Corno Bianco, dalla Val Vogna (1)
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Il piccolo abitato di Sant'Antonio (1381 m), dove termina la strada asfaltata che sale da Riva Valdobbia. In agosto e nei fine settimana estivi solo i residenti possono arrivare in macchina fin qui; bisogna lasciare l'auto a Ca' di Ianzo, avendo cura di parcheggiarla negli spazi consentiti (che sono tanti) perché le multe per divieto di sosta sono una certezza. Nella foto si vedono l'oratorio di Sant'Antonio e il Rifugio Valle Vogna (bar e trattoria). Sullo sfondo si vede il Corno Rosso (2919 m). |
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Durante la salita al Rifugio Carestia si passa accanto o si attraversano diversi nuclei di baite con la tipica architettura walser, come quelle inquadrate nella foto (scattata poco sopra Le Piane). Sullo sfondo, la vetta più alta è la Cima Carnera (2741 m), che si alza sul versante sinistro idrografico della Valsesia a Sud del più noto Monte Tagliaferro. |
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Il Rifugio Carestia è stato realizzato dal CAI di Varallo Sesia sul dosso panoramico dove si trovava l'Alpe delle Pile. E' dedicato all’Abate Antonio Carestia, di Riva Valdobbia, vissuto tra il 1825 ed il 1908, profondo conoscitore della flora alpina, scopritore di numerose specie botaniche. Sullo sfondo si vede il Monte Palanca (2685 m). |
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In questa foto panoramica scattata dal Rifugio Carestia vediamo, dominato dal Corno Rosso, uno dei luoghi più belli della Val Vogna: l'Alpe Larecchio (1900 m), un'idillica radura erbosa attraversata da un sinuoso corso d'acqua. |
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Passiamo con questa foto ad ammirare il panorama che si gode dalla cima del Corno Bianco. Qui vediamo, in basso a sinistra, il Lago Bianco (2232 m), sopra il quale si alzano il Corno Rosso (2738 m) e, più a destra, la Cresta Rossa (2986 m m). Alla sua sinistra, sempre lungo la cresta che divide la Val Vogna dalla Valle di Gressoney, vediamo di nuovo il Corno Rosso. In alto a destra si distinguono tre belle cime rocciose: la Becca Frudiera (o Mont Nery, 3075 m), a sinistra, la Becca di Vlou (3032 m) e la Becca Torché (3016 m). Sono tre importanti montagne che si alzano sullo spartiacque tra la Valle di Gressoney e la Val d'Ayas (Champoluc). |
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Guardando verso il basso ecco apparire buona parte dell'itinerario di salita. In primo piano si vedono i ripidi pendii che caratterizzano il versante Sud-Ovest del Corno Bianco, lungo i quali sale l'itinerario. Si notano poi i due laghi accanto a cui si passa nell'avvicinamento alla parte terminale della salita: il Lago Nero (2672 m) a destra e il Lago Bianco (2232 m) a sinistra. |
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Verso Nord lo sguardo è calamitato dalla vicina e spettacolare sfilata dei "quattromila" del gruppo del Monte Rosa. Da sinistra si riconoscono: il Lyskamm occidentale (4481 m) e il Lyskamm orientale (4527 m), l'ampia sella ghiacciata del Colle del Lys (4248 m), la cupola nevosa della Piramide Vincent (4215 m), le due puntine rocciose e quasi gemelle del Corno Nero (4322 m) e della Ludwigshöhe (4242 m), la lunga cresta nevosa della Punta Parrot (4436 m) e, infine, la Punta Gnifetti (4554 m). La sottile cresta rocciosa appena visibile sopra la Punta Parrot e la cima della Punta Dofour (4634 m), il terzo "quattromila" delle Alpi in ordine di altezza. |
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In questa foto vediamo l'orizzonte allargarsi verso Ovest per comprendere un'altra serie di grandi cime. A sinistra dei Lyskamm vediamo, dopo la lunga cresta nevosa che scende dall'occidentale fino al Colle del Felik (4061 m), la punta del Càstore (4221 m). Proseguendo verso Ovest vediamo il Breithorn centrale, in gran parte roccioso (4160 m), e il Breithorn occidentale, interamente nevoso (4165 m). Al di sopra della calotta nevosa della Gobba di Rollin (3899 m), spunta la cuspide del Cervino (4478 m). In primo piano si osserva la parte terminale della lunga cresta Nord-Ovest del Corno Bianco. |
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Dal Corno Bianco si ammira un panorama vastissimo, ma per goderlo pienamente, oltre alla mancanza di nubi, occorre che l'aria sia veramente limpida, il che non si è verificato il giorno in cui sono salito. Per questo mi limito a proporre solo quest'altra foto (ampiamente ritoccata per renderla "presentabile"). La foto mostra il Gran Paradiso (4061 m; è la cima più alta), di cui possiamo ammirare la parete Est, sotto la quale si stende il Ghiacciaio della Tribolazione. A destra del Gran Paradiso si vedono l'ampia struttura nevosa e rocciosa del Piccolo Paradiso (3923 mm), la punta della Becca di Montandayné (3838 m) e la piramide rocciosa dell'Herbetet (3778 m). A sinistra del Gran Paradiso notiamo invece la Cresta Gastaldi (3894 m) e la piccola Punta di Ceresole (3777 m). Più a sinistra ancora vediamo la calotta nevosa della Roccia Viva (3650 m) e le tre punte del gruppo degli Apostoli: Torre di Sant'Orso (3618 m), Torre di Sant'Andrea (3651 m) e Torre del Gran San Pietro (3692 m; la punta più alta all'estrema sinistra) |