I giardini di Villa Monastero a Varenna
|
Torna all'introduzione Torna alla seconda tappa (bassa) Torna alla seconda tappa (alta)
|
Il giardino è sicuramente l'elemento di maggiore attrattiva di Villa Monastero. E' stato realizzato nel corso dei secoli con una serie di terrazzamenti su una lingua di terra stretta tra la strada litoranea e il lago. Il suo aspetto attuale risale alla sistemazione voluta dall'industriale tedesco Walter Jacob Erich Kees, che aveva acquistato la villa nel 1895 ed era venuto a risiedere a Varenna. Una passeggiata lungo i viali e i vialetti del giardino permette di ammirare le tante (55 sono quelle elencate sul depliant illustrativo) specie arboree, anche esotiche, che caratterizzano l'ambiente, dominato dai numerosissimi cipressi. Per conoscere i periodi di apertura, gli orari e i costi del biglietto d'ingresso conviene consultare il sito "villamonastero.eu". Nella foto (scattata con il teleobiettivo da Fiumelatte). si vede la villa immersa nel verde del giardino. In particolare si nota la splendida Magnolia grandiflora che con la sua ampia chioma nasconde (da questa prospettiva) buona parte della facciata della villa. |
Nella foto a sinistra si vedono le coloratissime aiuole fiorita davanti alla facciata della villa, con le colonnine dell'imbarcadero meridionale e il grazioso loggiato che si affaccia direttamente sul lago. Nella foto a destra si osserva invece il gruppo scultoreo della Clemenza di Tito (1830), ultima opera dello scultore neoclassico Gian Battista Comolli, collocata nel giardino alla fine dell'Ottocento. L'opera raffigura un episodio narrato dallo storico romano Svetonio: due patrizi avevano cospirato per uccidere l'imperatore Tito, caro a tutti per le sue virtù. I due patrizi erano stati condannati a morte dal Senato, ma l'imperatore aveva concesso loro il suo perdono. Notiamo di passaggio che Tito non era stato certo clemente quando, prima di salire al trono, era stato incaricato dal padre (l'imperatore Vespasiano) di domare la rivolta degli ebrei: Gerusalemme fu saccheggiata, il Tempio fu distrutto e gran parte della popolazione fu uccisa o costretta a fuggire dalla città (70 d.C; inizio della diaspora degli ebrei). |
|
|
Ancora due angoli del giardino: a sinistra, sullo sfondo di Fiumelatte, un gruppo di palme (famiglia arborea esotica presente con diverse specie: Palma rustica, Palma nana, Palma blu, Palma della Guadalupa, Palma del Cile, Dattero). A destra la zona degli agrumi, presenti anche loro con numerose specie (Arancio amaro, Bergamotto, Clementine, Limone, Cedro, Chinotto, Pompelmo, Mandarino). |
|
|
Nell'immagine a sinistra, tra le altre specie arboree, si notano alcuni grandi esemplari di Agave americana (è originaria del Messico). A destra è rappresentato invece un caratteristico vialetto del giardino, stretto tra una siepe di Bosso e una balaustra con vasi e statue. Sullo sfondo si intravede Varenna, con il campanile della chiesa di San Giorgio. Contro il cielo si vede la cima del Monte Grona. |
Anche questa immagine, come quella di apertura, è stata scattata da Fiumelatte con il teleobiettivo. In evidenza è il piccolo gazebo sporgente sul lago che si trova al limite meridionale del giardino. In alto, al centro della foto, si intravede una macchina: è parcheggiata sulla strada litoranea. Questo particolare dà l'idea di come, in certi punti, l'area del giardino sia veramente stretta tra lago e strada. Ho ricavato le notizie riportate in questa pagina dall'opuscolo in vendita presso la biglietteria, all'ingresso della villa. |
Torna all'introduzione Torna alla seconda tappa (bassa) Torna alla seconda tappa (alta) |