Pizzo Émet dal Lago di Montespluga (2)

 

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In primo piano, inquadrato dal colletto sulla cresta, si vede il tratto finale del pendio innevato che abbiamo superato. Sullo sfondo, sotto la mole del Pizzo Ferré, si nota quasi tutto il percorso dell'avvicinamento, dal lago di Montespluga alle vicinanze del Passo di Émet (che non si vede perché è più a destra del margine della foto).
   
Ed ecco la cresta Sud-Ovest del Pizzo di Émet. I torrioni rocciosi si aggirano sulla destra, mentre il blocco sommitale si sale con facile arrampicata affrontando anche qualche breve passaggio esposto.
   
La prima parte della cresta è molto facile. Il panorama, in una bella giornata, è straordinario e si allarga man mano si sale.
   
Verso Sud lo sguardo è subito colpito dalla bella piramide del Pizzo Stella (3163 m) con il Ghiacciaio di Ponciagna che scende in Val di Lei e l'evidente Canalone Centrale del versante Nord-Ovest. Alla destra del canalone si vedono i pendii della via normale. In buone condizioni (ormai quasi solo alla fine della primavera) il canalone offre una bella salita di media difficoltà (AD+) su neve. Sullo sfondo si notano due interessanti montagne: il Sasso Manduino (all'estrema sinistra della foto) e il Monte Legnone (all'estrema destra).
   
La foto mostra chiaramente il carattere di gran parte della salita lungo la cresta Sud-Ovest del Pizzo di Émet. L'aggiramento dei torrioni avviene su terreno abbastanza ripido lungo una traccia più o meno evidente che sfrutta cenge e canalini. I numerosi ometti, seguiti con attenzione, aiutano a orientarsi. Si vede anche molto detrito, ma, se non si finisce fuori traccia, non pone particolari problemi. Sullo sfondo, contro il cielo, si vede il gruppo del Pizzo Quadro (3015 m); a sinistra della cresta si notano il Pizzo di Sterla (2944 m) e la piramide detritica del Pizzo Mater (3023 m).
   
Nella parte finale della salita ci si tiene sul filo della cresta e si affrontano alcuni passi di facile arrampicata (I o II al massimo).
   
Ed eccoci all'intaglio che costituisce il passaggio più impegnativo della salita, soprattutto per l'esposizione. Due massi quasi perfettamente piatti sono separati da una stretta spaccatura. Il masso a monte è un po' più alto di quello a valle (dove si trovano ancora i miei compagni). In salita si arrampica (II); in discesa è più facile spiccare un salto che l'esposizione rende emozionante.
   
Questa foto è stata scattata durante la discesa in prossimità della spaccatura della foto precedente. L'inquadratura è molto simile, ma questa mi sembra che renda meglio l'esposizione del passaggio (il mio compagno più lontano è ormai vicino al punto da cui si effettua il salto).
   

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