Rifugio Santa Rita

(Valsassina - Lombardia)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 530 metri circa (in realtà sono quasi 900 tra andata e ritorno)

DURATA: 3,15h la salita; 2,50h la discesa

DIFFICOLTA': E

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: luglio 2007

 

Il Rifugio Santa Rita si trova alla Bocchetta della Cazza (m 1988), sulla lunga verdeggiante cresta che separa la Val Varrone dalla Val Biandino e che termina sulla cima del Pizzo dei Tre Signori, una delle montagne più popolari della Lombardia. Tra i diversi itinerari che lo raggiungono, quello che propongo presenta una caratteristica particolare che, a mio avviso, lo rende particolarmente attraente: si svolge praticamente tutto in cresta, con un percorso facile ma molto panoramico. Ha però un “difetto”: è lunghissimo. Dal Pian delle Betulle il percorso è lungo almeno 10 km (dall’Alpe Paglio i km sono 11,5). E bisogna percorrerli tutti anche al ritorno! Non deve trarre in inganno neppure il modesto dislivello tra il punto di partenza e quello di arrivo: ai 530 metri (630 m dall’Alpe Paglio) bisogna aggiungere numerosi saliscendi, che portano l’effettivo dislivello ad almeno 900 metri (1000 dall’Alpe Paglio). Insomma: è una gita niente male. Il periodo migliore è senz’altro la prima parte dell’estate, quando la fioritura è al massimo del suo splendore. Anche l’autunno, specie il mese di ottobre, con le giornate più limpide e i colori degli alberi dovrebbe molto bello.

ACCESSO STRADALE. Portarsi in Valsassina (il percorso più veloce consiste nel seguire la superstrada per la Valtellina fino all’uscita di Bellano) e raggiungere Taceno. Da qui si sale verso la Val Varrone fino a Margno, da dove parte la funivia per il Pian delle Betulle (per informazioni: 0341.840020). Se invece non si vuole dipendere dagli orari della funivia (le corse sono ogni ora e la prima è alle 8,00) si può salire in macchina fino all’Alpe di Paglio. In questo caso si prosegue oltre Margno e, oltrepassato Casargo, si incrocia una strada che sale verso destra (indicazioni) e, con molti tornanti, termina nell’ampio parcheggio dell’alpe.

SALITA. Dalla stazione della funivia al Pian delle Betulle (m 1456) prendere una stradina lastricata (cartello indicatore per il Rifugio Santa Rita) che sale verso destra (Sud-Est) tra le villette. Poco dopo l’ultima casa la stradina, divenuta sterrata, incrocia un’altra stradina pianeggiante proveniente da sinistra. Seguire quest’ultima e portarsi in pochi minuti all’inizio del Pian delle Betulle, presso un lavatoio ombreggiato da un grande albero. Poco a monte dell’albero inizia un sentiero che verso destra si inoltra nel bosco (cartello indicatore per il Rifugio Santa Rita). Seguire questo sentiero che traversa verso Sud fino a raggiungere di nuovo la stradina ad un tornante poco sopra l’Alpe Ortighera (naturalmente a questo punto si arriva, con percorso a mio avviso meno bello, seguendo costantemente la stradina che si è imboccata all’inizio). Seguire ora la stradina che sale verso Sud-Est tagliando tutto il versante Sud-Ovest del Cimone di Margno fino a toccare la cresta in località Lares Brusà (Larice Bruciato, m 1707; ore 0,45 dalla funivia).

