Montagna Ronda - Monte Capezzone (traversata) (Valle Strona - Piemonte)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1340 m (1140 la salita alla M.gna Ronda + 200 m complessivi per la traversata al M.te Capezzone) DURATA: 3 ore la salita alla M.gna Ronda; 1,30 ore la traversata al M.te Capezzone; 2,15 ore la discesa DIFFICOLTA': EE la traversata delle due cime e parte della salita alla Montagna Ronda (altrimenti E) AGGIORNAMENTO RELAZIONE: ottobre 2008
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Ecco ancora una proposta in Valle Strona. Mi ripeto, lo so, ma non posso farne a meno. Come ho già detto in altre pagine di questo sito, ci sono luoghi delle nostre montagne di cui sono assolutamente innamorato e dove amo tornare ogni volta che posso. Gli innamorati, si sa, stravedono per il proprio amore e magari si stupiscono quando gli altri non provano lo stesso entusiasmo. Però l’innamorato continuerà a parlare del suo amore e a difendere le sue ragioni. Così è per me e così eccovi un altro itinerario tra i silenzi di queste montagne che si alzano sopra il Lago d’Orta e si affacciano sul Monte Rosa e sui quattromila che gli fanno degna compagnia contro il cielo. Il Monte Capezzone (m 2421; sulle carte è la Cima Capezzone) e la Montagna Ronda (m 2414) sono i punti culminanti della Valle Strona, ma il Capezzone è una meta nota e frequentata, mentre la Montagna Ronda se ne sta come in disparte, a torto ignorata (o quasi), nonostante la sua bellezza e il suo panorama. Nel 1908 Tito Chiovenda, profondo conoscitore dell’Ossola, la definiva “senza contestazione la cima più bella dell'Ossola inferiore e, oseremmo dire, sotto ogni rapporto una delle più belle vette che si possono incontrare nelle Prealpi” (giudizio ribadito senza esitazione negli anni Sessanta del secolo scorso da Silvio Saglio, altro indiscutibile conoscitore delle Alpi italiane). L’itinerario che propongo sale alla Montagna Ronda lungo il versante Sud-Est (itinerario Z14), traversa per cresta al Monte Capezzone e poi torna al punto di partenza (Campello Monti) lungo la frequentata via “normale” (itinerario Z17) che passa dal Lago Capezzone e dal Bivacco Abele Traglio. Notevole è la differenza tra i due itinerari: salendo alla Montagna Ronda ci si muove su tracce talvolta labili e si toccano alpeggi ormai in rovina; scendendo dal Capezzone si segue un ottimo sentiero e si incontrano, oltre al bivacco, alpeggi ristrutturati e ancora attivi in estate. La cresta è bella e panoramica, facile tranne che in alcuni tratti in cui bisogna superare dei risalti più ripidi o qualche roccetta. Difficoltà: E con diversi tratti EE nella salita alla Montagna Ronda e nella traversata al Monte Capezzone. A dire la verità non è necessario salire in cima alla Montagna Ronda; raggiunta la cresta che unisce le due cime, per salire al Capezzone si volge a Sud-Ovest, mentre per raggiungere la Montagna Ronda bisogna procedere in direzione opposta, a Nord-Est. Insomma: questa relazione può essere usata un po’ a piacere, limitandosi a salire una sola delle due cime oppure “mettendole nel sacco” (una volta si diceva così) entrambe. Ognuno sceglierà in base alle proprie inclinazioni oppure al tempo a disposizione. ACCESSO STRADALE: Campello Monti (m 1305) si raggiunge percorrendo fino al suo termine (20 km) la strada della Valle Strona che parte da Omegna (all’estremità settentrionale del Lago d’Orta; provincia di Verbania-Cusio-Ossola). Arrivati a Campello si può parcheggiare nello slargo alla fine della strada oppure (più facilmente) nel parcheggio appena più in basso, vicino al torrente. ITINERARIO: Dal parcheggio vicino al torrente (m 1275 circa) si sale alla piazzetta della scuola elementare e quindi alla chiesa