Traversata ad anello Noli-Varigotti-Noli
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Noli vista dalla primissima parte della salita che conduce alla Chiesa di Santa Margherita e poi al Semaforo. |
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Un'immagine di Noli ripresa con il teleobiettivo ci permette di dare uno sguardo più ravvicinato al suo centro storico, con la Torre del Comune (fine del XIII secolo), a destra del campanile, e la Torre del Canto, a sinistra (alta 38 metri, è di poco più alta di quella del Comune, che ne misura 35). In alto sulla destra si vede il Castello di Monte Ursino, le cui origini risalgono alla fine del X secolo, ma che ha raggiunto le forme attuali intorno al XV secolo. |
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La Chiesa romanica di Santa Margherita in una foto scattata dal Capitano Enrico d'Albertis (1846-1932) probabilmente negli anni Venti del Novecento (la foto si trova sulla bacheca illustrativa presso la chiesa). L'edificio si trova ora in condizioni purtroppo molto diverse ed è circondato da molta vegetazione. |
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Dalla Chiesa di Santa Margherita si gode un'ampia vista sul Golfo dell'Isola, su cui si affacciano i comuni di Noli, Spotorno (ben visibili nella foto), Bergeggi e Vezzi Portio. All'estrema destra della foto si vede l'isolotto che dà nome al golfo. |
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La scogliera di Capo Noli vista dall'Eremo che il Capitano d'Albertis fece costruire tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Poco più in alto, il capitano aveva fatto costruire anche la Torre della Vittoria, in onore della vittoria italiana nel primo conflitto mondiale. Da questa torre (di cui non esiste più traccia) fu scattata la fotografia della Chiesa di Santa Margherita riprodotta qui sopra. |
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Il Monte di Capo Noli (276 m) visto dall'Eremo del Capitano d'Albertis. |
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La Grotta dei Briganti (o Antro dei Falsari) affacciata sul mare. Anche se per visitarla occorre seguire un ripido sentiero che fa perdere almeno 60 metri (che poi bisogna risalire), ne vale assolutamente la pena. |
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Un'immagine dell'interno della grotta. In fondo si vede il buco attraverso cui si accede all'antro. |
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Risalendo dalla grotta verso il sentiero principale si passa vicino ad un punto panoramico che vale una breve sosta. Verso Nord-Est si può vedere l'Eremo del Capitano d'Albertis (nella foto si distingue chiaramente il tetto della costruzione). A destra e sotto la casa si notano due "belvedere" affacciati sul mare dal sommo di alte pareti rocciose. Questi due terrazzi sono purtroppo privi di protezioni, per cui bisogna prestare molta attenzione. Sul terrazzo a destra si trova la base in cemento armato di un cannone piazzato qui dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale (se ne vede un'altra presso il Semaforo). |
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Dallo stesso punto da cui è stata scattata la foto precedente, ma verso Sud-Ovest, si vedono altre scogliere a picco sul mare e, in fondo, la Punta Crena, il piccolo promontorio dietro il quale si trova Varigotti. |
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La Torre delle Streghe. |
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Nei pressi della Torre delle Streghe ci sono diversi punti panoramici. Qui, verso Sud-Ovest, vediamo ancora Punta Crena con la Baia dei Saraceni. In alto a destra si nota un dosso privo di alberi: è un altro interessante punto panoramico. Lo si raggiunge in pochi minuti abbandonando il sentiero che scende a Varigotti dal bivio subito dopo la Torre delle Streghe. |
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Punta Crena, la Baia dei Saraceni (sulla quale si affaccia la bella Chiesa medievale di San Lorenzo) e Varigotti visti dal punto panoramico descritto nella didascalia precedente. |
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Piante di ulivo sui terrazzamenti che si attraversano all'inizio della salita lungo il Sentiero Balcone sul Mare. La coltivazione degli ulivi e la tecnica dei terrazzamenti furono introdotte nel territorio di Varigotti dai monaci benedettini nei primi decenni del XII secolo. Essi introdussero una particolare varietà di ulivo, la Colombaia, la cui coltura si conserva ancora solo qui a Varigotti, essendo stata progressivamente soppiantata da altre varietà (in particolare dalla Taggiasca) più produttive (non ho potuto verificare a quale varietà appartengano gli ulivi che ho fotografato). |
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La Chiesa Parrocchiale di Varigotti (dedicata anch'essa a San Lorenzo) e l'oratorio di Sant'Antonio Abate visti dal Sentiero Balcone, lungo il quale si svolge la prima parte della salita lungo la via del ritorno. |
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Punta Crena e Varigotti visti dall'alto. In questa foto si può notare la caratteristica del terreno lungo il quale si svolge tutta la salita (quasi 280 metri di dislivello) lungo la via del ritorno. Non ci sono alberi d'alto fusto a fare ombra, ma solo i cespugli tipici della macchia mediterranea. Per questo motivo, nelle calde giornate estive, la prima parte del ritorno risulta piuttosto faticosa e non proprio consigliabile (l'alternativa può essere il rientro a Noli con l'autobus, le cui corse sono frequenti). |
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