Il "Sass Negher" e i massi erratici

 

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Capita spesso, camminando tra queste montagne, di imbattersi in sassi, talvolta di notevoli dimensioni, le cui caratteristiche petrografiche sono completamente diverse da quelle delle rocce calcaree tipiche di questa zona delle Alpi. Quelli più grossi sono chiamati “massi erratici” e, insieme agli altri sassi e ai depositi morenici presenti nella zona, costituiscono una concreta testimonianza dell’espansione glaciale. In questo caso parliamo del Ghiacciaio dell’Adda che, nell’epoca glaciale, scendeva dallo Stelvio, invadeva la Valtellina e, dopo essersi unito a quello dello Spluga e della Valchiavenna, proseguiva verso Sud raggiungendo una lunghezza di circa 200 chilometri con uno spessore che, in questa zona, era di circa un chilometro. Durante il suo ritiro, il ghiacciaio ha abbandonato il materiale trasportato, tra cui vi sono massi di ogni dimensione e di composizione assai varia. Tra le rocce più caratteristiche abbiamo il serpentino (tipico della Val Malenco) e il granito, in particolare il ghiandone (tipico della Val Masino).

 

Il "Sass Negher" (sasso nero) è un blocco di serpentino, una roccia di colore verde scuro con venature chiare che, per la lunga esposizione agli agenti atmosferici, ha assunto un colore nero con alcune parti di rosso (ossidi di ferro). Questo gigantesco masso erratico ha notevoli dimensioni (un volume di 400 metri cubi e un peso di 1000 tonnellate). Per questo motivo, oltre che per la sua particolare posizione "sospesa" sopra Valmadrera e per il forte contrasto con l'ambiente circostante, è stato riconosciuto dalla Regione Lombardia come "monumento naturale", quindi meritevole di tutela e di salvaguardia. La protezione, in verità, è estesa a tutti i massi erratici rimasti dopo lo sfruttamento cui sono stati sottoposti nel passato (ne è una testimonianza il vicino "Taja Sass"), quando, scalpellati o tagliati, sono stati usati per ricavarne materiale per l'edilizia e l'arredo urbano oppure per realizzare strumenti di uso quotidiano (come le macine).

 

Nell'immagine a sinistra vediamo una rappresentazione grafica del Ghiacciaio dell'Adda al tempo della sua massima espansione. A destra la foto mostra il "Sass Negher" visto da Est.

Nell'immagine a sinistra vediamo ancora il "Sass Negher" ripreso da Sud, da una prospettiva che mette in evidenza il carattere "sospeso" della sua posizione. A destra l'immagine mostra le dimensioni del masso raffrontate a quelle della figura umana (i due disegni sono stati fotografati sul pannello presente presso il masso, nell'ambito del "Percorso dei massi erratici").

Ancora due immagini del grande masso erratico: la prima è ripresa da Nord, dal punto in cui il sentiero "Lucio Vassena" gli passa vicino; la seconda è ripresa ancora da Sud e mostra sullo sfondo le balze rocciose della cresta orientale del Corno Birone.

NOTA. Le informazioni contenute in questa pagina sono state ricavate dal pannello illustrativo posto vicino al "Sass Negher" e dal sito del Parco del Monte Barro (che si trova tra Lecco, Valmadrera, Civate e Galbiate). Il pannello fa parte del "Percorso dei massi erratici", curato, nell'ambito del "Progetto integrato λario", dalla Comunità Montana Lario Orientale, dalla provincia di Lecco e dall'Azienda Regionale delle Foreste.

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