Monte Massone, dall'Alpe Quaggione(Valle Strona - Piemonte)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1300 m circa (a causa dei molteplici saliscendi) DURATA: 3,50 ore (salita); 3 ore (discesa) DIFFICOLTA': E, con alcuni tratti EE tra il Poggio Croce e il Monte Massone AGGIORNAMENTO RELAZIONE: aprile 2013
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Il Monte Massone (2161 m) è un’importante cima posta quasi al limite orientale della catena montuosa che, partendo dal Monte Capezzone (2421 m), separa la Val Strona dal grande solco della Val d’Ossola. Numerosi itinerari ne raggiungono la panoramica cima e quasi tutti percorrono belle creste erbose lungo le quali l’escursione si svolge in ambiente aperto e arioso, con magnifiche viste su un vastissimo arco di montagne e sulla pianura costellata di numerosi laghi prealpini (Maggiore, Orta, Mergozzo, Varese, Monate e Comabbio).
Pur non essendo molto vicino a casa mia, l’ho salito ormai diverse volte, un po’ perché amo particolarmente le montagne dell’Ossola, un po’ perché qui respiro quell’atmosfera tranquilla e solitaria che è una delle cose che più mi piace trovare nelle mie escursioni alpine.
In questo sito ho già dedicato una pagina alla descrizione di un bel percorso ad anello che collega la Cima Scaravini al Monte Massone; anche qui descrivo un percorso ad anello, tecnicamente un po’ più facile, che, partendo dall’Alpe Quaggione, scavalca il Monte Cerano e il Poggio Croce e tocca poi, in successione, le cime dell’Eyehorn e del Monte Massone. Il ritorno avviene lungo le creste Sud e Sud-Est fino al Colle Frera; poi ci si abbassa all’Alpe Bagnone e, con un lungo traverso che passa per l’Alpe Morello, si torna al punto di partenza.
L’itinerario ha un notevole sviluppo ed è caratterizzato da numerosi saliscendi per cui anche il dislivello complessivo (circa 1300 m) non è indifferente. Difficoltà: E (con qualche tratto EE tra il Poggio Croce e il Monte Massone). Il periodo migliore per questa escursione va da giugno a ottobre, anche se in piena estate si potrà patire un po’ il caldo a causa della quota non elevata. E’ bene portarsi un’adeguata scorta d’acqua perché lungo tutto il percorso non si incontra alcuna fonte.
ACCESSO STRADALE. L’Alpe Quaggione (1160 m c.a) si raggiunge da Omegna (VB) imboccando la strada che risale la Val Strona. Raggiunta la località Canova del Vescovo si devia a destra e si raggiunge Germagno; da qui, sempre verso destra, si sale all’Alpe Colla e quindi, verso Nord, all’Alpe Quaggione, sbucando nel piazzale dedicato alle Donne della Resistenza. Sulla destra c’è il parcheggio.
ITINERARIO. Dall’Alpe Quaggione (Piazzale Donne della Resistenza; 1160 m c.a) si prende la stradina asfaltata che, in piano, prosegue verso Nord; fatti 300 m si incontra sulla destra l’area pic-nic (altra possibilità di parcheggio) oltre la quale la stradina, sempre asfaltata, sale a destra nella faggeta con alcuni tornanti; la si segue fino a uno spiazzo sulla destra (1240 m; ultima possibilità di parcheggio). Da qui parte un sentierino che, prima in salita poi in leggera discesa, traversa il versante orientale del Monte Zuccaro (1338 m) e raggiunge la Sella di Val Lessa (1250 m c.a; bivio a sinistra per le Alpi Spanero e Morello). Si prosegue in piano lungo la cresta boscosa, poi ci si tiene sul suo lato occidentale e, ignorato un altro bivio a sinistra poer l’Alpe Morello, si raggiunge in leggera salita il Passo del Gan (1270 m c.a), alla base della cresta Sud del Monte Cerano. Per una buona traccia si sale lungo il filo della cresta, ripido nella prima parte, fino alla croce che precede di poco la cima del Monte Cerano (1702 m; ore 