Monte Rotondo - Cresta Nord-Est(Val Gerola - Alpi Orobie/Lombardia)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1050 metri circa DURATA: 2,50/3,00h la salita, 2,10h la discesa DIFFICOLTA': EE AGGIORNAMENTO RELAZIONE: agosto 2019
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Il Monte Rotondo (2496 m) è una delle principali elevazioni della lunga dorsale che va dal Pizzo dei Tre Signori al Monte Legnone. Si tratta di una cima tutto sommato abbastanza frequentata, sia perché, grazie alla sua quota e alla sua posizione, è un ottimo belvedere, sia perché la sua via normale, dalla Bocchetta di Stavello per la cresta Sud-Est, non presenta particolari difficoltà, pur non essendo affatto banale. Inoltre, tra la bocchetta e la cima si trovano ancora i resti di manufatti militari della cosiddetta “Linea Cadorna” (dal nome del capo di Stato maggiore dell’esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale fino alla disfatta di Caporetto): il che aggiunge anche un interesse storico-culturale all’escursione
Il Pizzo Rotondo può essere raggiunto lungo la via normale sia dalla Val Varrone (partendo da Premana), sia dalla Val Gerola (partendo da Pedesina, da Ravizze oppure da Laveggiolo). Qui propongo la salita alla cima da Laveggiolo (il percorso più breve), ma seguendo in salita la cresta Nord-Est e in discesa la via normale. La cresta Nord-Est, prevalentemente rocciosa, è breve ma offre un percorso divertente e interessante su roccette solide e facili (I grado), che richiedono una certa confidenza con l’arrampicata. Occorre però prestare attenzione alle condizioni del terreno: se le rocce sono umide o, dopo una gelata autunnale, coperte da una patina ghiacciata il discorso cambia perché, a causa delle loro caratteristiche, diventano molto scivolose. Il percorso è abbastanza aereo ma non particolarmente esposto: bisogna però tener presente che il versante occidentale (verso la Val Lesina) presenta notevoli salti rocciosi. Prestare la dovuta attenzione. Difficoltà: EE; F il tratto finale lungo la cresta.
ACCESSO STRADALE. Portarsi in Valtellina e raggiungere Morbegno. Da qui imboccare la strada della Val Gerola e seguirla fino a Gerola Alta. Usciti dal paese si prende a destra (indicazioni stradali) una stradina asfaltata che sale a Castello e quindi a Laveggiolo. Poco prima di Laveggiolo, sulla destra dell’ultimo tornante (sinistrorso), si lascia la macchina in un buon parcheggio sterrato (1450 m circa).
ITINERARIO. Dal parcheggio (1450 m circa) si prosegue verso Nord lungo una stradina sterrata, prima in leggera discesa e poi in salita fino a un tornante sinistrorso. Da qui si stacca a destra un buon sentiero che, verso Ovest e nel bosco di conifere, entra nella Val di Pai con percorso pressoché pianeggiante (qualche saliscendi). Poco prima di arrivare al torrente si incontra un bivio; ignorare il sentiero che scende a destra e proseguire diritti lungo il sentiero che si fa più stretto e raggiunge il torrente (1550 m c.a). Lo si guada facilmente (in condizioni normali) e si prosegue sul versante opposto della valle lungo il sentiero un po’ invaso dalla vegetazione; poco più avanti si incontra un buon sentiero che sale da destra (proviene da Ravizze) e lo si segue salendo su terreno abbastanza ripido attraversando qualche radura con baite in rovina. Si raggiunge così un bivio sotto una bastionata rocciosa (1880 m c.a); si prosegue a destra seguendo una bella mulattiera che sale diagonalmente la bastionata rocciosa (verso la fine c’è un tratto attrezzato con catena che presenta anche un ponticello di legno: è largo ma un po’ esposto) e conduce ai pascoli dell’Alpe Stavello. Al termine della mulattiera si sale a sinistra e si raggiunge la baita dell’alpeggio, ristrutturata e diventata un agriturismo (1944 m; ore 1,20 dalla partenza; qui arriva anche il sentiero che parte da Pedesina).