di Campello Monti; stando a destra della chiesa si raggiunge la mulattiera che esce dal paesino verso Ovest. Percorsi duecento metri circa si incontra il bivio segnalato per la Montagna Ronda (itinerario Z14) e per la Bocchetta dell’Usciolo (itinerario GTA/SI). Si abbandona la mulattiera e si sale a destra, si supera una baita (Alpe Orlo) e poco sopra si raggiunge un altro bivio segnalato (m 1425 circa). Lasciato a destra il sentiero per la Bocchetta dell’Usciolo si prende quello di sinistra per la Montagna Ronda; poco dopo si guada il torrentello e, lungo un prato dove la traccia si perde (anche i segnavia non sono in buono stato), si sale ai ruderi dell’Alpe Fornale di sotto (m 1564). Dietro le baite si sale fino alle rocce, si piega a destra per aggirarle (ora la traccia e i segnavia si fanno più evidenti) e quasi subito si torna a sinistra sul filo del dosso che domina l’Alpe Fornale. Si prosegue fino a quota 1645 m: qui si abbandona il dosso e si rientra nel canale dove scorre il torrentello guadato sotto l’alpe. Raggiunto con un traverso il fondo del canale, si attraversa il piccolo corso d’acqua subito sopra una cascatella e, lungo la sponda opposta, tenendosi non lontani dal letto del torrentello, si sale al piccolo pianoro dove si trovano i ruderi dell’Alpe Fornale di sopra (m 1804 – ore 1,30 da Campello Monti). Si traversa il pianoro verso Ovest e si raggiunge un altro bivio segnalato. Si lascia a sinistra il sentiero che porta alle alpi Pian di Via e Capezzone, e si punta verso Nord-Ovest. Fatte poche decine di metri (traccia inesistente e pochi segnavia) si piega a sinistra (Ovest) per salire un pendio di erba e rododendri che sembra condurre a un dosso. Prestando attenzione ai segnavia, si trova presto una traccia che si fa via via più evidente. Giunti quasi al sommo del pendio, si piega di nuovo a settentrione e si raggiunge il rudere di un baitello (m 1950 circa). Ora la traccia si fa di nuovo incerta: seguire ometti e segnavia e raggiungere una conca nella quale è evidente la “traccia” di un laghetto (m 2010 circa: sulla cartina svizzera il laghetto è segnato, ma io l’ho trovato completamente in secca). Si traversa la conca verso Ovest e si procede su una traccia a tratti discreta fino a una nuova conca ricolma di detriti rocciosi; proseguendo verso Nord si raggiunge un’ultima conca detritica (m 2210 circa) alla base del ripidissimo pendio di erba e rocce sotto la cima della Montagna Ronda (anche in questa conca la cartina svizzera segna un minuscolo laghetto che però io ho trovato completamente secco). Seguendo la traccia e i segnavia si sale diritti sul pendio per una cinquantina di metri di dislivello, quindi si piega decisamente a sinistra e si percorre un traverso (all’inizio vi è una sorta di cengia rocciosa, poi ci si muove su terreno erboso) che richiede attenzione perché il terreno è piuttosto ripido e si passa su alcuni salti rocciosi. Il traverso è abbastanza lungo e praticamente orizzontale fin sotto a un colle non segnato e non quotato sulle carte: raggiunto il colle (m 2290 c.a al mio altimetro – cartello indicatore) ci si trova sulla lunga cresta che unisce la Montagna Ronda al Monte Capezzone (ore 1,10 dall’Alpe Fornale di sopra; ore 2,40 da Campello Monti). A questo punto si tratta di scegliere: andando a destra (Nord-Est) si sale alla Montagna Ronda; andando a sinistra (Sud-Sud-Ovest) si traversa al Monte Capezzone. La salita alla Montagna Ronda si svolge dapprima sul filo della cresta, facile e panoramico fin sotto un tratto più erto; questo si supera sui ripidi pendii erbosi del versante Sud-Est (Valle Strona) seguendo con un po’ di attenzione una labile traccia; un ultimo tratto meno inclinato e su solidi detriti conduce