monte Legnone, versante settentrionale - "Direttissima"(Orobie valtellinesi - Lombardia)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1° giorno: 450 metri (ma con diversi saliscendi); 2° giorno: 1035 metri DURATA: 1° giorno: 3 ore; 2° giorno 2,15/2,30 ore la salita, 2/2,30 ore la discesa DIFFICOLTA': EE; F il percorso della "Direttissima" AGGIORNAMENTO RELAZIONE: ottobre 2007
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Ero già stato un paio di volte sulla cima del Legnone, la grande montagna che si alza imponente alla fine del Lago di Como, gigantesca sentinella alle porte della Valtellina e della Val Chiavenna. Entrambe le volte con la neve e sempre dalla via più classica e battuta, quella che sale dal Rifugio Roccoli-Lorla. Una terza salita, in inverno e lungo il medesimo percorso, era finita al Bivacco “Ca’ de Legn” perché ormai era tardi rispetto ai nostri programmi. Ogni volta quella montagna mi aveva colpito per le sue forme possenti e per lo straordinario panorama che si ammira dalla cima, ma anche lungo la salita. Due anni fa (2005), una gita al Rifugio Scoggione, sotto il versante Nord della montagna, mi aveva svelato la sua faccia più severa e anche l’esistenza di un itinerario come il “Sentiero dei Pivion”, recentemente segnalato e attrezzato dal Cai di Colico: un’impegnativa traversata che permette il collegamento tra i rifugi Scoggione e Roccoli-Lorla. Mettendo insieme tutte queste cose avevo pensato ad un percorso ad anello, da farsi in due giorni, con pernottamento al Rifugio Scoggione, salita al Legnone da Nord e discesa al Rifugio Roccoli-Lorla lungo la classica cresta Ovest. Infine, telefonando al custode del Rifugio Scoggione (Valerio Masa), per verificare la sua apertura alla fine di ottobre, mi sono sentito proporre la salita lungo la “Direttissima”, un altro percorso da poco (2006) tracciato e segnalato dai volontari del CAI di Colico. Così, un po’ per caso, è nato questo bellissimo itinerario che ora presento in questa pagina del sito.
La proposta unisce percorsi di difficoltà molto diversa. La traversata dal Rifugio Roccoli-Lorla al Rifugio Scoggione è facile fino all’inizio del “Sentiero dei Pivion”; quest’ultimo è piuttosto impegnativo perchè si svolge su terreno selvaggio e spesso molto ripido, con alcuni tratti anche esposti per quanto nel bosco e attrezzati con catene (un cartello all’inizio del sentiero consiglia di avere con sé i ramponi all’inizio e alla fine dell’inverno, perché alcuni tratti potrebbero essere ghiacciati). La “Direttissima” è un percorso al limite tra l’escursionismo impegnativo e l’alpinismo facile: i tratti di vera arrampicata si riducono a pochi metri, ma è buona cosa avere con sé uno spezzone di corda per evitare di trovarsi in difficoltà nei punti più impegnativi (alcuni chiodi sono sul posto). Il terreno è sempre ripido o esposto. E’ un’escursione magnifica, ma decisamente adatta ad escursionisti esperti e allenati, non privi di nozioni di alpinismo. La discesa, infine, si svolge lungo il bel sentiero che percorre la cresta Ovest, ripida all’inizio (alcuni tratti sono attrezzati) e poi più riposante per quanto abbastanza lunga.
ACCESSO STRADALE. Se si proviene da Milano, si segue la superstrada per Lecco e la Valtellina (SS 36) fino all’uscita di Dervio; quindi si seguono le indicazioni per la Val Varrone, raggiungendo prima Vestreno e poi Tremenico; all’inizio di questo paesino si prende una strada asfaltata sulla sinistra che, con bellissimo percorso nel bosco, sale fino a Lavadè e quindi al parcheggio del Rifugio Roccoli-Lorla, su un’ampia sella della cresta che unisce il Legnoncino al Monte Legnone (m 1450 – circa 17 km dall’uscita della superstrada). Se invece si proviene dalla Valtellina conviene seguire la strada lungo il lago fino a Dervio, dove si trovano le indicazioni per la Val Varrone (da Dervio al Rifugio Roccoli-Lorla sono circa 18,5 km).
