Rifugio Baita Pesciola - salita invernale

(Lombardia - Orobie valtellinesi)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 960 metri

DURATA: 2,20 ore la salita; 1,20 ore la discesa

DIFFICOLTA': E

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: febbraio 2009

 

La meta di questa bella ciaspolata è un piccolo rifugio incustodito posto a quota 2005 m su un panoramico dosso in prossimità della cresta che divide la Valle Armisa dalla Val Malgina, nelle Orobie valtellinesi. E’ una gita davvero molto bella che si svolge su terreno ideale per l’uso delle ciaspole (oltre che degli sci: è infatti una scialpinistica abbastanza frequentata), senza eccessive pendenze e su pendii aperti. L’ambiente non è da meno: superato il tratto iniziale, un po’ chiuso, ci troviamo di fronte la testata della Valle Armisa, dominata da alcune importanti cime delle Orobie: il Pizzo di Coca, l’ardito Dente di Coca, le Cime di Caronno, il Pizzo di Rodes. Dalla parte opposta, verso Nord, il panorama si apre sulle montagne della Valtellina, dal Monte Disgrazia (sulla sinistra), alle cime che dominano il solco della Val Fontana: Corna Brutana, Vetta di Ron, Pizzo Painale, Pizzo Canciano. Probabilmente si dovrebbero vedere anche il Pizzo Scalino (però non sono riuscito a individuarlo tra le numerose punte rocciose che chiudono l’orizzonte verso Nord).

 

La difficoltà dell’itinerario è contenuta: in estate è classificabile E; in inverno occorre naturalmente intraprendere l’escursione opportunamente preparati e sempre dopo aver consultato il bollettino delle valanghe.

 

ACCESSO STRADALE. Raggiunta la Valtellina, seguire la strada statale 38 che la percorre interamente. Superato Sondrio si raggiunge in breve (dopo 6 km) il comune di Ponte in Valtellina; in località Casacce si abbandona la statale (segnalazioni poco evidenti per Arigna, Briotti, Sazzo) e si scende a destra per  superare l’Adda su un ponte. Si segue quindi la strada che sale a tornanti, supera il paesino di Sazzo e si inoltra in Valle Armisa. In località Fontaniva (Arigna, m 814) si lascia la strada asfaltata che gira a destra per Briotti e si prosegue lungo una sterrata (mantenuta pulita anche in inverno fino all’ingresso della centrale elettrica) che conduce fino alla centrale elettrica di Armisa. Dietro l’edificio della centrale si trova il parcheggio (m 1045). Attenzione: per quanto la strada venga pulita è meglio avere con sé le catene.

 

ITINERARIO. Dal parcheggio (cartelli indicatori per il Bivacco Corti e per il Rifugio Pesciola) parte un tratturo (evidente anche con molta neve) che, con diversi tornanti, raggiunge e supera le baite di Masone di sotto (m 1140). Più avanti (m 1345) si incontra un bivio segnalato (cartello di divieto di transito; cartello del Parco delle Orobie; cartello indicatore per le diverse mete, tra cui il Rifugio Pesciola). Salire a sinistra e raggiungere in pochi minuti l’ampio ripiano delle Foppe (m 1360 circa). Davanti a noi, verso Sud, appare la bella e selvaggia testata della Valle Armisa con l’inconfondibile profilo scuro del Dente di Coca. Si tratta ora di salire verso Est su bei pendii: si raggiungono prima le Baite Moretti (m 1460) e poi, quasi ai margini del bosco di scure conifere, le Baite Campèi (o Campelli, m 1647). Qui si cambia direzione: ci si dirige verso Sud con bel percorso; a circa 1840 m, in una zona di radi alberi, si punta a Sud-Est avvicinandosi ai più ripidi pendii che salgono verso la cresta che abbiamo alla nostra sinistra (Est). A circa 1920 m si individua una sorta di “corridoio” nel bosco che sale verso Nord: lo si segue e poi si passa attraverso una sorta di cortissimo canyon; subito dopo si sale prima a destra e poi a sinistra (Nord) raggiungendo il panoramico dosso dove si trova il piccolo Rifugio Baita Pesciola (2005 m; ore 2,15 dal parcheggio). La discesa si svolge lungo il medesimo itinerario (ore 1,20).

 

NOTA. Dal Rifugio è possibile proseguire verso Nord raggiungendo la Punta Pesciola (m 2344). L’ho visto fare da due nutriti gruppi di scialpinisti, ma noi ci siamo fermati al rifugio e quindi non sono in grado di descrivere l’itinerario.

 

 
 
 
 
 
 

BIBLIOGRAFIA:

Carta Kompass, 1:50.000, foglio 93, BERNINA-SONDRIO oppure foglio 104, FOPPOLO-VALLE SERIANA

 

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