Monte Massone, dalla Cima di Scaravini(Valle Strona - Piemonte)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1350 m fino alla Cima di Scaravini; 1530 fino in cima al Monte Massone DURATA: 5,20 ore (salita fino al Monte Massone); 3 ore (discesa) DIFFICOLTA': EE la traversata delle due cime e una parte della discesa (altrimenti E) AGGIORNAMENTO RELAZIONE: novembre 2004
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Forse da qualche parte, in questo sito, l’ho già scritto: le creste mi piacciono particolarmente. Mi sono piaciute da sempre: sia quelle di neve e di ghiaccio, aeree e sottili, sia quelle di roccia, ardite e complesse. Non so perché: forse per quello stare quasi sospesi nell’aria, forse per quel vedere le pareti immergersi verso il basso dai due lati. Forse perché, più umanamente, mi ci sono sempre sentito più sicuro, specie su quelle di roccia. Anche adesso, in questa stagione della mia vita in cui l’escursionismo sta prevalendo (almeno quantitativamente) sull’alpinismo vero e proprio, i percorsi di cresta sono quelli che mi attirano di più. In verità, in questa passione per le creste, c’è anche qualcosa d’altro, di più intimo e di “mistico”, di religioso: camminare lungo una cresta, verso la cima, mi fa sentire più vicino al cielo, mi tocca il cuore, talvolta mi commuove. Essere “in alto” è una sensazione intensa e credo che non riuscirei a farne a meno, come di una preghiera. Per questo sono sempre spinto, da una cima raggiunta, a guardarmi intorno per scoprire nuovi percorsi “a fil di cielo”. La Valle Strona, silenziosa e appartata ma carica di fascino, è ricca di questi percorsi di cresta, alcuni molto belli, sia per le caratteristiche del terreno (diversi tratti sono aerei per quanto non sempre difficili), sia per il panorama che offrono, da una parte verso la pianura che appare al di là delle cortine degradanti dei monti, dall’altra verso le grandi cime del Monte Rosa e del Vallese che si stagliano contro il cielo con i loro profili inconfondibili. L’itinerario
che propongo in questa pagina permette di realizzare una bellissima
escursione ad anello che conduce in vetta al Monte Massone (m 2161 –
eccellente punto panoramico) passando dalla Cima di Scaravini.
All’inizio e alla fine della gita si cammina nei boschi di castagno e
di faggio, ma per un lungo tratto il percorso si svolge su creste di
erba e roccette; non ci sono difficoltà particolari, ma molti tratti
della traversata tra le due cime sono abbastanza aerei ed esposti e
richiedono quindi sicurezza di piede. Il fascino maggiore
dell’escursione sta nella grande apertura del panorama che si gode dal
momento in cui si mette piede sulla cresta sud della Cima di Scaravini. La
Valle Strona si apre a nord-ovest del Lago d’Orta, in Piemonte. La si
raggiunge comodamente seguendo l’autostrada Genova-Gravellona Toce.
Usciti a Gravellona si attraversa questa cittadina e ci si porta ad
Omegna (al limite settentrionale del Lago d’Orta). Da qui, seguendo le
indicazioni, si prende la strada che risale la valle e, giunti a Piana
di Fornero, si sale a destra lungo una stradina asfaltata che in 2,5
chilometri porta al paesino di Massiola (m 772), punto di partenza
dell’itinerario (conviene lasciare l’auto nel parcheggio
all’inizio dell’abitato). Attraversato il paesino, si arriva in Piazza della Repubblica, all’inizio della quale si imbocca (cartello indicatore con il segnavia Z8 per la Cima di Scaravini) la via Salita alle Alpi: in pratica è una stretta scalinata tra le case (diversi segnavia) che si trasforma ben presto in una mulattiera selciata che sale ripidamente alle case sparse sul pendio sopra il paese. Oltre le baite dell’Alpe Crotta (m 975) si prosegue quasi in piano per qualche decina di metri fino ad un bivio; si piega a destra, si raggiunge una fontana e poi il filo del costone poco sotto la cappelletta della Madonna delle Piane (m 1070), dove si arriva in breve. Lasciato a destra il sentiero per l’Alpe Fieno Secco, si prosegue lungo il costone. Raggiunta una bella faggeta, il sentiero si tiene sulla destra e sale alle baite dell’Alpe Pero di Sotto (m 1398). Poco sopra si raggiunge l’Alpe Pero di Sopra (m 1416); da qui si traversa in piano a destra fino ad una pozza (fontana con un potente getto d’acqua). Lasciato a destra il sentiero per il Monte Massone (via Alpe Garibaldi), si sale a sinistra