Traversata M.te Camino-M.te Rosso
|
|
SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1250 m circa DURATA: 5 ore circa la salita; 2 ore la discesa DIFFICOLTA': PD (II/II+ con un breve passaggio probabilmente di III) AGGIORNAMENTO RELAZIONE: ottobre 2015
|
|
Ecco un bellissimo itinerario panoramico e divertente che inserisco nella categoria “Alpinismo” anche se è piuttosto facile e se i passaggi di arrampicata sono pochi rispetto alla lunghezza del percorso. D’altra parte anche sul sito www.montagnabiellese.com, curato dalla guida alpina Gianni Lanza, è rubricato tra le vie di arrampicata e viene presentato con queste parole: «Questa bella via di cresta è stata il battesimo dell’alpinismo per quasi tutti i Biellesi, la roccia ottima ed i panorami bellissimi ne fanno una classica da non perdere». Anche se il mio battesimo alpinistico è avvenuto oltre quarant’anni fa e se le mie velleità arrampicatorie sono un po’ calate, non potevo però rinunciare a «una classica da non perdere». L’ho salita in una bella giornata d’ottobre, ricavandone divertimento e soddisfazione. Per questo la propongo nel sito, suggerendola a chi abbia voglia di mettere le mani sulla roccia senza dover affrontare passaggi impegnativi, godendosi un gran bel panorama (ovviamente se la giornata è bella e limpida) e compiendo anche un’escursione circolare di discreta lunghezza per dislivello e sviluppo.
I tratti di arrampica si svolgono su roccia eccellente; i passaggi più impegnativi ( in qualche caso attrezzati con alcuni spit) sono di II e II+ (uno solo, breve, arriva probabilmente al III). La difficoltà complessiva può essere valutata PD-. Materiale necessario: 3 rinvii, materiale per le soste, corda corta (la mia è di 30 metri, ma secondo la relazione della guida alpina Gianni Lanza basta uno spezzone da 20 metri).
ACCESSO STRADALE. Da Biella si sale, seguendo le indicazioni, a Oropa e all’omonimo santuario (1180 m circa). Dietro di esso, passando davanti alla stazione della funivia, si prende la strada che sale alla galleria di Rosazza e scende in Valle del Cervo. Quasi subito, presso un tornante a circa 1250 m, si incontra il Delubro, curiosa imitazione di un rudere antico, da dove parte l’itinerario. Non c’è un vero parcheggio, ma ci si arrangia sui bordi della strada (i posti però non sono molti). Se non si trova posto bisogna partire direttamente dai parcheggi dietro il santuario.
ITINERARIO. A destra del Delubro si prende una larga stradina all’inizio lastricata con grosse pietre (segnavia D13) che sale nel bosco in direzione della stazione di arrivo della funivia. Lasciate sulla destra alcune deviazioni segnalate, si giunge, oltrepassato il rio Trotta, alla radura dell’Alpe La Pissa (1440 m), ormai ridotta a pochi ruderi. La stradina prosegue, ma la segnaletica invita ad abbandonarla: subito dopo il torrente, si sale a destra per tracce (segnavia bianco-rossi) e, presso ciò che resta delle case, si prende una bella mulattiera lastricata che sale con molti tornanti lungo il fianco destro orografico della valle. A quota 1680 m circa si incontra il bivio per l’Alpe Trotta; si abbandona la mulattiera che sale a sinistra verso il Rifugio Rosazza e il Lago del Mucrone e si segue, a destra, il sentierino segnalato (itinerario D32) che raggiunge l’Alpe Trotta (1810 m; qui arriva da sinistra l’itinerario D32b che proviene dal Rifugio Rosazza). Dietro l’Alpe Trotta il sentiero (sempre segnalato ma a tratti un po’ confuso tra l’erba) prosegue nel vallone, prima con molti tornanti, poi con un traverso a destra che porta alla Bocchetta di Finestra (2043 m; ore 2,00 dal Delubro), da dove si può già ammirare un bel panorama verso il Cervino e il il Monte Rosa.
