Pizzo del Diavolo - Traversata dal Diavolino

 

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Le belle case di Pagliari, proprio all'inizio dell'itinerario che da Carona sale verso il Rifugio Calvi e il Rifugio Longo lungo la valle percorsa dal Fiume Brembo. Nella parte bassa della foto si vedono il fiume e il ponte che lo supera. L'itinerario normale per il Rifugio Calvi segue integralmente la stradina che parte dal tornante a quota 1220 m, poco a valle di Pagliari, e raggiunge la diga del lago di Fregabolgia. Nella relazione ho invece illustrato un itinerario un poco più lungo, ma certamente più bello (il cosiddetto "sentiero estivo"), che si stacca dalla stradina poco prima di Pagliari e oltrepassa il Brembo sul ponte rappresentato nella foto.
   
Riflessi del bosco in una limpida pozza lungo l'itinerario di salita al Rifugio Calvi descritto nella relazione. L'itinerario segue un bel sentiero segnalato che si tiene per un buon tratto sul versante sinistro orografico della valle. Si attraversano boschi e radure che offrono alcuni scorci paesaggistici assai suggestivi, come quello raffigurato nella foto.
   

In questa immagine, ripresa alle prime luci del giorno durante la salita al Passo di Valsecca, si osserva, perfettamente delineata contro il cielo, tutta la traversata. All'estrema destra della foto si trova il Passo di Valsecca, da cui parte la cresta Sud del Diavolino. Quindi il percorso raggiunge l'intaglio alla base della cresta Sud del Pizzo del Diavolo, che è la cima più alta. All'estrema sinistra della foto si trova invece la Bocchetta di Podavit, nei pressi della quale termina la parte più impegnativa della discesa.

   

Questa immagine è stata invece scattata durante la salita lungo il primo tratto, erboso, della cresta Sud del Diavolino. In primo piano si vede la quota 2650 m, dove si trova il piccolo ripiano con il cippo sormontato da un artistico bassorilievo in bronzo. Segue poi il breve tratto di roccette miste a erba che conduce all'attacco della parte rocciosa della cresta, che si trova alla base del visibile diedro-canale di rocce chiare. La via segue, senza percorso obbligato, il largo spigolo tra luce e ombra.

 
   

Questa fotografia è stata ripresa lungo la salita della cresta Sud del Diavolino. Come si vede, la roccia è molto articolata e nel complesso buona. Gli appigli e gli appoggi sono comodi e solidi: bisogna però stare attenti al detrito (qui non se ne vede molto) che è spesso presente, come in genere accade nelle Alpi Orobie.

 
   

Qui siamo invece sulla cresta Sud del Pizzo del Diavolo.

 
   

Anche questa immagine è stata ripresa sulla cresta Sud del Pizzo del Diavolo. Più delle altre due, la foto mette in evidenza la caratteristica della via: la roccia su cui arrampicano i miei due compagni è salda, ma nelle vicinanze c'è anche molto detrito. Comunque, se si procede con un minimo di attenzione, la cosa non crea particolari problemi e la salita risulta assolutamente godibile.

 
   

Ancora il Diavolino (a dx) e il Pizzo del Diavolo (a sx), visti dalla prima parte del  traverso che conduce al Passo Selletta. Al centro della foto, tra la luce e l'ombra, si vede la cresta Sud-Ovest del Pizzo del Diavolo, lungo la quale corre la via Baroni. A sinistra si osserva invece il percorso della discesa che si svolge prima sul filo della cresta Nord, poi lungo il pendio di roccette illuminato dal sole a destra (guardando la foto) della cresta Nord-Ovest della montagna. In basso, appena sopra la fascia di rocce ed erba in ombra, si vede - illuminata dal sole - la zona di rocce chiare dove si lascia il sentiero della via normale per iniziare la traversata verso il Passo Selletta.

 
   

Il Pizzo Poris (a sx) e il Monte Grabiasca si riflettono nelle acque tranquille di un laghetto che si incontra durante la traversata verso il Rifugio Longo attraverso il Passo Selletta. Questa traversata allunga di un po' la discesa dal Pizzo del Diavolo a Carona, ma consente di compiere un percorso ad anello che offre bellissimi scorci paesaggistici e completa, a mio avviso, la giornata, aggiungendo una bella escursione alla simpatica traversata alpinistica del Pizzo del Diavolo.

 
   

Il bel pianoro acquitrinoso che si costeggia a Sud (a sinistra nella foto) poco prima della breve risalita che porta al Passo Selletta. Purtroppo per noi, quel giorno il tempo non è rimasto bello come al primo mattino (vedi le prime foto).

 
   

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