Sentiero Roma - Prima tappa Da Novate Mezzola al Rifugio Brasca |
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Dalla stazione ferroviaria di Novate Mezzola (210 m c.a) si segue verso Nord la SS36 dello Spluga (via Nazionale); dopo circa 200 m si prende a destra via Ligoncio (indicazioni per la Val Codera) e la si segue interamente in leggera salita; si prosegue quindi lungo via del Castello, uscendo dal paese e raggiungendo il parcheggio (316 m; fontanella) da cui inizia la vera e propria escursione (ore 0,20 dalla stazione ferroviaria).
All’inizio del parcheggio, segnalata da numerosi cartelli e da un segnavia rosso, bianco e rosso, parte la bella mulattiera, spesso scalinata (in totale i gradini dovrebbero essere 2600!), che conduce a Codera. La si segue prima in un bel bosco di castagni, poi (lasciato a sinistra il sentiero per le baite di Montagnola) lungo un tratto molto panoramico talvolta intagliato nella roccia (si incontrano due cave di granito); si torna nel bosco e si raggiunge il bel dosso erboso dove si trovano le case di Avedée, che però si lasciano sulla sinistra perché il sentiero passa un poco più in basso, davanti alla chiesetta dedicata a Sant’Antonio (790 m; ore 1,10 dal parcheggio).
Si prosegue per un breve tratto in leggera salita, quindi la mulattiera, scalinata, perde quota (poco più di 60 metri) con qualche tornante e inizia un lungo traverso quasi pianeggiante sul versante destro idrografico della Val Codera (impressionante la visione sulla sottostante forra nella quale scorre il torrente). Il traverso è protetto in due tratti da lunghe gallerie paramassi in cemento armato: dopo la seconda, la mulattiera ricomincia a salire nel bosco, passa davanti a una cappelletta (777 m) e raggiunge il piccolo cimitero di Codera, davanti al quale si trova una cappella dedicata alla Madonna della Misericordia. Poco più avanti si raggiunge la piazzetta della chiesa di Codera, dedicata a San Giovanni Battista (825 m; ore 0,30 da Avedée; ore 1,40 dal parcheggio; ore 2,00 dalla stazione ferroviaria). Nella bella piazzetta erbosa si trovano anche una fontana, il rifugio La Locanda (un secondo rifugio, chiamato Osteria alpina, si trova nella parte alta del paese) e il piccolo Museo Etnografico Naturalistico (orari di apertura: tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 8,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 18,00; se necessario, ci si può rivolgere al rifugio La Locanda o all'Osteria alpina).
La mulattiera attraversa la parte bassa del paese e prosegue lungo la valle in leggera salita; più avanti confluisce in una larga pista (una sorta di stradina sterrata) che costituirà buona parte del percorso da seguire. A quota 1040 m c.a, presso una cappelletta ombreggiata da un albero, si lascia la pista a destra e si prosegue a sinistra lungo la vecchia mulattiera raggiungendo il ponte sul torrente che scende dalla Val Beleniga. E' un ponte sostenuto da cavi d'acciaio un po' ballerino e infatti un cartello, dalla parte opposta, vieta di farlo dondolare. Poco più avanti si traversano le baite di Salina (1085 m) e si prosegue lungo la valle fino a immettersi di nuovo sulla pista sterrata. Più avanti si oltrepassa il Torrente Codera su un ponte (1145 m) e si prosegue sul lato sinistro idrografico della valle; superate le baite di Stoppadura (1180 m; fontana), si raggiunge l'ampia spianata dell'Alpe Bresciàdega (1214 m; ore 1,30 da Codera). Qui si trovano, tra le numerose case, il Rifugio Bresciàdega e una chiesetta. Oltrepassato il grande alpeggio, ci si immette in una bellissima pineta e, sempre lungo la pista sterrata, si raggiunge l'ampia radura in fondo alla quale si trova il Rifugio Brasca (1304 m; ore 0,30 da Bresciàdega; ore 3,40 dal parcheggio di Novate Mezzola; ore 4,00 dalla stazione ferroviaria).
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