ITINERARIO. Dal parcheggio seguire brevemente la stradina sterrata verso Nord; una ventina di metri dopo la fontana girare a destra e seguire un sentiero in piano, incontrando quasi subito un cartello indicatore. Poco dopo, in una radura con panche e tavolo, lasciare il sentiero che sale al Legnone e piegare decisamente a sinistra (tracce inesistenti): sugli alberi si trovano i segnavia (tra cui una piastrina metallica rossa-bianca-rossa con il n. 5) che indicano il sentiero che dobbiamo seguire. Il tracciato si immerge nel bosco di faggi e betulle perdendo quota e andando verso Est; si giunge così, dopo aver superato le prese dell’acquedotto, alla radura con la lunga stalla e le baite dell’Alpetto (m 1155). Oltre le case il sentiero guadagna una cinquantina di metri, poi traversa pressoché in piano un bosco di conifere e, di nuovo tra i faggi, si abbassa all’Alpe Rossa (1122 m sul cartello indicatore, 1134 m sulla cartina; 1 ora dal parcheggio). Qui termina il sentiero n. 5 e si incontra il primo cartello che indica il “Sentiero dei Pivion”. All’inizio il sentiero coincide con quello dell’itinerario 1A che sale al Monte Legnone passando per l’Alpe Temnasco e l’Alpe Agrogno. A causa dei pesanti lavori di ristrutturazione dell’Alpe (vi giunge una strada sterrata) non è facile capire dove ricomincia il sentiero: occorre portarsi a monte della casa, dove si potranno ritrovare i segnavia dell’itinerario 1A. Si rientra nel bosco misto di faggi e conifere e si guadagna quota ripidamente, poi si traversa con pendenza più dolce e infine si imbocca una sorta di valloncello (sempre nel bosco) che sale verso la cresta Ovest del Legnone. A quota 1310 m circa si incontra un cartello segnalatore: lasciato il sentiero 1A che prosegue diritto, si gira decisamente a sinistra, traversando verso Est: la traccia non è quasi visibile a causa del terreno (sassi e foglie secche) e occorre seguire attentamente i numerosi segnavia (placchette metalliche rosse-bianche-rosse con il n. 2) e qualche ometto. La traccia diventa quindi più evidente e entra nell’incassato Vallone di Temnasco, percorso da un torrentello, oltre il quale, dopo un breve traverso, si incontra una ripida salita (all’inizio roccette attrezzate con le prime catene) fino a un dosso con due ometti. Si prosegue alternando brevi traversi su terreno ripido e ripidissime risalite (alcune attrezzate con catene) fino ad entrare nel selvaggio e roccioso canalone centrale del Legnone (detto localmente “Spisarota”): lo si attraversa prima scendendo (catene), poi oltrepassando il torrentello che lo percorre e quindi risalendo la sponda opposta (catene). Il sentiero prosegue alternando continuamente ripidissime salite, traversi su cenge spesso esposte (ma siamo sempre nel bosco), passaggi su roccette. Il terreno su cui ci si muove richiede attenzione perché è sempre decisamente molto ripido. Diversi tratti sono attrezzati con catene. Arrivati sotto la Cima Scoggione, si traversano ancora alcuni canali e si raggiunge una panoramica crestina dalla quale un ultimo traverso su terreno ripido porta alla cresta Nord della Cima Scoggione: superata una staccionata ci si trova finalmente su terreno elementare e quasi piano. Una buona traccia segnalata si abbassa leggermente tra le conifere e porta alla radura dell’Alpe Scoggione, dove sorge l’omonimo rifugio (m 1575; 2 ore dall’Alpe Rossa; 3 ore dal parcheggio).
Dietro il rifugio (cartelli indicatori, tra cui quelle della Direttissima, n. 11, e quello della normale, n. 1B) seguire la strada militare e le scorciatoie (segnalate) che ne tagliano i tornanti; raggiunto un cartello segnalatore, abbandonare la strada e salire al pianoro dove si trovano il piccolo Lago Scoggione e il bivacco “Baita del Lago”. Da qui si seguono i bolli rossi che indicano il percorso della Direttissima. Si passa a destra del lago e davanti a una piccola costruzione in pietra, quindi si raggiunge un’evidente conoide coperta di erba, rododendri e ontanelli. La traccia sale ripidissima fino al termine dalla conoide, contro le rocce. Si segue ora una rampa ascendente verso destra, prima per roccette facili (massimo I) poi su ripido terreno erboso; con un ultimo passaggio roccioso (un paio di metri di II) si mette piede sulla cresta che si affaccia su un profondo canalone. Si segue tale cresta con percorso nel complesso facile ma che richiede attenzione perchè in alcuni tratti è esposto sul canalone. Si raggiunge così la quota 2145 m, sulla cresta Nord-Nord-Est, che unisce il Monte Colombano al Monte Legnone. Volgendo a destra lungo la cresta, ci si abbassa qualche metro e ci si porta alla base del tratto più impegnativo: si tratta di superare un caminetto di pochi metri (il “Caminetto del Selvatico”), poi di salire per roccette ripide ma più facili, traversare alcuni metri a sinistra (molto esposto ma facile) e riguadagnare la cresta con un passaggio di II verso destra. Il passaggio del caminetto è breve (3/4 metri) ma impegnativo (III grado): un anello di catena lo rende più abbordabile, riducendone la difficoltà; inoltre alcuni chiodi lungo tutto il tratto permettono l’eventuale assicurazione con la corda.
