Parco Storico di Monte Sole - Itinerario del Memoriale

Camminare per ricordare nei luoghi dell'Eccidio di Marzabotto

(Appennino bolognese - Emilia Romagna)

Escursionismo

 

IL PARCO STORICO DI MONTE SOLE

 

Il “Parco Storico di Monte Sole” si trova in Emilia Romagna, sull’Appennino bolognese, tra le valle del Fiume Reno e quella del Torrente Setta. Il suo territorio (6300 ettari) è compreso nei comuni di Monzuno, Marzabotto e Grizzana Morandi.

 

Nonostante le sue ridotte dimensioni presenta tanti motivi di interesse: la notevole biodiversità (vi si trova la maggiore diversità floristica tra i parchi dell’Emilia Romagna ed elevata è anche la ricchezza faunistica); la presenza di molte testimonianze storiche, a partire da quelle etrusche (a Marzabotto si trovano un Museo Nazionale Etrusco e un’importante area archeologica); la possibilità di percorrere i sentieri già battuti dal pittore bolognese Giorgio Morandi (1890-1964), che dipinse i luoghi e paesaggi di Grizzana, dove soggiornò per lunghi periodi in quello che adesso è la Casa Museo a lui dedicata; la presenza, vicino al cimitero di Casaglia, di una comunità monacale della “Piccola Famiglia dell’Annunziata”, fondata da Don Giuseppe Dossetti. Tuttavia, visitare il Parco Storico di Monte Sole significa soprattutto camminare nei luoghi dove si consumò la più grande strage di civili compiuta dai nazisti nei territori occupati durante la seconda guerra mondiale: l’eccidio di Monte Sole (forse più conosciuto come eccidio di Marzabotto). Tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 un terribile rastrellamento operato dai nazisti coadiuvati dai fascisti locali portò all’uccisione di 770 persone, in maggioranza anziani, donne e bambini, e all’annientamento della Brigata partigiana “Stella Rossa” che combatté su queste montagne durante l’occupazione tedesca (molte altre persone furono uccise in quest’area nei periodi precedente e successivo alla strage).

 

Per mantenere vivo il ricordo delle vittime e diffondere gli ideali di libertà, pace e democrazia, nel 1982 nasceva il Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto. Qualche anno dopo, nel 1989, veniva istituito il “Parco Storico di Monte Sole” con lo scopo di restaurare e conservare il patrimonio storico della zona, difendere la memoria degli eventi dell’autunno del 1944 e della lotta di Liberazione. Alla vigilia del 50° anniversario della strage veniva istituito il “Centro di Documentazione di Marzabotto per lo studio delle stragi nazifasciste” (a cui si accede solo su appuntamento). All’interno del parco si trova infine la “Scuola di Pace”, fondazione che opera per promuovere una cultura di pace.

 

 

L’ECCIDIO DI MONTE SOLE (ECCIDIO DI MARZABOTTO)

 

L’area che oggi costituisce il “Parco Storico di Monte Sole” si trovava nel 1944 una zona di grande importanza strategica lungo la cosiddetta “Linea Gotica”, l’ultima barriera difensiva che i tedeschi avevano realizzato lungo il crinale degli Appennini per fermare l’avanzata degli anglo-americani che stavano risalendo la penisola italiana.

 

Lungo le valli del  Reno e del Setta correvano (e corrono tuttora con l’aggiunta dell’autostrada) due strade (la “Porrettana” e la “Val di Setta”) e due ferrovie (la “Porrettana” e la “Direttissima”), importantissime vie di collegamento tra il Nord Italia e il resto della Penisola. Esse rappresentarono durante la guerra un punto nevralgico per il passaggio di truppe e merci e furono dunque oggetto di sabotaggi e colpi di mano da parte della Brigata partigiana “Stella Rossa”. Nata nel novembre del 1943 nell’abitato di Vado, essa era composta prevalentemente da giovani locali, uniti dal desiderio di liberare la zona combattendo gli occupanti nazisti e i loro alleati fascisti, nel cui esercito rifiutavano di arruolarsi. A questi giovani si aggiunsero successivamente partigiani provenienti dalla pianura, alcuni carabinieri ed ex prigionieri dei nazisti. La brigata, comandata da Mario Musolesi, “Lupo”, operò con sabotaggi alle comunicazioni e scontri a fuoco contro nazisti e fascisti, prevalentemente nell’area di Monte Sole e nelle zone limitrofe.

 

Quando, nell’estate del 1944, iniziarono gli attacchi anglo-americani alla “Linea Gotica”, l’importanza strategica di queste montagne si accrebbe sino a diventare decisiva per le sorti della campagna d’Italia dell’occupante nazista. Per questo i comandi tedeschi, nel settembre 1944, impartirono l’ordine di ripulire tutta l’area dai partigiani, al fine di agevolare sia la difesa sia la ritirata. Fu in questo frangente che avvenne l’eccidio.

