Monte Bolettone dalla Valle Bova (2)
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Uno sguardo verso Nord-Ovest: in primo piano si vedono i paesi di Molina, Lemna e Palanzo (da sinistra a destra), oltre il Lago di Como quelli di Carate Urio e Laglio, sovrastati dalla cima del Monte Colmegnone (1360 m). Contro il cielo si notano il Monte Generoso (a sinistra, 1704 m) e poi un'infilata di cime ancora imbiancate. Sono tutte in Svizzera. Subito a destra del Monte Generoso si distingue una bella punta (poco evidente nella foto, ma ben visibile a occhio nudo): è il Finsterrarhorn, una delle cime più alte dell'Oberland (4274 m), nel cuore della Svizzera. |
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Dalla Bocchetta di Lemna, verso destra, si scende in pochi minuti alla Capanna Mara, 1225 m (aperta solo nei week-end e nei giorni festivi), una meta molto frequentata anche perché raggiungibile in meno di un'ora dall'Alpe del Viceré. |
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I bellissimi fiori di Narciso (Narcissus poeticus in questo caso) popolano numerosi i prati più alti di queste montagne tra aprile e maggio. Una volta erano soggetti a una raccolta un po' indiscriminata (le classiche "narcisate" dei gitanti brianzoli, oggi per fortuna finite nel dimenticatoio). |
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Anche la cima del Monte Puscio offre un discreto panorama: qui, verso Est, vediamo le Grigne con il loro inconfondibile profilo. A sinistra si vede la Grigna settentrionale (2410 m, detta Grignone perché è la maggiore); a destra la Grigna meridionale (2177 m, detta invece Grignetta perché è più bassa). Il Monte Puscio è forse più conosciuto come Croce di Maiano o anche, più semplicemente, come Monte Croce. |
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Ancora dal Monte Puscio, ma con lo sguardo spostato un po' più verso Sud, si vedono altre popolari cime lombarde. In particolare si notano gli arditi Corni di Canzo (1373 e 1371 m) e il Resegone (1875 m), con il suo caratteristico profilo. Tra i due rilievi, più in lontananza, si riesce a vedere la piramide ancora innevata del Pizzo Arera (2512 m) nelle Prealpi Bergamesche. |
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In quest'ultima foto scattata dal Monte Puscio vediamo il Bolettone. Il punto più alto è la quota 1313 m: la cima è identificabile nella piccola macchia scura a sinistra del punto più alto. Dalla quota 1313 m, verso sinistra scende la cresta Sud, lungo la quale si svolge l'ultima parte dell'escursione descritta nella relazione; verso destra si sviluppa la cresta Nord-Est, lungo la quale passa il sentiero che arriva alla Bocchetta di Lemna. |
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In questa foto vediamo la stretta spaccatura dell'Orrido del Caino ripresa dal ponte naturale che la scavalca. L'ambiente è molto suggestivo vale sicuramente una visita: in fondo basta una breve deviazione (segnalata) dal sentiero per raggiungere il ponte naturale e osservare dall'alto il taglio dell'orrido (difficoltà EE). |
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Ed ecco la scala di ferro, più corta ma non meno ripida di quella di legno. Alla sua base si vede il sentiero che scende verso il ponticello dio legno; sulla destra si nota invece la gola dove scorre il Torrente Bova all'uscita dall'orrido. |
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Scendendo dalla scala di ferro, prima di arrivare al ponticello di legno, si può prendere verso destra un sentiero che conduce a un sistema di passerelle di ferro lungo il quale si raggiunge lo sbocco dell'orrido (caratterizzato anche da una presa dell'acqua). L'ambiente è suggestivo perche, in questo stesso punto precipitano anche le due forre che abbiamo potuto ammirare durante l'escursione sopra le due scale. |