Sasso di Mont

(Valsolda - Lombardia)

 

Escursionismo

 

SCHEDA TECNICA

DISLIVELLO: 682 m (800 m contando le risalite del percorso di rientro)

DURATA: 1,50h la salita; 2,30h la discesa

DIFFICOLTA': EE

AGGIORNAMENTO RELAZIONE: ottobre 2016

 

Il Sasso di Mont (1262 m) si alza come una slanciata guglia rocciosa sopra Dasio, pressoché al centro della Valsolda. Visto da Est si presenta come un bel torrione dolomitico (su questa parete Gabriele Canu e Lorenzo Fanni il 25 aprile 2009 hanno tracciato una bella via di 270 m, con difficoltà massime di VI+/A0: Curiosando dentro un sogno); il versante Nord appare invece come un ombroso trapezio di rocce verticali miste a erba. Gli altri versanti, sempre piuttosto ripidi, sono coperti di boschi ed erba fino alle rocce sommitali. La sua salita è sicuramente interessante, sia per le caratteristiche del percorso, sia per l’ambiente, sia per la posizione stessa della montagna, che – dalla cima – permette una visione quasi completa della piccola valle affacciata sul Lago di Lugano.

 

La salita lungo la via “normale” che parte da Dasio (la frazione più alta del Comune di Valsolda) è facile fino alla sella a Nord della montagna, poi si fa più impegnativa (EE), ma anche più interessante. E’ un’escursione abbastanza breve (neppure 700 metri di dislivello) e chi viene da lontano potrebbe passare più tempo in macchina che a camminare, ma se la si inserisce in un percorso ad anello – come quello descritto in questa relazione – può diventare la prima parte di un bel giro, comunque non troppo lungo, alla scoperta della bellissima e tranquilla Valsolda.

 

ACCESSO STRADALE. Si può arrivare a Dasio sia dalla Svizzera che dall’Italia. Nel primo caso si segue l’autostrada A9, poi si prosegue in Svizzera lungo l’autostrada A2. Si esce a Lugano Sud, si traversa la città percorrendo il lungolago e si ritorna in Italia. Entrati nel Comune di Valsolda, tra le frazioni di San Mamete e Cressogno, si prende a sinistra la Strada Sasso Rosso-Dasio che, dopo 5 km, raggiunge Dasio (discrete possibilità di parcheggio nei pressi della chiesa). Se si vuole evitare il passaggio attraverso la Svizzera, da Como si prosegue lungo la strada statale del lago fino a Menaggio. Qui si gira a sinistra in direzione di Porlezza e si prosegue fino al Comune di Valsolda: tra le frazioni di Cressogno e San Mamete si prende a destra la strada Sasso Rosso-Dasio.

 

ITINERARIO. Dalla piazzetta davanti alla chiesa (580 m) si imbocca la stradina acciottolata e gradinata che si inoltra tra le case; dove si biforca (cartelli indicatori per i sentieri n. 1, 5 e 3 barrato – Sentiero delle 4 valli) si sale a destra e, più avanti si incontra un altro bivio. Si lasciano a destra gli itinerari n. 1 e 3 barrato che seguono la via per Buggiolo, e si prosegue diritti lungo via Leopardi (anch’essa acciottolata e gradinata) che presto esce dalle case (sentiero n. 5). Qui si incontra un altro bivio: si lascia a sinistra via De Bernardi e si prosegue in salita a destra lungo via Leopardi che si trasforma in una larga mulattiera (segnavia bianco-rossi) ed entra nel bosco. Si raggiunge così la base di una verticale parete rocciosa (fontanella) sotto cui il sentiero transita pianeggiante per raggiungere poco dopo un nuovo bivio: si sale a sinistra (piccolo cartello indicatore e poi segnavia dell’itinerario n. 5 dopo pochi metri) lungo il sentiero più evidente e con i segnavia bianco-rossi.

 

Ora si risale lungo un vallone boscoso dominato a sinistra dalla dolomitica parete Sud-Est della Sasso di Mont. Il sentiero è sempre evidente e ben segnalato; occorre solo evitare, nei primi cento metri di dislivello dopo il bivio, due deviazioni a sinistra: stare sempre sul sentiero più marcato badando ai segnavia. Intorno ai 950 metri di quota si traversa una zona quasi pianeggiante dove la vegetazione più rada permette di ammirare il versante orientale del Sasso di Mont. Poco sopra (1030 m circa) si incontra un bivio segnalato: si lascia a destra il sentiero 5 che sale all’Alpe Mapel e si prende a sinistra il sentiero 35 per il Sasso di Mont e l’Alpe Puria.

