Val Segnara - Bivacco "Amedeo Pirozzini"(Ossola/Piemonte)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1000 metri DURATA: 3/3,30h la salita, 2/2,30h la discesa DIFFICOLTA': E AGGIORNAMENTO RELAZIONE: maggio 2012
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Era da tempo che, ogni tanto, mi imbattevo in descrizioni entusiastiche della Val Segnara, una laterale della Valle Anzasca (Ossola). Ogni volta ricorrevano termini per me assai invitanti: valle selvaggia, natura intatta, ambiente solitario. Dovevo solo andare a vedere e finalmente l'ho fatto, purtroppo in una giornata piuttosto grigia, almeno a bassa quota, nonostante le previsioni meteo annunciassero bel tempo.
La Val Segnara ha mantenuto le sue promesse e la gita si è rivelata molto bella anche in virtù della discesa che abbiamo effettuato, grazie alle indicazioni di alcuni escursionisti del posto, passando per le Alpi Fontane, Serra e Pianale, ma che non descriverò in questa pagina perché, per un buon tratto, siamo finiti fuori dal sentiero, e quindi non sono in grado di stendere una relazione che rispetti gli standard che mi sono prefisso. Ne ho però ricavato delle immagini che presento a parte (vedi il link in fondo alla pagina).
La salita che descrivo è quella classica che conduce, lungo il tracciato della GTA (Grande Traversata delle Alpi), al Bivacco Amedeo Pirozzini, costruito dal CAI di Macugnaga e dagli Amici della Val Segnara nella bellissima conca dell'Alpe Lago, a 2545 m di quota. E' un itinerario molto vario e interessante perché attraversa ambienti assai diversi e presenta begli scorci panoramici sulle montagne dell’Ossola e della Val Segnara che, tra l'altro, permette di vedere dall'alto, svelandone in pieno la natura incontaminata e selvaggia. Difficoltà: E.
Mi piace infine sottolineare un fatto: il bivacco non è dedicato, come accade nella gran parte dei casi, alla memoria di un alpinista, ma a quella di un alpigiano, Amedeo Pirozzini appunto, che nel 1973 aveva acquistato l’Alpe Lago avviandovi l’attività che ancora oggi è portata avanti dalla sua famiglia. L’attuale bivacco è stato realizzato nel 2008, ma già dagli anni Settanta Amedeo Pirozzini aveva messo a disposizione degli escursionisti una delle baite dell’alpeggio. Penso quindi che dedicargli il bivacco sia stata una bellissima idea.
ACCESSO STRADALE. Raggiunta la Val d'Ossola, si lascia la superstrada all'uscita di Pieve Vergonte (se si proviene da Sud) o a quella di Piedimulera (se si proviene da Nord). Da Piedimulera si imbocca la strada statale che risale la Valle Anzasca e la si segue fino alle case della località Molini, nel comune di Calasca-Castiglione. Appena fuori dall'abitato, si prende a sinistra una stradina asfaltata che, superato il torrente Anza su un ponte, piega a sinistra e raggiunge il ponte sul Rio Segnara (545 m), dove termina l'asfalto. Qui c'è giusto lo spazio per tre macchine di dimensioni normali. Anche subito dopo il ponte c’è spazio per poche macchine. Invece, proseguendo lungo la sterrata che si inoltra per breve tratto in Val Segnara, dopo circa un chilometro (in qualche tratto col fondo un po’ accidentato) si trova uno slargo dove c’è posto per diverse auto. Nella descrizione dell’itinerario partirò comunque dal ponte sul Rio Segnara.
ITINERARIO. Oltrepassato il ponte (545 m) si prosegue lungo la sterrata che, volgendo a destra, segue il fondo della Val Segnara. Dopo una quindicina di minuti, poco prima del termine della stradina sterrata, si prende sulla sinistra (cartello indicatore) un buon sentiero che, dopo aver guadagnato quota, prosegue con alcuni saliscendi e, toccati i ruderi dell’Alpe Ca’ Pioda (750 m), raggiunge il ponte alla confluenza della Val Rosin nella Val Segnara (760 m c.a; 45 minuti). Subito dopo il ponte c’è un bivio segnalato: lasciato a destra il sentiero per le Alpi Pianale e Serra, si prende a sinistra quello per le Alpi Camino e Lago. Il sentiero risale un ripido e ben delineato crestone coperto da faggi e abeti. Ci sono numerosi segnavia (rosso-bianco-rosso) della GTA e il tracciato, che si tiene ora sul filo ora sui fianchi del crestone, è abbastanza evidente. Si raggiunge così la radura dove si trovano le baite dell’Alpe Pozzetto (1136 m), oltre le quali il sentiero prosegue lungo il crestone ancora boscoso fino a circa 1380 m; qui la vegetazione si fa ben più rada (compaiono i larici) e il sentiero sale traversando a destra per raggiungere le belle baite dell’Alpe Camino (1438 m; ore 1,15/1,30 dal bivio; ore 2/2,15 dalla partenza). L’alpeggio, posto in magnifica posizione panoramica sulla testata della Val Segnara e sulle montagne dell’Ossola, in estate è ancora caricato dai pastori. Il percorso riprende oltre le case, presso un tozzo larice, e inizia a traversare verso Sud il ripido versante sud-occidentale del Pizzo Camino, dapprima con alcuni saliscendi (un tratto di pochi metri è attualmente franato, ma si supera agevolmente), poi guadagnando quota (fino a poco oltre i 1600 metri), infine abbassandosi e raggiungendo, dopo un tratto tagliato lungo una ripida scarpata rocciosa, la stupenda conca dove si trovano l’Alpe Lago con il bivacco Pirozzini (m 2545; ore 1/1,15 dall’Alpe Camino; ore 3/3,30 dalla partenza) e, sul dosso che la chiude a occidente, la bella casa dei pastori che vi conducono gli animali nella stagione estiva.
DISCESA. Si svolge lungo l’itinerario della salita (ore 2/2,30).
All’Alpe Serra lungo il Rio Segnara. Dal bivio alla confluenza della Val Rosin, andando a destra (cartello indicatore) è possibile seguire il sentiero che conduce in poco più di un’ora fino all’Alpe Serra (970 m) passando per le Alpi Turro (872 m) e Pianale (907 m). Si tratta di un percorso molto bello (difficoltà: E), che si svolge a volte vicino al torrente, a volte ben più in alto (qualche tratto è un po’ esposto e richiede un minimo di attenzione). Nel pieno della primavera permette un’immersione interessantissima nel cuore umido e verdeggiante della Val Segnara (vedi il servizio fotografico). Il sentiero si tiene sul versante destro idrografico della valle fino davanti all’Alpe Pianale che raggiunge scavalcando il torrente su un ponte per poi proseguire fino all’Alpe Serra stando sul versante sinistro idrografico. Dall’Alpe Serra sarebbe poi possibile proseguire sia verso l’Alpe Lago passando per l’Alpe Fontane (è il percorso da noi seguito in discesa), sia verso la testata della valle passando per le Alpi Pranco e Motte (percorso indicato ma non descritto nel sito del comune di Calasca-Castiglione). Si tratta di itinerari privi di segnaletica e più difficili da seguire rispetto a quello descritto nella relazione.
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BIBLIOGRAFIA: CARTA NAZIONALE SVIZZERA, 1:50.000, foglio 285 DOMODOSSOLA Si tratta come sempre di una carta molto bella e dettagliata, ma il sentiero descritto nella relazione è rappresentato solo fino all'Alpe Camino |
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