al punto culminante, dove è stata eretta una piccola croce di metallo (ore 0,20 dal colletto 2290; ore 3,00 da Campello Monti). Si torna quindi con lo stesso itinerario al colle m 2290, prestando una certa attenzione nel tratto ripido. Dal colle si può tornare a Campello lungo l’itinerario di salita, oppure si può salire al Monte Capezzone. In questo caso si prosegue lungo il filo della cresta, prima in direzione Sud-Sud-Ovest, poi verso Sud fino all’erbosa quota 2302 m. Da qui la cresta volge a Sud-Ovest e raggiunge la base del ripido tratto finale che, con un dislivello di 130 m, conduce all’anticima del Monte Capezzone. Fin qui la cresta, in parte erbosa e in parte di elementari roccette, è facile e richiede un po’ di attenzione solo in qualche punto più esposto. Il tratto che conduce all’anticima è invece più impegnativo, sia perchè ripido sia perché presenta qualche passaggio roccioso non difficile (I+) ma abbastanza esposto. Raggiunta l’anticima, ci si abbassa ad un’ultima selletta (prima del tratto più ripido ci sono alcuni saliscendi) da cui un pendio erboso abbastanza ripido conduce in breve sulla cima del Monte Capezzone (croce metallica e libro di vetta – ore 1,30 dalla Montagna Ronda). Per tornare a Campello si segue il bel sentiero segnalato dell’itinerario Z17. Si scende dapprima lungo la cresta Sud-Sud-Ovest tenendosi per lo più sul suo fianco occidentale fino al colle non nominato (m 2330 c.a) che separa il Capezzone dalla Cima Lago. Ci si abbassa a Est nel sottostante valloncello che piega a destra; quindi si scende un canalino erboso e si perde quota traversando verso Sud una pietraia di massi color ruggine. Al suo termine, percorsa una valletta, ci si affaccia sulla conca del Lago Capezzone. Lo si raggiunge e lo si costeggia sulla sinistra raggiungendo il Bivacco Abele Traglio (m 2102). Il sentiero compie ora un lungo traverso in leggera discesa verso Sud, poi inverte la direzione e scende al pianoro sottostante il rifugio; dal suo limite orientale, valicato il ruscello, si abbassa ad un altro pianoro e lo attraversa verso Sud-Sud-Est fino alla bella baita dell’Alpe Capezzone (m 1845). Si prosegue verso Sud e, raggiunto in breve il bivio per la Bocchetta di Rimella, si scende a sinistra (Nord-Est) fino alle case dell’Alpe Pian di Via (m 1715). Poche decine di metri oltre le case si piega a destra (Est – cartello indicatore) e si segue il sentiero che, con numerosi tornanti, si abbassa lungo un ripido pendio fino ad un pascolo poco inclinato lungo il quale si prosegue la discesa verso Sud-Est. Ci si avvicina così al torrente che scende dal Lago Capezzone, lo si supera su un ponticello sopra una bella cascata; ci si abbassa quindi fino al ponte sul Torrente Strona (m 1370 c.a), dove passa il sentiero per la Bocchetta di Rimella. Volgendo a sinistra lungo la bella mulattiera si torna a Campello Monti e al parcheggio (ore 2,15 dal Monte Capezzone).
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BIBLIOGRAFIA: VIAGGIANDO E CAMMINANDO (Carta dei sentieri della Valle Strona, 1:35.000; edizione 2002). E' uno strumento utile per una visione d'insieme dei sentieri segnalati della valle, ma non è una carta topografica (non ci sono nemmeno le curve di livello). Può essere richiesta alla Comunità Montana dello Strona e Basso Toce, via Roma 54, 28897, Valstrona (VB) - tel. 0323.87022 CARTA NAZIONALE SVIZZERA, 1:50.000, foglio 285 - DOMODOSSOLA. Riproduce con la consueta precisione topografica la parte settentrionale della valle. L'itinerario qui proposto è rappresentato solo parzialmente. Paolo Crosa Lenz, VALLE STRONA - SENTIERI NELLA STORIA E NELLA NATURA, Verbania, 2000, Alberti Libraio Editore.
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