Oltrepassato questo tratto si procede lungo la cresta con percorso decisamente più agevole, incontrando però ancora un bel passaggio su ottima roccia (6/7 metri di II; un chiodo all’uscita); quando la cresta diventa più erta e rocciosa si traversa a destra e si raggiunge una cresta secondaria, rocciosa ma facile, che sale verso sinistra. La si segue fin dove si riallaccia alla cresta principale nel punto in cui diventa decisamente più facile (da qui si vedono bene la cima e l’anticima). Proseguendo lungo questa cresta si incontrano le tracce che provengono dal vallone a sinistra (sono quelle della via normale, 1B) e si arriva sull’anticima, dove passa l’itinerario 1A che sale lungo la cresta Ovest. Volgendo a Sud-Est, lungo il tracciato 1A, si percorre la cresta finale della montagna (alcuni tratti attrezzati con cavo metallico plastificato) fino in cima, dove si trovano una cappelletta votiva e una grande croce di metallo (ore 2,15/2,30 dal Rifugio Scoggione).
DISCESA. Si deve seguire l’itinerario 1A, lungo la cresta Ovest che riporta al Rifugio Roccoli-Lorla. Si torna all’anticima, quindi si scende a sinistra lungo la cresta Ovest della montagna, percorsa da un sentiero battuto ed evidente, attrezzato in alcuni punti con cavo metallico plastificato. E’ un percorso molto bello, che si tiene quasi costantemente sul versante meridionale della cresta, erboso e ripido (a destra precipita invece la grande parete settentrionale della montagna). Il panorama è bellissimo. Si raggiunge così, dopo aver superato un grande pannello ripetitore, la piccola costruzione del bivacco “Ca’ de Legn” (m 2146). Segue ora un tratto pianeggiante (alla fine attrezzato col solito cavo) fino alla cosiddetta “Porta dei Merli”. Da qui ci si abbassa ancora su terreno abbastanza ripido fino a circa 1800 metri, dove si trova l’Alpe Agrogno. Da questo punto la cresta diventa una sorta di largo dosso poco inclinato e la discesa si trasforma in una bella passeggiata su terreno più riposante, progressivamente coperto da larici, faggi e betulle (bellissimo in autunno). Seguendo il sentiero, sempre evidente e segnalato (dall’Alpe Agrogno, segnavia DOL – Dorsale Orobica Lecchese), si arriva nei pressi del Rifugio Roccoli-Lorla e quindi al parcheggio dal quale è iniziata la lunga escursione ad anello (2/2,30 ore dalla cima).
NOTA: dal Rifugio Scoggione la cima del Monte Legnone è raggiungibile anche con un itinerario più facile ma un po’ più lungo della “Direttissima”: si tratta della “via normale”, contrassegnata dal segnavia 1B. Ne do una sintetica descrizione. Dal rifugio si segue la strada militare e, badando ai segnavia e ai cartelli indicatori, si raggiunge il Passo del Colombano (m 2005). Da qui, volgendo a destra, si segue per un breve tratto la cresta che sale al Legnone, poi la si abbandona e si traversa in direzione Sud-Est fino a delle placche rocciose. Superato questo ostacolo anche grazie a delle funi metalliche plasticate, si prosegue lungo un ripido canalone erboso fino al cosiddetto nevaio del Legnone. Tenendosi a destra, si continua a salire fino a raggiungere la cresta Nord-Nord-Est, lungo la quale si giunge all’anticima. Da qui, volgendo a Sud-Est, si segue la facile cresta sommitale (alcuni roccioni si superano grazie a funi metalliche plasticate) e si arriva alla cima (2,45 ore dal Rifugio Scoggione).
Ancora più facile è il seguente percorso: arrivati al Passo del Colombano si prosegue lungo la strada militare che, dopo essersi abbassata, traversa verso Sud-Est, supera il Dosso di Zocche e, con numerosi tornanti, risale fino alla Bocchetta alta del Legnone (m 2395). Da qui, seguendo la facile cresta Sud-Est della montagna, si giunge in vetta al Legnone (3,30 ore dal Rifugio Scoggione).
INFORMAZIONI UTILI Rifugio Scoggione, all’Alpe Scoggione, m 1575, di proprietà del CAI di Colico. Il rifugio è aperto nei fine settimana da metà giugno a metà settembre. Negli altri periodi occorre fare richiesta. Telefono: 0343.63034 oppure 0341.941277
Rifugio Roccoli Lorla, su una sella ad Est del Monte Legnoncino, m 1463, di proprietà del CAI Dervio. Aperto in estate e nei giorni festivi (tranne che in gennaio). Telefono: 0341.875014
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BIBLIOGRAFIA Giovanni Del Tredici, Elena Fattarelli, COLICO E IL MONTE LEGNONE, SENTIERI E STORIA, 2007 Questo interessantissimo volumetto è stato realizzato dal CAI Colico e pubblicato a gennaio 2007. Contiene allegata una dettagliata cartina del Legnone con tutti gli itinerari descritti. Si può acquistare al Rifugio Scoggione oppure a Colico.
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