Pizzo Cornagiera - salita invernale

 

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Dai pressi della Bocchetta di Olino lo sguardo è attirato soprattutto dalla bella mole del Legnone con il suo versante meridionale. In basso, ancora quasi tutta avvolta dall'ombra della Cornagiera, si vede Premana, la "piccola capitale" della Val Varrone. Sulla destra, nell'ombra, si vedono anche alcuni alpeggi della Val Marcia la cui testata è compresa tra il Cimone di Margno a Ovest e la Cornagiara a Est (le due cime sono collegabili con un percorso più lungo di quello proposto nella relazione e descritto nella variante 2).
   
In fondo a sinistra si vede la cima della Cornagiera. La foto è stata scattata dalla prima parte della bella cresta che conduce sulla quota 1845 m circa (visibile contro il cielo, alla sinistra del tratto pianeggiante sommitale in centro alla foto). Come si può vedere, i pendii a sinistra (versante Val Marcia) sono poco inclinati, mentre quelli che scendono a destra (versante Valsassina) sono molto ripidi. La cresta in se stessa è facile e i tratti ripidi sono pochissimi, ma un po' di attenzione e una certa esperienza nell'uso delle ciaspole sono comunque necessarie, soprattutto in discesa.
   
Dalla panoramica cima della Cornagiera verso Ovest: in primo piano la cresta che unisce il Lares Brusà al Cimone di Margno, poi i rocciosi Pizzi di Parlasco (Grigna settentrionale) e quindi i Monti di Tremezzo, che dominano la parte centrale del Lago di Como. Sullo sfondo, contro il cielo, l'inconfondibile profilo del Monte Rosa, alla cui destra si stagliano i quattromila del Vallese.
   
Ancora uno sguardo dalla cima: in primo piano si vede la bella e facile cresta terminale, dal lungo tratto pianeggiante a quota 1900 metri all'ultimo tratto di salita che porta in cima. Sullo sfondo si ammirano le Grigne, la Grignetta (Grigna meridionale) a sinistra e il Grignone (Grigna settentrionale) a destra.
   
Due scialpinisti si avvicinano alla cima lungo gli ultimi tratti della cresta. L'itinerario proposto è spesso percorso con gli sci anche se non presenta una discesa particolarmente interessante, visto che ci sono molti tratti in piano e alcune risalite. La natura del terreno è molto più adatta all'uso delle racchette da neve (ciaspole). Sullo sfondo della foto il piano della Valsassina innevato.
   
Il panorama dalla cima verso Est. A destra si vede bene il solco della Val Biandino dominato dal Pizzo dei Tre signori (a destra), dal Pizzo di Trona e dal Pizzo Varrone, dal quale parte la lunga dorsale che arriva fino alla Cornagiera e che è ben visibile al centro della foto. A sinistra di questa dorsale (e della foto) si osserva la Val Varrone, sulla quale incombe la mole innevata del Piz Mellasc.
   
La Cornagiera vista durante la discesa dalla quota 1845 m circa. Al centro della foto è ben visibile la Bocchetta di Ómbrega da cui parte la parte finale della cresta che conduce sulla nostra cima. Dietro al mio zaino si vede il breve tratto di cresta che unisce la Bocchetta di Agoredo alla Bocchetta di Ómbrega. Si nota la traccia del traverso pianeggiante tra le due bocchette, ma anche quella che scavalca il dosso che le separa.
   
Ancora una foto della cresta che sale alla quota 1845 m circa, questa volta scattata durante la discesa. Sono ancora più evidenti i pendii che scendono (si potrebbe anche dire "che precipitano") in Valsassina. Più o meno al centro della foto, a destra della cresta, si vedono la stradina che, poco prima della bocchetta, scende all'alpe Dolcigo e quella che prosegue verso la presa dell'acqua. La cresta culmina sulla Cima di Olino (che si evita sulla destra). Si nota anche, a destra di questa cima, il ripido pendio spoglio che va attraversato poco dopo aver superato il Lares Brusà.
 

 

 

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