Giro del Monviso - Prima tappa Dal Rifugio Barbara Lowrie al Rifugio Granero |
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Dal parcheggio (1730 m) si prende verso Nord la vecchia strada militare, ancora in ottime condizioni ma chiusa alle auto, che guadagna quota nel bosco. Giunti alla vasta conca del Pian delle Marmotte (2080 m c.a), si abbandona la strada (cartello indicatore) e, dopo una leggera discesa, si attraversa il pianoro e si sale a raggiungere di nuovo la strada dalla parte opposta della conca. Attraversata la strada si riprende il sentiero (segnavia bianco-rossi) che taglia lungo il pendio erboso tutti i successivi tornanti della strada militare arrivando al Colle Barant (2373 m; detto anche Colle del Baracun), dove si trova l’omonimo rifugio (ore 1,40/1,50 dal parcheggio).
Si prosegue lungo la strada scendendo verso la Conca del Prà. Dopo pochi minuti si passa accanto al Giardino Botanico “Bruno Peyronel” (2290 m; il giardino è aperto tutto l’anno, ma nei mesi di luglio e agosto sono presenti guide volontarie che, a richiesta, possono accompagnate i visitatori). Continuando a scendere lungo la strada, dopo il tornante a quota 2205 m, si incontra un sentiero segnalato che si abbassa a destra e permette di evitare alcuni tornanti. Più in basso, ormai in vista del fondo del vallone, si trova un altro sentiero che scende a destra della strada, passa davanti alla Fontana Curbarant e raggiunge la strada sterrata che proviene dalla frazione Villanova (Bobbio Pellice). Oltrepassato il Torrente Pellice (1700 m c.a) si sale in breve al Vicino Rifugio Willy Jervis (1732 m; ore 1,20/1,30 dal Rifugio Barant; ore 3,00/3,20 dalla partenza).
Da qui, lungo una carrareccia sterrata, si percorre verso Sud la bellissima Conca del Prà. Dopo circa due chilometri e mezzo si raggiungono le baite di Partia d’Amunt (1750 m). Si prosegue lungo la carrareccia, si oltrepassa il Torrente Pellice e, poco dopo, si prende a destra un sentiero segnalato che inizia a risalire un dosso morenico con radi larici. Si raggiunge così il Pian Sineive (2060 m), dove si trova un cippo eretto nel 1958 per ricordare la sciagura aerea dell’anno precedente (15 luglio 1957), in cui persero la vita 9 militari americani. Traversato il pianoro e passato su un ponte il torrente, si prosegue la salita lungo il dosso erboso (“Schiena d’Asino”) giungendo infine al Rifugio Battaglione Alpini Monte Granero (o, più semplicemente, Rifugio Granero; 2377 m; ore 2,30/2,40 dal Rifugio Jervis; ore 5,30/6,00 dalla partenza). Il rifugio è visibile solo all’ultimo momento: prima di arrivarvi si vede però l’edificio del bivacco invernale.
NOTA: In realtà, scendendo dal Rifugio Barant, noi non abbiamo seguito il sentiero che passa davanti alla Fontana Curbarant, ma abbiamo proseguito lungo la strada militare raggiungendo il fondo del vallone. Passato senza molti problemi il Torrente Pellice (che qui è poco profondo e abbastanza tranquillo) grazie a due tronchi messi lì alla bell’e meglio, abbiamo raggiunto la strada sterrata che arriva da Villanova e l’abbiamo seguita verso Ovest raggiungendo, dalla parte opposta della valle, la carrareccia che proviene dal Rifugio Jervis e che percorre l’intera Conca del Prà.
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