 

Dopo un breve tratto in salita, il sentiero si abbassa e si incontra subito un bivio poco evidente e non segnalato: il sentiero più evidente continua a scendere, ma non va seguito: seguire la traccia a destra che prosegue diritta (ci sono segnavia bianco-rossi, ma non in prossimità del bivio!). Più avanti, in una zona priva di erba, il sentiero si confonde un po’ col terreno misto di terra e foglie (faggi). Si resta un po’ disorientati in una sorta di radura a circa 1110 m di quota: se ne esce verso sinistra (si vede un segnavia sul tronco di un faggio un po’ in alto), salendo ripidamente verso le rocce del Sasso di Mont. Piegando quindi a destra (il sentiero torna più evidente) si raggiunge una sella (1196 m; ore 1,30 da Dasio) aperta tra il Sasso di Mont a sinistra e le Cime di Noga a destra.

 

Si prende a sinistra (scritta “vetta” e freccia su un vecchio segnavia giallo-rosso sul tronco di un faggio) un sentierino (segnavia bianco-rossi) che attraversa in salita (ma con un paio di saliscendi) il ripido ed erboso versante occidentale del Sasso e raggiunge la cresta sommitale (molto panoramica) a Sud-Ovest dell’anticima. Si piega a sinistra e, dopo qualche metro sulla cresta, la si lascia e si traversa a destra in salita (pendio erboso) fino a un’evidente sella tra l’anticima e la parte terminale della cresta. Dalla sella si aggira a sinistra, su elementari roccette, uno spuntone roccioso, poi si seguono le tracce e i segnavia che aggirano (sempre a destra tranne in un caso) i tratti più impervi della cresta e raggiungono la cima dove si trova una croce metallica (1262 m; 20 minuti dalla sella; ore 1,50 da Dasio).

 

Seguendo il percorso segnalato non si incontrano particolari difficoltà, ma occorre la dovuta attenzione perché gli aggiramenti si svolgono su terreno ripido e, nei brevi tratti in ci si affaccia a Nord, anche esposto. E’ anche possibile seguire la cresta sul filo (solo lo spuntone roccioso dopo la sella va comunque aggirato a sinistra) seguendo deboli tracce senza segnavia. In questo caso le difficoltà aumentano leggermente (passi di I) e bisogna salire sull’anticima (1260 m c.a) per poi abbassarsi per una ventina di metri fino alla sella che precede l’ultimo tratto della cresta; ma soprattutto aumenta l’esposizione, perché si ha sempre sulla sinistra il verticale versante Nord della montagna.

 

DISCESA. Si segue lo stesso itinerario della salita (ore 1,30 dalla cima fino a Dasio). E’ però molto più bello seguire un percorso più lungo, realizzando un itinerario ad anello a mio parere molto interessante.

 

Dalla cima si scende lungo il percorso dell’andata fino alla sella tra il Sasso di Mont e le Cime di Noga (1196 m; 15 minuti). Da qui, invece di scendere a destra (Est), proseguire verso Nord sempre sul sentiero n. 35 (attenzione ai segnavia, specie dove c’è l’erba alta che copre la traccia); dopo cinque minuti si incontra un bivio segnalato in modo poco chiaro su un sasso (1215 m c.a): lasciare a sinistra il sentiero n. 35 che traversa in direzione dell’Alpe Puria e salire a destra verso le Cime di Noga lungo le tracce dell’itinerario n. 34 per l'Alpe Nores e il Passo di Piancabella (una seconda indicazione più chiara si incontra quasi subito). Proseguire lungo il dosso erboso e uscire dal bosco: dopo circa quarantacinque metri di dislivello, a circa 1260 m di quota,

lasciare la traccia che continua lungo il dosso e spostarsi a destra lungo un'altra debole traccia fino nei pressi di un masso con l'indicazione che segnala l’inizio del sentiero n. 36, che traversa verso Est in direzione dell’Alpe Mapel. Il traverso (all’inizio fuori dal bosco) è molto panoramico (bella vista sul Sasso di Mont), ma si svolge lungo una traccia spesso poco visibile (badare ai segnavia). Nella prima parte, fino a una panoramica costola di erba e rocce, si tiene pressoché in piano intorno ai 1260 m; poi la traccia (tornata nel bosco) si abbassa, passa sotto un salto roccioso (piccola grotta) e, scendendo più decisamente, ma sempre verso Est, raggiunge il fondo di un valloncello da cui, con una brevissima risalita, raggiunge il bel dosso erboso dove si trova l’Alpe Mapel (1145 m; 40 minuti dalla sella a 1196 m; 55 minuti dal Sasso di Mont).

 

Nella stalla della baita è stato ricavato un piccolo ricovero; davanti all’edificio si trovano una fontana (acqua freschissima), un tavolo e due panche. E’ il posto ideale per una sosta. Dall’Alpe Mapel si può scendere a Dasio in poco meno di un’ora seguendo il sentiero n. 5 che inizia (cartello indicatore) all’estremità meridionale del dosso.

