La marmotta (seconda parte)

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All'inizio di aprile, indipendentemente dalle condizioni climatiche, le marmotte si risvegliano dal lungo letargo invernale. Per uscire dalla tana devono liberare l'ingresso dal "tappo" di terra ed erba e magari (se la stagione è un po' in ritardo) anche scavare un tunnel nel manto nevoso: una fatica di cui farebbero volentieri a meno! 
Tra aprile e maggio, nelle tane, avvengono gli accoppiamenti. La gestazione dura poco più di un mese e termina con la nascita di 2-7 piccoli ancora nudi, ciechi e privi di denti. Dopo una ventina di giorni di allattamento aprono gli occhi e cominciano a mettere gli incisivi. Ai primi di luglio, una quarantina di giorni dopo la nascita, le piccole marmotte affrontano le prime uscite dalla tana e iniziano a procurarsi il cibo da sole.
Una piccola marmotta, fotografata nel mese di agosto, osserva il mondo intorno a sé. Come si nota dalla foto, il pelo dei giovani ha un colore più uniforme di quello degli adulti.
La marmotta è un animale curioso. Se al primo segnale di pericolo corre a rintanarsi, non tarderà (specie se la minaccia non è quella rappresentata dall'aquila) ad affacciarsi di nuovo per vedere cosa sta accadendo intorno alla sua tana. 
Le marmotte non comunicano solamente attraverso fischi e gridi. E' stato osservato anche un particolare rituale consistente nello scambiarsi un sorta di "bacio".

Questa foto e quella precedente (ma anche qualcun'altra tra quelle che illustrano queste due pagine) sono state scattate nei pressi del rifugio Sella in Valnontey (Gran Paradiso), dove le marmotte sono piuttosto "confidenti" perché abituate ad una "massiccia" presenza degli esseri umani.

 

 

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