di nuovo tra i faggi fino a raggiungere il Piano del Pozzo (m 1695), sulla cresta sud della Cima di Scaravini (ore 2,30 da Massiola). Percorrendo la lunga e panoramica cresta si raggiunge la cima (m 2119 - ore 1,30 da Piano del Pozzo, ore 4 da Massiola). Il percorso lungo la cresta è evidente e non presenta difficoltà: è presente una discreta traccia e ci sono i segnavia; le asperità vengono tutte aggirate a sinistra (ovest) su pendii talvolta ripidi. Dalla Cima di Scaravini, tenendo pressoché costantemente il filo di cresta, aereo e in alcuni punti esposto, ci si abbassa al Colle di Scaravini (m 1980 - è presente un'esile traccia). Il tratto di cresta che da qui sale al Monte Massone presenta subito un notevole risalto: non lo si sale sul filo (molto ripido e accidentato), ma lo si supera sul ripido versante sud (destra), seguendo una discreta traccia (segnavia presenti) che con traversate e brevi risalite ne guadagna il vertice a circa 2100 metri di quota. Da qui basta seguire la cresta, ora più facile e poco inclinata, fino alla croce che caratterizza la cima del Monte Massone (ore 1,20 dalla Cima di Scaravini; in linea d’aria sono circa 2 chilometri di cresta). In discesa si segue l’itinerario Z6 per Luzzogno (cartello indicatore) lungo la cresta Sud e poi Sud-Sud-Est del Monte Massone fino all’Alpe Torriggia (m 1673). Da qui, piegando a destra (il cartello indicatore è tra le case e il sentiero parte poco sotto la cappelletta dell’alpeggio), si raggiunge il costone su cui sorge l’Alpe Fieno Secco (m 1561) a cui si arriva con una ripida discesa. Dalle case più a destra (nord) di questo alpeggio parte un sentiero (il cartello indicatore è tra le baite) che traversa verso il centro del vallone del Rio Crosa, abbassandosi poi lungo la sua sponda sinistra orografica fino ad un guado a quota 1380 circa. Oltrepassato il torrente si arriva brevemente ad un bivio segnalato (fin qui il percorso presenta i segnavia sul terreno). A destra si raggiunge in leggera salita l’Alpe Pero di Sotto (m 1398), dalla quale, seguendo il sentiero percorso in salita, si scende a Massiola. A sinistra si scende più direttamente a Massiola (si risparmiano, stando ai cartelli indicatori, 20 minuti). Se si sceglie questo percorso bisogna prestare attenzione perché, dopo il cartello del bivio, non ci sono segnavia e le foglie dei faggi tendono a confondere la traccia. Il percorso, fino alla Madonna delle Piane, è costituito da un lungo traverso quasi pianeggiante (si perdono poco più di 200 metri in 2 chilometri) che si svolge lungo i ripidi fianchi del vallone. A circa metà percorso si incontrano le due baite ristrutturate di Orlo del Pil (m 1156): da qui in poi il sentiero è bello ed evidente e conduce senza problemi alla Madonna delle Piane da cui, seguendo il percorso dell’andata, si scende a Massiola (3 ore dal Monte Massone). Attenzione:
tra il bivio segnalato e l’alpe Orlo del Pil c’è almeno un punto in
cui è facile perdere la traccia giusta (a noi è capitato). Se ci si
trova all’Alpe Carchella (m 1203) si è fuori strada. Questo alpeggio
presenta diversi ruderi immersi nella vegetazione, una baita in piedi ma
senza tetto e una roulotte (sì, proprio una roulotte). Da qui conviene
tornare indietro: appena si rientra nella faggeta ci si ritroverà su un
piccolo ripiano sostenuto da un muretto. La traccia giusta è poco
sopra: basta salire tra i faggi per ritrovarla e piegare a sinistra,
continuando a traversare fino a Orlo del Pil e alla Madonna delle Piane.
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BIBLIOGRAFIA:
VIAGGIANDO E CAMMINANDO (Carta dei sentieri della Valle Strona, 1:35.000; edizione 2002). E' uno strumento utile per una visione d'insieme dei sentieri segnalati della valle, ma non è una carta topografica (non ci sono nemmeno le curve di livello). Può essere richiesta alla Comunità Montana dello Strona e Basso Toce, via Roma 54, 28897, Valstrona (VB) - tel. 0323.87022
CARTA NAZIONALE SVIZZERA, 1:50.000, foglio 285 - DOMODOSSOLA. Riproduce con la consueta precisione topografica la parte settentrionale della valle. L'itinerario qui proposto è rappresentato solo nella parte superiore (ma non tutti i sentieri sono segnati)
Paolo Crosa Lenz, VALLE STRONA - SENTIERI NELLA STORIA E NELLA NATURA, Verbania, 2000, Alberti Libraio Editore.
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