La stradina passa ora sul versante opposto della cresta (Val Varrone) e traversa, prima in piano e poi in leggera discesa il versante Nord-Est della Cima d’Olino fino alla Bocchetta d’Olino (m 1639). Sempre a sinistra del filo di cresta, la stradina raggiunge un’altra bocchetta dalla quale si abbassa verso le Alpi Dolcigo e Ómbrega. A questo punto sono possibili due itinerari: proseguire diritto sempre a sinistra della cresta, prima per una stradina poi per sentiero, fino alla Bocchetta Agoredo (m 1825). Secondo me invece è molto più bello seguire la cresta lungo l’evidente traccia che parte dalla bocchetta stessa. Questa cresta è molto panoramica e si percorre facilmente nonostante qualche tratto un po’ ripido. Bisogna solo tenersi un po’ a distanza dai ripidissimi pendii che scendono a destra verso la Valsassina. Si giunge così alla quota 1845 m circa, da cui in breve si scende alla Bocchetta Agoredo. Da qui, pressoché in piano, si arriva alla successiva Bocchetta di Ómbrega (m 1818; ore 1,00 dal Lares Brusà).

Tenendosi ora sulla destra della cresta si guadagnano circa 100 metri di quota e poi si percorre un lungo traverso sul versante Sud-Est del Pizzo Cornagiera raggiungendo di nuovo la cresta presso lo splendido balcone dei Laghitt (m 1930; area di sosta e cappelletta; panorama molto bello). Ora il sentiero, percorrendo il filo erboso della cresta, scende al Böcc dol Ratt (Buco del topo, m 1815; ore 0,50 dalla Bocchetta di Ómbrega).

Dal Böcc dol Ratt si sale prima di nuovo a destra poi sul filo della cresta, aereo ma facile, fino alla base di un salto più articolato, dove si trova un bivio segnalato. A sinistra si segue la Via Bassa, più facile: ci si abbassa leggermente, poi si sale a una bocchetta dalla quale si traversa riguadagnando la cresta principale poco prima della Bocchetta della Cazza e del Rifugio Santa Rita. Se invece si prosegue lungo la cresta (Via delle Creste) si deve affrontare un percorso più impegnativo: si affronta un primo tratto di facili roccette (un punto è attrezzato con una catena), poi, per un ripido prato, si sale verso una piccola croce senza però raggiungerla. Con una breve discesa sempre lungo il filo di cresta si arriva alla Bocchetta della Cazza e al Rifugio Santa Rita (1988 m; ore 0,40 dal Böcc dol Ratt in entrambi i casi; ore 3,15 dalla funivia). La DISCESA avviene lungo il medesimo itinerario in ore 2,50.

NOTA. Qualora si partisse dall’Alpe Paglio bisogna tenere questo itinerario: dal parcheggio (m 1358) si prende una stradina che parte sulla destra e, attraverso il bosco, porta al Pian delle Betulle presso la partenza della seggiovia della Cima del Laghetto. Si traversa verso Sud tutto il pianoro seguente fino a raggiungere il lavatoio di cui si parla all’inizio della relazione. Calcolare circa 20 minuti in più. Un’altra possibilità è costituita dallo scavalcamento del Cimone di Margno (m 1801): dal parcheggio dell’Alpe di Paglio si segue una traccia lungo la vecchia pista di sci; si supera la Cima del Laghetto e quindi si sale in vetta al Cimone; dal versante opposto si segue il filo di cresta che in direzione Sud-Est arriva al Lares Brusà. Naturalmente in questo caso dislivello e tempo di percorrenza aumentano ulteriormente.

 

 
 
 
 
 
 
 

BIBLIOGRAFIA:

Carte turistica escursionistica 1:35.000 della Comunità Montana della Valsassina-Valvarrone-Val d'Esino e Riviera: GRIGNE, RESEGONE,CAMPELLI, TRE SIGNORI, LEGNONE (è abbastanza dettagliata e ricca di informazioni, anche se non molto precisa dal punto di vista topografico, come la maggior parte delle cartine turistiche).

GUIDA AI SENTIERI DELL'ALTA VALSASSINA - con cartina annessa (si tratta di una pubblicazione edita nel 2007 dall'Agenzia di Sviluppo Turistico dell'Alta Valsassina; è in vendita solo sul posto).

   

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