Pizzo Mellasc - Cresta Ovest-Nord-Ovest

(Valvarrone - Lombardia)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 1600 m circa (calcolando anche le risalite)

DURATA: 4,30/4,40h (salita), 3,00h (discesa)

DIFFICOLTA': EE

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: luglio 2019

 

Il Pizzo Mellasc (2465 m) è una bella e massiccia piramide di erba e rocce posta sulla cresta che va dal Pizzo dei Tre Signori al Monte Legnone (Alpi Orobie). Molto meno frequentato dei suoi più noti vicini (come il Pizzo dei Tre Signori e il Monte Rotondo), offre a chi lo sale un panorama notevole e il piacere di una bella salita. La via più facile è quella che sale dalla Val Gerola lungo l’erboso versante Est-Sud-Est, mentre in questa pagina presento la salita dalla Val Varrone per la cresta Ovest-Nord-Ovest, lunga, ariosa e molto panoramica.

 

Rispetto alla via normale, questa escursione presenta un dislivello decisamente maggiore (circa 1600 metri contro i 1000 della via normale se si parte da Laveggiolo) ed è più impegnativa, in particolare nell’ultimo tratto della cresta, a tratti aereo e un po’ esposto sui pendii erbosi del versante meridionale, decisamente molto ripidi. In questo tratto ci sono alcuni brevi passaggi rocciosi non difficili (I/I+) che però possono essere aggirati a destra, sul versante meridionale della cresta. Il percorso è anche molto lungo: innanzitutto bisogna percorrere tutta la Valle di Fraina (da Premana all’Alpe Fraina ci sono 4,5 km in linea d’aria), poi, una volta raggiunta la Bocchetta di Lareggio (Làrec), c’è ancora da affrontare tutta la lunga cresta (dalla bocchetta alla cima lo sviluppo è di quasi 1600 metri, sempre in linea d’aria), che implica anche lo scavalcamento del Pizzo della Cássera (2321 m). Insomma, si tratta di una salita lunga e molto bella, bellissima lungo la cresta. Con terreno in buone condizioni le difficoltà non sono eccessive, ma si tratta pur sempre di una salita per escursionisti esperti (difficoltà: EE).

 

ACCESSO STRADALE. Il punto di partenza è Premana, in Val Varrone, che si raggiunge più agevolmente dalla Valsassina, lasciando la SP 62 a Taceno e salendo lungo la SP 67 che passa per Margno e Casargo. Giunti a Premana, la cosa migliore è parcheggiare presso il tornante all’estremità orientale del paese dove c’è un piccolo parcheggio sopra il supermercato (attenzione: nei giorni feriali alcuni posti richiedono il disco orario).

 

ITINERARIO. Dal parcheggio al limite orientale di Premana (1000 m c.a) si attraversa la strada e si imbocca la stradina sterrata (ex strada militare) che, verso Est, entra nella Valle di Fraina. Dopo un primo tratto in leggera salita, la strada si abbassa fino al ponte sul torrente che scende dalla Val Premaniga (950 m c.a; si perdono circa 60 metri, che poi bisognerà risalire al ritorno!). La strada prosegue lungo il versante destro idrografico della valle, passa per l’Alpe Rasga (1083 m) e, poco dopo il bivio per l’Alpe Caprecolo, attraversa il torrente (ponte) e, con alcuni tornanti sul versante opposto, raggiunge le belle case dell’Alpe Fraina (1394 m; ore 1,30 da Premana).

 

Si prosegue oltre le case e, dopo 200 m c.a, si incontra un bivio segnalato. Lasciato a sinistra l’itinerario per la Bocchetta di Stavello e il Monte Rotondo, si prende a destra e si prosegue lungo la strada militare qui ormai invasa dalla vegetazione (solo a tratti emerge l’originaria lastricatura). Si possono seguire i suoi numerosi tornanti oppure il più ripido sentiero (segnavia bianchi) che li taglia. Si oltrepassano le Stalle di Cássera (1727 m) e  si raggiunge l’omonimo Baitello (1742 m), poco oltre il quale la strada compie un tornante a destra. Da qui è possibile seguire un sentiero che sale verso Sud e, raggiunta di nuovo la strada, la attraversa e prosegue puntando all’evidente Bocchetta di Lareggio (Làrec). Se invece si continua lungo la strada, prima di incrociare il sentiero che sale alla bocchetta, si trova un bivio segnalato: salendo a destra si arriva alla freschissima fonte detta Ciarel Quadro (1820 m c.a; il cartello sul posto indica quota 1900, ma è chiaramente sbagliato). Da qui si gira a sinistra e, attraversato in salita un prato dove le tracce di sentiero sono pressoché invisibili, si raggiunge il più marcato sentiero che sale dal basso e che, con diversi tornanti, raggiunge la cresta 20 metri a Ovest e un poco più in alto della Bocchetta di Lareggio, dove si trovano un pannello con mappa segnaletica e una piccola lapide (2063 m; ore 1,40/1,50 dall’Alpe Fraina; ore 3,10/3,20 da Premana).

 

Dalla bocchetta si inizia a percorrere verso Est la cresta erbosa percorsa da una traccia di sentiero che si tiene spesso leggermente a destra del filo. Dopo aver incrociato il Sentiero Cadorna (che collega le Bocchette di Trona e di Stavello; EE), la cresta continua facile ma un po’ più ripida fino al Pizzo della Càssera (2321 m; ore 0,40 dalla Bocchetta di Lareccio; ore 3,50/4,00 da Premana). Sempre seguendo la cresta, ci si abbassa leggermente, si supera (o si aggira sulla destra) un modesto rilievo e si affronta la parte finale del percorso, lungo la vera e propria cresta Ovest-Nord-Ovest del Pizzo Mellasc, anch’essa percorsa da una traccia. La cresta è abbastanza ripida e, come detto nell’introduzione, presenta alcuni tratti un po’ esposti sui pendii erbosi a destra (Sud) e alcuni passaggi su facili roccette (I/I+) comunque aggirabili sulla destra su terreno erboso ripido  (tracce). Le ultime decine di metri sono praticamente pianeggianti e conducono alla piccola croce metallica posta sulla cima (2465 m; ore 0,40 dal Pizzo della Càssera; ore 4,30/4,40 da Premana).

 

DISCESA. Si svolge lungo l’itinerario della salita (ore 0,50 dal Pizzo Mellasc alla Bocchetta di Lareggio; ore 2,10 dalla bocchetta a Premana; in totale 3,00 ore). Prima di arrivare a Premana, dopo il ponte sul torrente della Val Premaniga, bisogna risalire per circa 60 metri (in questo modo, se si calcola anche lo scavalcamento del Pizzo della Càssera, il dislivello totale della gita arriva a circa 1600 metri).

 

VARIANTE DI DISCESA. Dalla Bocchetta di Lareggio si può anche scendere verso Sud (cartelli indicatori) fino al Rifugio Casera Vecchia di Varrone (1672 m) e da qui tornare a Premana lungo la stradina sterrata che percorre la Val Varrone. Raggiunte le case dell’Alpe Gebbio (865 m), si abbandona la sterrata e si prende a destra una mulattiera che risale a Premana; raggiunte le case e la strada asfaltata, si gira a destra e in pochi minuti si è al parcheggio da cui si è partiti. Questa variante è sicuramente interessante, ma è più lunga (ore 4,00) e implica una risalita di maggiore dislivello rispetto al percorso lungo la Valle di Fraina.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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