1,30 dall’Alpe Quaggione). Si prosegue verso Ovest-Nord-Ovest lungo la cresta, raggiungendo il Poggio Croce (1765 m; 15 minuti dal M. Cerano). Da qui la cresta (ripida all’inizio) si abbassa verso Nord-Ovest fino alla Bocchetta di Bagnone (1589 m; 15 minuti dal Poggio Croce). Proseguendo lungo la cresta, dopo un tratto quasi pianeggiante, si affrontano i pendii del Barefet (terreno ripido con roccette affioranti; traccia un po’ confusa; segnavia vecchi e sbiaditi); oltre i 1740 m di quota la pendenza si fa molto più dolce e, con bel percorso di cresta, si raggiunge la Bocchetta (1904 m; ore 1 dalla Bocchetta di Bagnone), dove arriva la mulattiera che sale dall’Alpe Cortevecchio, sul versante ossolano. Da qui si può salire direttamente al Monte Massone seguendo la mulattiera che taglia il versante meridionale dell’Eyehorn; oppure (più bello) si può proseguire per tracce lungo la cresta, raggiungendo la cima dell’Eyehorn (2134 m) da cui, traversando verso Ovest-Sud-Ovest lungo la bella e facile cresta sommitale, si arriva sulla cima del Monte Massone (2161 m; ore 0,50 dalla Bocchetta; ore 3,50 dall’Alpe Quaggione).
DISCESA. Dalla cima ci si abbassa lungo la cresta Sud fino a 2030 m c.a; da qui (cartello indicatore) si scende lungo l’ampia ed erbosa cresta Sud-Est in direzione del Colle Frera; raggiunta la sella (1395 c.a), prendere a sinistra (diversi segnavia bianco-rossi sui faggi) un sentiero che, prima in piano poi in leggera discesa, raggiunge il Rio Bagnone a 1335 m c.a; guadato facilmente il corso d’acqua, si raggiunge verso Sud-Est l’Alpe Bagnone (1300 m c.a; ore 1,20 dal Monte Massone), dove si trova un cartello indicatore che, essendo male ancorato al terreno, può trarre in inganno. Comunque: dalla baita ristrutturata (ancora usata in estate da un pastore) ci si abbassa (tracce confuse) verso il torrente dove si ritrova un sentiero un po’ più evidente (qualche segnavia molto sbiadito), seguendo il quale si percorre il lato sinistro idrografico della valle del Rio Bagnone in leggera salita fino a una quota di 1280 m c.a. Proseguendo ora verso Est si raggiungono le case dell’Alpe Morello di sotto (1255 m c.a), dove arriva una stradina che parte dall’Alpe Quaggione. Si segue questa stradina (all’inizio sterrata poi asfaltata) e, poco dopo il ponte sul Rio Grosso (1275 m c.a), oltrepassata una piccola frana, si sale per una decina di metri il prato sulla sinistra (nessuna indicazione) per imboccare un sentiero che, quasi in piano e verso Sud-Sud-Est, raggiunge la cresta Sud del Monte Cerano poco sotto il Passo del Gan. Da qui, seguendo il percorso dell’andata, si torna all’Alpe Quaggione (1160 m c.a; ore 1,40 dall’Alpe Bagnone; ore 3,00 dal Monte Massone). Attenzione: tutte le quote indicate nella descrizione della discesa sono ricavate dal mio altimetro.
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BIBLIOGRAFIA: VIAGGIANDO E CAMMINANDO (Carta dei sentieri della Valle Strona, 1:35.000; edizione 2002). E' uno strumento utile per una visione d'insieme dei sentieri segnalati della valle, ma non è una carta topografica (non ci sono nemmeno le curve di livello). Può essere richiesta alla Comunità Montana dello Strona e Basso Toce, via Roma 54, 28897, Valstrona (VB) - tel. 0323.87022 CARTA NAZIONALE SVIZZERA, 1:50.000, foglio 285 - DOMODOSSOLA. Riproduce con la consueta precisione topografica la parte settentrionale della valle. L'itinerario qui proposto è rappresentato solo dal Passo del Gan (ma non tutti i sentieri sono segnati) Paolo Crosa Lenz, VALLE STRONA - SENTIERI NELLA STORIA E NELLA NATURA, Verbania, 2000, Alberti Libraio Editore.
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