 

Tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 furono barbaramente uccise 770 persone, prevalentemente anziani, donne e bambini, e venne annientata la Brigata partigiana “Stella Rossa”. Considerando anche le uccisioni avvenute prima e dopo la strage, i nazifascisti massacrarono complessivamente 955 abitanti dei tre comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana. Tra essi 216 bambini, 316 donne e 142 ultrasessantenni.

 

“Ripulito” il territorio, i tedeschi costruirono su Monte Sole, Monte Caprara e Monte Abelle il proprio sistema difensivo. Nel mese di ottobre gli alleati liberarono Monte Venere e Monzuno e presero Monte Salvaro e Monte Termine. Poi l’avanzata si bloccò e il fronte rimase stagnante su queste alture per tutto l’inverno 1944-45. I due eserciti si fronteggiarono per oltre sei mesi: tra di loro si stendeva la “terra di nessuno”, disabitata, disseminata di mine, luogo di bombardamenti e cannoneggiamenti che si unirono al massacro nel lasciare pesanti segni sia sul terreno sia sulle vite future dei pochi superstiti.

 

Monte Sole venne liberato dalle truppe alleate (in particolare da quelle sudafricane) il 17 aprile 1945. Sulla sua cima un cippo ricorda la Brigata "Stella Rossa", i cui sopravvissuti continuarono a combattere in altre formazioni partigiane o unendosi alle truppe alleate. 

 

NOTA. Le informazioni sul parco e sull'eccidio contenute in questa pagina sono state ricavate dalla Guida al Parco Storico di Monte Sole edita dal Consorzio di Gestione del Parco Storico di Monte Sole.

 

 

L’ITINERARIO DEL MEMORIALE

 

L’itinerario del Memoriale è il più significativo tra quelli tracciati all’interno del “Parco Storico di Monte Sole” perché tocca alcuni dei luoghi dell’eccidio del 1944: i ruderi della Pieve di San Martino e del suo borgo, i resti di Caprara, della Chiesa di Casaglia, dell’Oratorio di Cerpiano sono le testimonianze di pietra della sofferenza e della morte di intere comunità, spazzate via dalla ferocia nazista.

 

Il percorso parte dal Centro Visite “Il Poggiolo” e segue quasi esclusivamente stradine sterrate (in parte anche asfaltate). E’ possibile estenderlo con la salita alla cima del Monte Sole e del Monte Caprara (su cui si trovano alcuni segni delle opere difensive predisposte dai tedeschi nell’autunno del 1944). In questo caso si seguono dei sentieri facili e ben tracciati che però presentano qualche tratto un po’ ripido.

 

La difficoltà è molto contenuta: T (E la salita alle due cime). La durata è difficile da indicare, perché dipende molto dal tempo che si vuol dedicare alla visita dei diversi luoghi. Sul sito del Centro Visite “Il Poggiolo” è indicato un tempo medio di 3 ore, compreso il tratto per salire il Monte Sole. Per raggiungere anche la cima del Monte Caprara (e visitare ciò che resta dell’acquartieramento militare tedesco) aggiungerei un’altra ora. Il dislivello da superare è nel complesso di circa 150 m senza la salita delle due cime; altrimenti arriva a circa 400 m.

 

ACCESSO STRADALE. L’itinerario parte dal Centro Visite “Il Poggiolo”, poco sotto il quale si trova un ampio parcheggio. Vi si può arrivare sia da Marzabotto (Valle del Reno) che da Rioveggio (Valle del Setta).

 

1. Dall’uscita autostradale di Rioveggio (A1) scendere sulla SP 325 (Via Val di Setta) e seguirla a destra verso Bologna. Dopo circa 3,5 km girare a sinistra in via Gardelletta e proseguire a sinistra su via Quercia. Oltrepassato il Torrente Setta proseguire per un paio di km fino alla località Quercia da dove si comincia a salire. Dopo aver scollinato in località San Martino, ci si abbassa verso Marzabotto. Poco sotto, al terzo tornante, si trova sulla destra il parcheggio (c.a 3 km da Quercia).

 

2. Dall’uscita autostradale di Sasso Marconi (AI) si seguono le indicazioni per Marzabotto. Un paio di km dopo Marzabotto, sempre sulla SS 64, si raggiunge  la località Pian di Venola. Da qui, seguendo le indicazioni, si gira a sinistra, si oltrepassano la ferrovia e il Fiume Reno, si lascia a sinistra la località Sperticano e si comincia a salire. Dopo circa 5 km da Pian di Venola, su un tornante destrorso, si trova a sinistra il parcheggio.

