Pizzo dei Galli e Pizzo Olano dall'Alpe Tagliata(Orobie valtellinesi - Lombardia)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1150 m circa DURATA: Salita: 2,50 ore; Discesa: 2,20/2,30 ore DIFFICOLTA': EE AGGIORNAMENTO RELAZIONE: ottobre 2011
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Il Pizzo Olano (2267 m) e il Pizzo dei Galli (2217 m), ben visibili dalla Valtellina, sono le prime elevazioni della catena che delimita a Ovest la Val Gerola, separandola dalla Val Lesina e dalla Valvarrone. Si tratta di mete piuttosto frequentate nella stagione invernale, sia con gli sci che con le racchette da neve, partendo dalla Val Gerola e salendo in auto fin dove è possibile lungo la strada che da Rasura porta al Rifugio della Corte. La loro maggiore attrattiva è il magnifico panorama (più ampio dal Pizzo Olano) che si gode dalla loro sommità: dai monti della Mesolcina a quelli della Val Chiavenna, dalla cime della Val Masino al Disgrazia e poi alle Alpi Orobie, è un’infilata di cime che si alzano sopra il lago di Como e il solco della Valtellina, ben visibile in basso. Immediatamente a Ovest, invece, si apre la profonda e selvaggia Val Lesina, coronata dalle cime che vanno dal Monte Rotondo, al Pizzo Alto e al Monte Legnone.
La salita dalla Val Gerola, bella e facile anche in estate e in autunno, si svolge lungo il versante orientale; quella che invece propongo in questa pagina risale prima gli ampi pascoli dell’Alpe Tagliata, affacciati sulla bassa Valtellina, poi la ripida cresta Nord-Nord-Ovest del Pizzo dei Galli, dal quale, dopo essersi abbassati alla sella erbosa che li separa (Bocchetta della Maiona, 2186 m), si raggiunge la cima del Pizzo Olano. E’ un percorso molto interessante, decisamente più impegnativo della salita dalla Val Gerola, specialmente lungo la cresta Nord-Nord-Ovest del Pizzo dei Galli, tra l’Alpe Piazza e la croce posta un po’ prima della vetta in modo che possa essere visibile anche dal basso.
Difficoltà: EE. Per la sua esposizione e per la ripidezza dei pendii che occorre superare, è consigliabile affrontare la cresta Nord-Nord-Ovest del Pizzo dei Galli con terreno asciutto e soprattutto non ghiacciato. Per questo motivo il periodo migliore per questa gita va da giugno a ottobre. Attenzione: con la neve questo tratto assume un carattere decisamente alpinistico.
ACCESSO STRADALE. Raggiunta la Valtellina, si segue la strada statale fino a Morbegno, da dove si seguono le indicazioni per la Val Gerola. Imboccata la strada provinciale che risale la valle, la si segue per poco più di 3 km, fino alla località Canleggia, dove si trova il bivio segnalato per Piantina e Tagliata. Si prende questa stradina asfaltata che sale a destra e la si percorre per circa 7 km, fino al parcheggio in località Munt del Taià (1150 m c.a; l’ultimo tratto – poco più di un chilometro – è sterrato). La stradina è percorribile solo acquistando il permesso comunale presso il Bar Pasticceria Dolce Forno, a Morbegno, proprio all’inizio della strada che sale in Val Gerola.
ITINERARIO: Dal parcheggio (1150 m circa) proseguire brevemente lungo la stradina; dove essa curva a destra (cartello per Erdona), la si abbandona e si sale diritti lungo una sterrata (sbarra) che porta ai vicinissimi prati dell’Alpe Tagliata (o Tagliato). Alzando lo sguardo verso Sud, si vede benissimo, contro il cielo, la croce del Pizzo dei Galli, prima meta di questa escursione. Ora bisogna risalire verso Sud-Sud-Ovest l’ampio dosso erboso lungo il quale sono sparse la baite dell’Alpe Tagliata: lo si può fare sia seguendo la stradina sterrata, sia, più direttamente, salendo lungo i prati dove, a tratti, è individuabile una debole traccia. Si raggiunge così, quasi al termine della stradina sterrata e a destra della dorsale, un tornante nei pressi delle due belle baite della Casera Nova. Sul tornante si trova un cartello che, oltre a indicare la quota (Alpe Tagliata, 1527 m), indica le diverse mete raggiungibili da qui, tra cui l’Alpe Piazza e il Pizzo dei Galli.
Poco oltre il cartello, sulla destra della stradina, si stacca il sentiero per l’Alpe Piazza. Lo si imbocca (segnavia bianco/rosso) e si sale fin quasi al margine del bosco che chiude in alto il pendio erboso; qui il sentiero volge a destra (Ovest) verso la cresta da cui ci si affaccia sulla Val Lesina. Si passa accanto a una baita (1732 m), si raggiunge la cresta e, salendo verso Sud-Sud-Est, si arriva all’Alpe Piazza (1844 m; ore 1,30 dal parcheggio) con la vicina croce (1855 m; bellissimo punto panoramico).
