Sentiero Roma - Quarta tappa

Dal Rifugio Allievi-Bonacossa al Rifugio Ponti

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Dal Rifugio Allievi-Bonacossa (2385 m), seguendo la traccia e i segnavia, si sale in direzione Est-Nord-Est oltrepassando la linea dei 2500 metri di quota; si procede verso Est-Sud-Est con qualche saliscendi, poi si raggiunge verso Sud-Sud-Est l’incantevole pianoro erboso che precede il Passo di Val Torrone (2518 m), che da questo versante non presenta un tratto in salita e si trova al termine del pianoro (ore 1,00 dal Rifugio Allievi-Bonacossa).

 

La discesa in Val Torrone si svolge lungo un canale piuttosto ripido, ma non particolarmente difficile (catene nel tratto iniziale e in quello terminale). Si perdono così 120 metri di quota; poi, spostandosi verso il centro del vallone, si continua a scendere fino a 2290 m circa, raggiungendo il torrente che percorre la valle. A questo punto si ricomincia a salire lungo un dosso erboso che permette di guadagnare rapidamente quota spostandosi progressivamente verso Nord-Est; si giunge così all’altezza del Bivacco Manzi-Pirotta, che si vede poco lontano, su un isolotto roccioso sulla destra (il bivacco, che non si raggiunge, è quotato 2540 m, ma al mio altimetro e sulla Carta Nazionale Svizzera risulta di 25 metri più in alto). Continuando a salire verso Nord-Est, si prosegue ora su terreno detritico entrando nel selvaggio vallone sotto i Pizzi Torrone Centrale e Orientale. Si segue il vallone (se c’è neve prestare attenzione al fatto che sotto, verso il centro, scorre l’acqua), raggiungendo il circo terminale (nevaio; residuo di un piccolo ghiacciaio): in alto a destra, sotto lo spigolo Sud del Pizzo Torrone Orientale, si vede chiaramente il Passo Cameraccio, punto di passaggio più alto del Sentiero Roma. Per raggiungerlo si sale in diagonale il nevaio, raggiungendo il sistema di placche inclinate a sinistra del canale franoso che scende dal passo. Le placche (facili ma un po’ scivolose) si superano grazie a una serie di catene; poi, traversato un nevaio poco inclinato, si arriva al Passo Cameraccio (2950 m; ore 2,30/2,40 dal Passo di Val Torrone).

 

La prima parte della discesa in Val Cameraccio (così è chiamato il circo terminale della Val di Mello) avviene verso Est-Sud-Est, su nevaio e su terreno franoso di morena; poi si traversa una grande placca bagnata (attenzione) e ci si abbassa fino a circa 2700 metri di quota. Ora inizia una lunga traversata (prima verso Est-Sud-Est, poi verso Sud-Est) in direzione della morena posta al centro della valle; la traversata presenta alcuni saliscendi (il punto più basso è a circa 2660 m) e si svolge su terreno morenico, con massi di ogni dimensione e qualche macchia d’erba. Molto spesso non vi è traccia del sentiero e occorre fare molta attenzione ai segnavia, specialmente in caso di scarsa visibilità. Superato il bivio per il Passo di Mello e il Bivacco Odello-Grandori, si prosegue verso Sud raggiungendo la parte alta della morena, dove si trova il Bivacco Kima (2675 m; ore 1,30 dal Passo Cameraccio), inaugurato nel 2004.

 

Si scende per un breve tratto lungo la morena, poi, seguendo i segnavia, ci si abbassa a sinistra passando a valle di un piccolissimo laghetto (2580 m c.a) in una zona di grandi massi; si riprende a salire lungo il filo di una morena, raggiungendo un’altra zona di massi. Dopo un tratto pianeggiante, puntando verso Sud, si risale una zona di sfasciumi e nevai per portarsi, dopo un ultimo tratto abbastanza ripido, alla base della fascia di rocce sotto la Bocchetta Roma, ben visibile da lontano come un tratto pianeggiante (su cui spicca un grosso ometto) lungo la costiera che separa la Val Cameraccio e la Val di Mello dalla Valle di Preda Rossa. Raggiunte le prime ripide rocce, si affrontano alcuni passaggi un po’ faticosi ma facilitati da catene e staffe metalliche; quindi si traversa a destra, poi a sinistra (terreno ancora ripido) e ci si porta sotto il passaggio finale (catena) che porta alla bocchetta (2850 m; ore 1,30/1,40 dal Bivacco Kima).

 

La discesa nella Valle di Preda Rossa avviene facilmente verso Sud-Sud-Est tra grandi massi, zone erbose e placche; seguendo i numerosi segnavia si raggiunge il Rifugio Ponti (2559 m; ore 0,30 dalla Bocchetta Roma; ore 7,00/7,20 dal Rifugio Allievi-Bonacossa), già visibile dopo aver percorso la prima parte della discesa. Anche lungo questa tappa, in caso di scarsa visibilità, occorre prestare molta attenzione ai segnavia perché il sentiero non è sempre evidente oppure è per lunghi tratti inesistente (come nella traversata dell'alta Val Cameraccio).

 

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