Grand'Assaly - Via normale (3)

 

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Il panorama dalla cima del Grand'Assaly è davvero spettacolare, soprattutto sul massiccio del Monte Bianco, che qui vediamo dominare le vallate sottostanti (quella che si vede è la valle di La Thuile e in particolare il vallone dove si trova La Joux, punto di partenza della salita al Rifugio Deffeyes e al Grand'Assaly).
   
Ancora il Monte Bianco, ma ripreso con il teleobiettivo. A destra della cima si vedono il Mont Maudit e il Mont Blanc de Tacul; a sinistra appare invece l'Aiguille de Bionassay (4304 m). Sotto la cima del Monte Bianco si notano i celebri pilastri, quelli del Brouillard a sinistra e quelli del Freney a destra. Si vedono anche alcuni ghiacciai, come quello del Brouillard, sotto la cima a sinistra, e del Freney, a destra. Più a destra vediamo quello della Brenva. La cresta di roccia più scura, che dalla cima scende verso destra, è la celebre cresta del Peuteray.
   
La corda doppia che permette di scendere agevolmente la placca all'inizio della cresta Sud del Grand'Assaly (foto di Emilio Colombo).
   
La stessa corda doppia vista dal basso (foto di Roberto Benzi). La discesa avviene un po' più a destra (guardando la placca) della salita e deposita un po' più in basso del punto in cui si attacca la placca, su un comodo ripiano. Noi avevamo una mezza corda (9 mm) da 50 metri.
   
In discesa presso i Laghi Neuves sullo sfondo del Ghiacciaio del Rutor. Contro il cielo osserviamo, da destra a sinistra, lo Château Blanc, la doppia cime del Mont Doravidi (Sud e Nord) e il Flambeau.
   
Sempre sullo sfondo del massiccio del Monte Bianco, vediamo qui il Lago Marginale. Il ponte tibetano unisce le due rive rocciose visibili nella foto, scavalcando il suo emissario (cioè il Torrente del Rutor).
   
Volendo evitare il ponte tibetano e per non ridiscendere fino al Lago dei Seracchi, abbiamo optato per il guado o meglio per i guadi dei tanti rami in cui si dividono il torrente che scende dai Laghi Neuves e il Torrente del Rutor. Ci siamo però tenuti vicino al margine sud-orientale del vasto pianoro occupato dal Lago Marginale, dove i corsi d'acqua sono più piccoli e meno profondi (foto di Roberto Benzi).
   
Superamento di uno dei tanti piccoli rami del torrente che scende dai Laghi Neuves. Qui non è stato necessario togliere gli scarponi.
   
Per guadare i rami del Torrente del Rutor abbiamo tolto gli scarponi perché l'acqua era più alta (una trentina di centimetri dove siamo passati noi). La corrente non era forte e non ci ha creato problemi: bisognava stare solo attenti a non scivolare, perche i sassi del fondo sono un po' viscidi (foto di Roberto Benzi). I bastoncini sono stati un validissimo supporto.
   
Ancora una foto del Grand'Assaly visto da Nord-Est. Da sinistra a destra possiamo osservare: il Col Loydon Ovest (2922 m), la Punta Loydon (3147 m), la Tête d'Assaly (2992 m) e il Grand'Assaly (3174 m), quasi confusi l'uno con l'altra, la Punta di Tachuy (2858 m) e il Petit Assaly (2921 m). Si nota bene anche il pendio detritico (qui con ancora diverse lingue di neve) che sale al piccolo ghiacciaio del Grand'Assaly.
   

Torniamo in cima al Grand'Assaly per due foto panoramiche. In questa vediamo l'intero gruppo del Monte Bianco, dall'Aiguille des Glacier (3816 m), parzialmente visibile contro il margine sinistro della foto, al Mont Dolent (3820 m). Tra questi due estremi possiamo notare (da sinistra a destra): le Aiguilles de Trélatête (3930 la punta più alta), l'Aiguille de Bionassy (4304 m), il Monte Bianco (4810 m), il Mont Maudit (4465 m), il Mont Blanc de Tacul (4248 m), l'ampia insellatura del Colle del Gigante (3365 m), il Dente del Gigante (4013 m), l'Aiguille (4001m) e il Dôme (4015 m) de Rochefort, le Grandes Jorasses (4208 m la punta più alta) e l'Aiguille de Triolet (3870 m).

In questa foto possiamo ammirare, tra le tante cime, il Grand Combin (4314 m la cima maggiore; a sinistra) e la parte superiore dell'inconfondibile piramide del Cervino (4478 m; a destra).

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