 

ITINERARIO. Dal centro visite si segue la stradina sterrata che, verso Sud-Ovest, raggiunge la sella erbosa dove passa la strada che collega la Valle del Reno e la Valle del Setta. Sulla sinistra si trova il monumento che ricorda l’eccidio del 1944, sulla destra c’è la casa che ospita la Scuola di Pace. Si gira a destra lungo una stradina che in breve arriva al cimitero di San Martino, poco oltre il quale, a sinistra, si trova il poggio dove si possono vedere i ruderi della chiesa e delle case di San Martino (uno dei luoghi dell’eccidio: una cinquantina di vittime) distrutte durante la guerra. Tornati alla sella erbosa, si prosegue diritti lungo la strada (all’inizio asfaltata) che porta a Casaglia. Dopo 1 km si transita presso i ruderi (non visitabili) di Caprara di Sotto e poco oltre si raggiungono quelli di Caprara di Sopra (515 m), dove fu uccisa dai tedeschi una sessantina persone, quasi tutte donne e bambini. La strada prosegue in discesa, passa per la località Il Poggio e raggiunge prima il rudere della chiesa e poi il cimitero di Casaglia (490 m), dove i tedeschi uccisero un’ottantina di persone, quasi tutte donne e bambini prelevate dalla chiesa. Tornando verso la chiesa, si trova subito, sulla destra, la stradina sterrata che conduce a Cerpiano. La strada si abbassa qualche decina di metri, poi risale brevemente fino al rudere dell’oratorio di Cerpiano (457 m), dove fu uccisa dai tedeschi una cinquantina di persone, quasi tutte donne e bambini (la prima parte del percorso da Casaglia a Cerpiano può essere percorsa anche lungo un bel sentiero che parte proprio a sinistra del cimitero e si immette sulla sterrata dove questa ricomincia a salire verso l’oratorio).

 

Da Cerpiano il ritorno al centro visite avviene lungo il percorso seguito all’andata fino oltre Caprara di Sotto. Nei pressi di una croce di ferro, si stacca sulla destra della strada un bel sentiero che attraverso i prati porta direttamente al centro visite senza passare dalla sella di San Martino.

 

Salita al Monte Sole e al Monte Caprara. Invece di tornare direttamente al centro visite, si può percorrere il crinale montuoso toccando le due cime. Ritornati al cimitero di Casaglia, sulla strada che riporta al centro visite, si trova sulla destra il cartello che indica l’inizio del sentiero che, lungo il crinale esposto a Sud (quasi tutto boscoso), raggiunge la panoramica cima del Monte Sole (668 m), dove si trova il cippo eretto nel 1953 in memoria della Brigata partigiana “Stella Rossa” e delle vittime dell’eccidio. Il sentiero è ben tracciato e, nei tratti più ripidi, è realizzato a scalette. La discesa si svolge verso Ovest, lungo un sentierino con qualche tratto ripido a scalette. Si raggiunge così la sella erbosa (534 m) tra il Monte Sole e il Monte Caprara, da cui, a sinistra, si può scendere a Caprara di Sopra. Proseguendo invece verso Nord-Ovest si sale verso il Monte Caprara lungo un bel sentiero che presenta ottimi punti panoramici e raggiunge l’ampia e piatta cima della montagna. Un percorso circolare permette di visitare ciò che resta degli acquartieramenti tedeschi e di ritornare, lungo il sentiero della salita, alla sella erbosa. Da qui, abbassandosi a destra, si scende a Caprara di Sopra e si torna al punto visite come descritto in precedenza.

 

NOTA 1. Presso il centro visite si possono trovare materiale di documentazione e cartine didattiche utili per orientarsi nella zona, ma non necessarie per seguire l’itinerario, che è evidente e sufficientemente segnalato. Molti pannelli illustrativi aiutano a conoscere i tragici eventi storici che si svolsero in queste località. Una sola avvertenza: alla sella erbosa tra il Monte Sole e il Monte Caprara, il cartello che illustra l’itinerario sul Monte Caprara indica un dislivello di 190 m e una durata di 2 ore. In realtà il dislivello è di 100 metri e a un normale camminatore basta meno di un’ora per andare e tornare.

 

NOTA 2. L’escursione lungo l’Itinerario del Memoriale ha il suo naturale completamento nella visita al Sacrario ai Caduti di Marzabotto, dove sono stati sinora riuniti i resti di 778 vittime dell’eccidio avvenuto nelle varie località del Comune di Marzabotto. Il Sacrario è aperto tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 9 alle 11.45 e dalle 14 alle 16,45 (1° ottobre - 15 maggio) e dalle ore 9 alle 12,15 e dalle ore 15 alle 17,15 (16 maggio - 30 settembre).

 

SITI UTILI

Parco Storico di Monte Sole: www.enteparchi.bo.it (selezionare quindi "Parco Storico di Monte Sole" alla voce "Parchi" sul menu della pagina iniziale)

Centro Visite “Il Poggiolo”: www.poggiolomontesole.it

Sacrario di Marzabotto: dal sito del comune, seguire questo percorso: Turismo e ospitalità (nel menu a sinistra della Home page) – La storia e la memoria – Cosa visitare – Sacrario ai Caduti di Marzabotto

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

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Itinerario del Memoriale

Monte Sole e Monte Caprara

Il Sacrario di Marzabotto

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