Subito oltre la grande baita dell’Alpe Stavello si prende un sentiero (cartelli indicatori per la Bocchetta di Stavello e il Monte Rotondo) che sale verso Ovest e piega subito a Sud per traversare di nuovo la bastionata rocciosa e raggiungere, verso Sud-Ovest la vasta conca erbosa sotto il Monte Rotondo. Raggiunto un baitello ristrutturato (2095 m), si lascia il sentiero segnalato (segnavia bianco-rossi) e si sale senza percorso obbligato (non ci sono né sentiero né tracce) per dossi e vallette in direzione Ovest-Nord-Ovest, puntando alla sella tra il Monte Rotondo, a sinistra, e il Monte Stavello, a destra. Si arriva così a una conca erboso-detritica: da qui, tenendosi appena a sinistra delle rocce che scendono dal primo salto della cresta Sud-Ovest del Monte Stavello, si sale il pendio erboso, progressivamente più ripido ma non difficile, che porta al colle (2372 m) all’inizio della cresta Nord-Est del Monte Rotondo (ore 1,00/1,10 dall’Alpe Stavello).
Si procede lungo la cresta seguendone il filo in gran parte roccioso con facile (in condizioni normali) e divertente arrampicata (I). Eventualmente si possono evitare le roccette seguendo le tracce sul versante orientale (erboso). Si giunge così, ormai in vista della cima, ad un risalto verticale: lo si può aggirare a destra (I grado un po’ esposto) oppure superare tenendosi appena a destra del filo con una bella e facile arrampicata di pochi metri (I+ o II-). Seguendo infine la facile cresta terminale si raggiunge la cima (2496 m; ore 0,30 dal colle; ore 2,50/3,00 dalla partenza).
DISCESA. Si segue l’evidente sentiero che percorre il ripido prato a destra del filo della cresta Sud-Ovest (è anche possibile seguire una traccia lungo il filo), raggiungendo la Bocchetta di Stavello (2201 m; 20 minuti se non ci si ferma a osservare i resti delle strutture militari costruite nella parte bassa della cresta), dove si trova una fontanella (l’acqua della sorgente è ottima, ma non è sempre presente).
Dalla bocchetta si scende sul ripido versante orientale (Val Gerola) per un evidente sentiero (un breve tratto su roccette un po’ lisce richiede attenzione) che si abbassa verso sinistra (Nord) e raggiunge presto i pascoli della vasta conca erbosa raggiunta già in salita. Procedendo verso Nord-Est con percorso quasi pianeggiante lungo il bel sentiero segnalato si raggiunge il baitello ristrutturato a quota 2095 m; da qui si torna al punto di partenza seguendo il percorso dell’andata (ore 1,50 dalla Bocchetta di Stavello; ore 2,10 dalla cima).
VARIANTE. Sia in salita che in discesa è possibile accorciare il percorso seguendo una variante su terreno quasi del tutto privo di tracce ma, con buona visibilità, senza particolari problemi di orientamento.
In salita, giunti al bivio sotto la bastionata rocciosa (1880 m c.a), si prende a sinistra un buon sentiero che in breve raggiunge una baita isolata (1906 m). Dietro di essa, verso Sud-Ovest, si risale un valloncello erboso seguendo una debolissima traccia (ci sono alcuni ometti) e raggiungendo la vasta conca erbosa sotto il Monte Rotondo. Girando verso Nord-Ovest si arriva a incrociare il sentiero che collega l’Alpe Stavello all’omonima bocchetta; procedendo sempre nella medesima direzione (o meglio, verso Ovest-Nord-Ovest), si punta alla sella tra il Monte Rotondo, a sinistra, e il Monte Stavello, a destra, ricollegandosi al percorso descritto nella relazione.
In discesa, una volta raggiunta la vasta conca erbosa sotto il Monte Rotondo, si abbandona il sentiero prima di arrivare al torrentello che scende dai dolci pendii sotto il Monte Rotondo e, puntando a Est-Nord-Est, si raggiunge l’inizio del valloncello che si apre sotto la bastionata rocciosa a sinistra (è quella traversata due volte dal sentiero descritto nella relazione). Si scende lungo il valloncello stando sulla sinistra (ci sono una debolissima traccia e qualche ometto) e raggiungendo una baita isolata (1906 m) da cui, verso sinistra (Nord-Nord-Est), si prende un buon sentiero che porta in breve al bivio sotto la bastionata rocciosa (1880 m c.a). Da qui si torna al punto di partenza seguendo il percorso dell’andata.
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