Grigna Sett. per la Ferrata CAI Mandello (1)
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La Porta di Prada, lo spettacolare arco di roccia cui si passa accanto percorrendo il sentiero che porta al Rifugio Bietti. |
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Il Rifugio Bietti inquadrato sullo sfondo del Sasso dei Carbonari. Contro il cielo si vede la cresta lungo la quale si svolge la prima parte della via ferrata, il cui attacco si trova all'intaglio tra la cresta in ombra e la quota 1910 m c.a illuminata dal sole. Contro il margine destro della foto si vede invece la Bocchetta di Val Cassina, da cui passa l'itinerario attrezzato che scende il Val Meria lungo il ripido Canalone di Val Cassina (tra il Sasso Cavallo e il Sasso dei Carbonari). |
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Ancora il Rifugio Bietti, fotografato questa volta dal sentiero che sale verso la ferrata. Contro il cielo si delinea la cresta Sud-Sud-Ovest del Monte Pilastro (Cresta dei Grottoni), percorsa da un itinerario poco battuto ma interessante (ci sono alcuni tratti attrezzati: percorso per escursionisti esperti). Più in lontananza, si può vedere la cima del Pizzo di Gino (2245 m). |
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Ancora un'immagine del Rifugio Bietti, ma in una prospettiva più ampia: in primo piano si vede una parte del Bacino di Releccio, il vasto anfiteatro aperto sotto il versante Ovest del Grignone. Alle spalle del rifugio si vedono i pendii erbosi lungo cui transita il sentiero che arriva dal Cainallo. Sullo sfondo si osserva ancora il Monte Pilastro (1823 m), con la lunga cresta Sud-Sud-Ovest. In lontananza si delineano le montagne del Lario Occidentale. |
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Una suggestiva inquadratura ripresa dalla quota 1910 m c.a: sopra il solco incassato del Canalone di Val Cassina si alza la stupenda parete meridionale del Sasso Cavallo (1923 m), lungo la quale si svolgono alcune delle vie di arrampicata più impegnative del gruppo delle Grigne. |
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Questa immagine, ripresa ancora dalla quota 1910 m c.a, mostra la parete lungo la quale sale il primo tratto della ferrata: al centro della foto si vede la scaletta di ferro (verniciata di rosso) che permette di superare il tratto più ripido. |
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Questa foto è stata scattata dopo il superamento della parete iniziale e mostra in primo piano la quota 1910 m c.a con il tratto attrezzato che bisogna scendere per raggiungere l'intaglio dove si trova l'attacco della ferrata. Dalla punta si arriva alla base del pilastrino staccato visibile in basso: sono roccette facili ma anche abbastanza esposte. |
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L'immagine è stata scattata durante la salita del Prà di Sengg. Domina la scena la bella mole del Sasso Cavallo, a sinistra del quale si scorge Mandello, affacciato sul Lago di Como. A destra, invece, si vede la cima dello Zucco Sileggio (1373 m). Contro il cielo si delineano le cime del Triangolo Lariano, che culminano con la punta verdeggiante del Monte San Primo (1682 m), sulla destra. |
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Ancora sul Prà di Sengg, ma in alto e lungo il dorso della cresta che lo delimita verso il bacino di Releccio. In primo piano, a sinistra, si vede una delle paline che segnano questo tratto del percorso. Oltre la cresta del Prà di Sengg, sulla destra, si osservano i pendii erbosi da attraversare (il sentiero è abbastanza visibile) per raggiungere il Rifugio Bietti (lo si può vedere proprio al centro della foto). In alto, sopra i pendii erbosi, si alzano le pareti rocciose del versante Ovest del Grignone. Sullo fondo, oltre il Monte Pilastro (1823 m) e i Pizzi di Parlasco (1509 m), si vedono le cime del Lario Occidentale. |
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Ancora un'immagine panoramica, presa questa volta dalla parte intermedia della ferrata. In primo piano si vede un tratto della cresta lungo la quale si svolge l'itinerario. Poi si nota il Sasso Cavallo con la sua bella parete Sud di profilo. Proprio sopra la sua cima si vede lo Zucco Sileggio con la cresta che, verso destra, porta alla cima del Monte Pelagia (1549). Sullo sfondo appare il Lago di Como. |