 

L’itinerario che propongo continua invece traversando in direzione dell’Alpe Serte. Accanto alla fontana (cartello indicatore) si prende il sentiero n. 25 che rientra subito nel bosco e, traversando verso Est-Sud-Est  e poi verso Est, perde gradualmente quota. Il tracciato è ben segnato e il sentiero, abbastanza frequentato, è nel complesso evidente. A 1000 m circa si raggiunge una sorta di radura pianeggiante (presso un enorme masso si trova una piccola area di sosta). Al limite orientale della radura, presso una bacheca illustrativa (ci si trova all’interno della Riserva Naturale della Valsolda), si trova un bivio. Si prende a destra il sentiero evidente e ben segnalato che scende fino a raggiungere il corso del Torrente Soldo (un torrentello in verità). Lo si passa su un ponticello di legno e si sale brevemente fino a una stradina sterrata. Seguendola verso destra si arriva all’Alpe Serte, dove si trovano un’area di sosta e diverse bacheche didattiche (900 m c.a; 45 minuti dall’Alpe Mapel). Da qui si continua a scendere lungo la strada sterrata (con tratti in cemento). Dopo pochi minuti si incontra, sulla sinistra, una calchera (fornace per produrre la calce) restaurata e, poco più avanti, sempre sulla sinistra, il sentiero (cartello indicatore) che sale all’Alpe Pessina. Dalla parte opposta della strada si vede un sentiero che scende verso il torrente: è parte del Percorso nella roccia (uno degli itinerari didattici della Riserva Naturale) che consiglio vivamente di seguire in questo tratto.

 

Ci si abbassa lungo questo sentiero facile ma ripido fino a guadare facilmente il Torrente Soldo (840 m circa). Prima di proseguire la discesa conviene seguire il corso del torrentello verso destra fino ad un  antro con cascata e pozza limpidissima. Tornati indietro, si prosegue la discesa lungo la sponda destra idrografica del torrentello (cascatelle e bellissime pozze) che, poco più in basso, si traversa su un ponte di legno (attenzione: poco sopra il ponte, visibile in basso a sinistra, c’è un bivio non segnalato: scendere a sinistra al ponte e non proseguire diritto). Passato il ponte (780 m circa), sulla destra si può ammirare un profondo solco scavato dall’acqua nella roccia. Si prosegue quindi lungo il sentiero perdendo ancora un po’ di quota fino alla base di una parete rocciosa verticale. Da qui il sentiero risale molto ripido (scalini) in uno stretto canale roccioso fino a sbucare di nuovo sulla strada sterrata presso la grande bacheca che segna l’ingresso della Riserva Naturale (e pure l’inizio del Percorso nella roccia). Poco dopo l’inizio della salita, si nota una deviazione a destra: la si può seguire con percorso quasi circolare in senso antiorario (scorci interessanti; un breve tratto esposto è protetto a valle da un corrimano di fune metallica) arrivando sulla strada presso la bacheca di cui sopra (800 m c.a; 25 minuti dall’Alpe Serte, ovviamente senza le soste per ammirare le bellezze naturalistiche del percorso).

 

Si prosegue la discesa lungo la strada, raggiungendo in pochi minuti il grande edificio dell’Alpe Rancò (750 m c.a), poco sotto il quale si incontra un bivio segnalato: si prende a destra una stradina sterrata che traversa a Ovest e, dove questa comincia una leggera salita, si prosegue diritti lungo un sentiero che in breve raggiunge una baita. Sotto la baita, il sentiero scende verso destra in direzione del Torrente Soldo, quindi piega a sinistra e si abbassa fino a incrociare un sentiero pianeggiante. Si gira a destra, si passa il torrente su un bel ponte e, con una leggera risalita verso sinistra, si raggiungono le case di Dasio e il parcheggio presso la chiesa (25 minuti dalla bacheca; ore 2,30 dal Sasso di Mont; ore 4,20 l’intero percorso ad anello).

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

CARTOGRAFIA:

Carta Turistica Kompass, 1:50.000, LAGO DI COMO-LAGO DI LUGANO. Utile soprattutto per avere una visione d'insieme delle montagne del Lario Occidentale e per orientarsi nel panorama dalla cima.

Carta Escursionistica della Valsolda, 1:25.000. E' decisamente la più precisa: sulla base della Carta Nazionale Svizzera, riporta tutti gli itinerari della valle. E' reperibile presso la Pro Loco Valsolda.

Foresta Regionale Valsolda, Carta escursionistica 1: 17.500. Questa cartina è interessante e utile soprattutto perché sul retro riporta molte informazioni turistiche ed escursionistiche sulla valle. E' acquistabile on-line sul sito dell'ERSAF (l'ente regionale per le foreste) e forse anche in loco.

Tutte queste cartine sono acquistabili anche a Valsolda, nella frazione San Mamete, presso l'edicola-cartoleria Carta e Penna in Piazza Roma. Il negozio apre alle 8 o poco prima (anche la domenica mattina).

 

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