Dal valico, verso sinistra, si inizia a percorrere la cresta Est del Monte Camino, all’inizio larga, poi più definita. Si segue una discreta traccia lungo il filo, incontrando i primi passi rocciosi. Quasi subito si affronta quello più impegnativo (probabilmente III): una paretina di roccia scura alta pochi metri e attrezzata con uno spit. Proseguendo lungo la cresta si incontrano diversi passaggi intervallati da tratti erbosi: il più bello è uno spigoletto alto una ventina di metri: la roccia è ottima, gli appigli e gli appoggi abbondano. E’ attrezzato con tre spit (più un quarto per la sosta). Sovente è possibile aggirare questi salti rocciosi sui ripidi prati del versante meridionale, ma la relazione della guida Gianni Lanza sconsiglia questa soluzione, definendo pericolosi questi pendii. Il tratto “alpinistico della cresta” termina su un dosso poco rilevato a quota 2280 m circa. Da qui un sentierino, dopo una leggerissima discesa, raggiunge la cima del Monte Camino (2388 m; ore 1,30 dalla Bocchetta di Finestra), poco sotto la quale si trova la Capanna Renata.
Dalla vetta del Monte Camino si scende lungo la cresta Sud-Ovest seguendo tracce di sentiero e bolli blu. Poco sopra il Colle Camino c’è un salto di rocce: stando un po’ a destra (bolli blu) si trova il sentiero che permette di abbassarsi senza problemi all’insellatura (2312 m); dal Colle Camino un sentierino in leggera salita taglia il versante Sud-Est della Punta della Barma (2384 m), e ne raggiunge la cresta Sud-Sud-Est, lungo la quale si scende facilmente al Colle della Barma (o di Fontainemore; 2260 m c.a; ore 0,30 dal Monte Camino). Una grossa croce e una piccola cappella ricordano l’importanza storica di questo valico, luogo di passaggio delle popolazioni della Valle del Lys verso Oropa.
A questo punto si attacca la cresta Nord-Nord-Est del Monte Rosso, su terreno roccioso facile (passaggi di I); dopo un breve tratto abbastanza aereo si arriva a un testone roccioso da cui si scende aiutandosi con una corda fissa (15 metri; siamo sul percorso dell’Alta Via delle Alpi Biellesi). Poco dopo si giunge alla base del Dado, un caratteristico gendarme superabile con bella arrampicata (II) su roccia ottima (20 m circa; 2 spit più uno di sosta alla sommità; il passaggio è aggirabile seguendo le tracce dell’Alta Via). Si scende facilmente dalla parte opposta (I) e si affronta con percorso intuitivo l’ultimo tratto roccioso della cresta (I). Infine, su terreno più facile, si raggiunge la cima del Monte Rosso (2374 m; ore 0,50 dal Colle della Barma).
Dalla cima si scende lungo la ripida cresta Sud (sentierino) in direzione del piccolo Laghetto del Monte Rosso; dove la cresta diventa più impegnativa e rocciosa ci si abbassa a destra e si raggiunge l’itinerario D23 (via normale del Monte Mars da Oropa). Si traversa a sinistra seguendo i segnavia giallo-bianco-rossi (un po’ sbiaditi); una breve risalita permette poi di scavalcare la cresta Sud del Monte Rosso e di raggiungere il laghetto (2200 m c.a). Da qui il sentiero si abbassa verso Sud-Est giungendo nei pressi del Lago del Mucrone. A questo punto, seguendo una sorta di larga stradina verso sinistra (Nord-Est) si raggiungono gli edifici di “Oropa Sport”: il Rifugio Savoia, la stazione di partenza della cabinovia del Monte Camino e la stazione di arrivo della funivia che sale da Oropa. Davanti a quest’ultimo edificio si prende (cartello indicatore) il largo sentiero che scende al Rifugio Rosazza (1818 m). Da qui si imbocca la bella mulattiera percorsa in parte durante la salita alla Bocchetta di Finestra. Lungo questa mulattiera si raggiunge la stradina sterrata che riporta al punto di partenza, presso il Delubro (1250 m c.a; ore 2,00 dal Monte Rosso; circa 7,00 ore l'intera escursione).
NOTA. L'escursione può essere notevolmente accorciata utilizzando la funivia che sale da Oropa. Usciti dalla stazione di arrivo, si scende al Rifugio Rosazza e da qui si imbocca il sentiero dell'itinerario D32b che porta all'Alpe Trotta e quindi alla Bocchetta di Finestra (ore 1). Dal Monte Rosso si torna alla stazione della funivia in 1 ora (in totale si risparmiano 2 ore). Il dislivello complessivo si riduce a circa 700 metri.
|
|