Dall’Alpe Piazza si segue un sentierino (segnavia) che all’inizio si tiene un po’ a destra del filo della cresta Nord-Nord-Ovest del Pizzo dei Galli. Raggiunto il filo, si arriva alla base del primo tratto ripido: si traversa a destra fino a una sorta di cresta secondaria lungo la quale si sale a sinistra raggiungendo di nuovo il filo della cresta che sale al Pizzo dei Galli. Poco più avanti si è alla base del secondo ripido salto: anche questo si affronta spostandosi a destra, sui ripidissimi pendii erbosi che scendono a Ovest (tratto esposto, attrezzato con una corda metallica per alcune decine di metri). Salendo di nuovo a sinistra si ritorna sul filo e si raggiunge il breve tratto di facili roccette (catena) che porta alla croce metallica del Pizzo dei Galli (2195 m al mio altimetro; libro di vetta). La vera cima è più a Sud e la si raggiunge lungo la cresta che ora è abbastanza aerea ma meno inclinata (2217 m; ore 1 dall’Alpe Piazza, ore 2,30 dal parcheggio).
Proseguendo verso Sud si scende alla Bocchetta della Maiona (2186 m), che separa il Pizzo dei Galli dal Pizzo Olano, quindi si attacca la cresta Nord di quest’ultimo, percorsa da un sentierino che aggira a sinistra (Est) il punto culminante, portandosi sulla cresta Sud lungo la quale, volgendo a destra, si raggiunge la cima con pochi passi (2267 m; 20 minuti dal Pizzo dei Galli; ore 2,50 dal parcheggio).
DISCESA. Tornati alla sella tra il Pizzo Olano e il Pizzo dei Galli, si scende nel valloncello ad Est seguendo una buona traccia; quando la pendenza diminuisce, si piega a destra (Sud-Est) lungo un dolce pendio erboso (dove la traccia scompare) in direzione di una visibile baita (Baita di Cima, 1959 m) col tetto in lamiera. Senza raggiungerla, da un piccolo pianoro al limite del bosco di larici, si entra verso sinistra nel bosco stesso, cercando (quasi al limite orientale del piccolo pianoro) il sentiero che presto, tra i cespugli di rododendri, si fa abbastanza evidente. Scendendo verso Nord-Ovest, si raggiunge un bel pianoro (Pian di Sprisui; baita sulla destra, 1853 m) da cui, proseguendo nella stessa direzione, ci si abbassa verso le baite della Casera di Olano (1792 m), che però non è necessario raggiungere. Continuando a traversare verso Nord-Ovest si arriva sulla cresta che dal Pizzo dei Galli scende verso il Monte Olano. Lungo l’ampio dosso erboso di questa cresta ci si abbassa fino a una fontana/abbeveratoio (1750 m circa) presso la quale, sulla sinistra, si nota un palo di legno con un segnavia bianco-rosso (50 minuti/1 ora dal Pizzo Olano).
Il sentiero che riporta all’Alpe Tagliata (e che fa parte della Gran Via delle Orobie-Sentiero Andrea Paniga) parte da qui, ma sul prato non è assolutamente individuabile. Basta però abbassarsi a Nord per pochi metri e andare a sinistra: appena si è nel bosco il sentiero è ben visibile. Non c’è alcun segnavia, ma, una volta individuato il sentiero, il percorso è evidente. Traversando verso Ovest con qualche leggero saliscendi, si raggiunge un’ampia radura; la si traversa in leggera salita puntando a due baite (1703 m) visibili dalla parte opposta della radura. Stando sotto le baite, il sentiero continua a traversare (ora verso Nord-Nord-Ovest) immergendosi di nuovo nel bosco. Si raggiungono così i prati più alti dell’Alpe Tagliata; il sentiero si perde di nuovo, ma basta scendere verso Nord per incontrare la stradina che collega le baite del grande alpeggio. Lungo di essa, volgendo a sinistra, si raggiungono le due belle baite della Casera Nova. Da qui, seguendo il percorso della salita, si torna al parcheggio (ore 1,30 dalla fontana/abbeveratoio; ore 2,20/2,30 dal Pizzo Olano)
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CARTOGRAFIA Foresta Regionale VAL GEROLA – Carta escursionistica 1:25.000 - ERSAF E’ una cartina escursionistica piuttosto interessante, edita dall’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) della Regione Lombardia. Credo però sia acquistabile solo su Internet, dal sito dell’ERSAF, oppure (forse) localmente. L’itinerario è in parte riportato anche sulla cartina (ricavata da quella dell’ERSAF) abbinata all’itinerario per il Pizzo Olano dal Rifugio della Corte, pubblicato sul sito valgerolaonline.it.
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