Tour dell'Argentera - Terza tappa

 

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Nella foto a sinistra: scendendo dal Rifugio Questa verso la Val Morta in un punto i cui la strada militare ha perso la sua fisonomia riducendosi ad un comodo sentiero. Sullo sfondo si vede la Testa del Claus (2889 m), alla cui destra si alzano la Cima della Làusa (2823 mm) e la Serriera della Valscura: nella conca formata da queste cime si trova il Lago del Claus. Nella foto a destra, scattata dall'inizio della Val Morta, vediamo una panoramica su una parte consistente della seconda tappa, dal Colle Est della Paur (all'estrema destra della foto) fin quasi al lago del Claus. Contro il cielo, al centro della foto, la punta più alta è la Cima Sud di Valrsossa (2797 m), alla cui destra si alzano la Cima Centrale di Valrossa (2893 m), la Cima Nord di Valrossa (2909 m) e la Rocca la Paur (2972 m); a sinistra della Cima Sud di Valrossa vediamo la Cima di Valscura (2660 m) e il Funs 82657 m). La traversata dalla Valrossa alla Valscura (entrambe le valli sono metà in ombra e metà al sole) percorre i pendii erbosi al di sopra dei salti rocciosi ben visibili al centro della fotografia.

In queste due foto vediamo un tratto ben conservato della strada militare che risale la Val Morta (a sinistra) e la "firma" del Battaglione Dronero (appartenente al Corpo degli Alpini) che, probabilmente nel 1929 o negli anni successivi, riadattò la strada già realizzata tra il 1906 e il 1909 per collegare i Baraccamenti di Valscura con i Ricoveri di Fremamorta.

Due immagini della salita lungo la Val Morta. Sullo sfondo, la cima più imponente, sulla sinistra in entrambe le fotografie, è Testa del Malinvern (2939 m), a destra della quale si alzano Il Funs (2657 m), la Cima di Valscura (2660 m) e le Cime di Valrossa (2797 m la Cima Sud, che dovrebbe essere l'unica visibile nella foto).

Nella foto a sinistra, scattata poco a valle del Colletto di Valasco, vediamo il Lago Sottano di Fremamorta sopra il quale, contro il cielo, si apre il Colle di Fremamorta (2616 m), a sinistra dell'omonima cima (2731 m). Si vede chiaramente anche un tratto della strada militare. Nella foto a destra vediamo ancora il Lago Sottano di Fremamorta, ma sullo sfondo del Colletto di Valasco, aperto tra la Testa di Bresses, a sinistra, e la Quota 2560 m, sulla destra.

Nella foto a sinistra vediamo la prima parte della discesa verso il Piano della Casa del Re. Contro il cielo, al centro della foto, si vede il Colle di Ciriegia (2543 m). Alla sua sinistra si distinguono la Cima di Ciriegia (2727 m), la Cima di Mercantour (2775 m), i Colli di Mercantour (Ovest, 2610 m; Est 2639 m), la Cima Ghiliè (2998 m) e la Cima di Brocan (3054 m). A destra del Colle di Ciriegia si alzano invece la Cima di Leccia (2674 m) e la Cima Est di Pagarì (2686 m). La punta rocciosa sulla destra è invece solo una parte del costone che la mulattiera supera per entrare nella conca erbosa del Gias Sottano della Losa. Nella foto a destra, purtroppo compromessa dal brutto tempo e dal controluce, vediamo il vallone che sale verso il Rifugio Remondino (è quello che sale verso sinistra sotto la Cima di Nasta). Contro il cielo si distinguono, da sinistra a destra, la Cima Paganini (3050 m), la Cima di Nasta (3108 m), la Cima del Lago di Nasta (2999 m), la Cima del Baus (3067 m), Il Bastione (3038 m), il Colle di Brocan (2892 m) e laCima di Brocan (3054 m).

A sinistra: salendo al Rifugio Remondino lungo il bel sentiero che parte dal Piano della Casa del Re. Sullo sfondo si vedono la Testa di Bresses (Sud, 2823 m, e Nord, 2828 m) e i pendii attraversati dalla mulattiera che, dal Lago Mediano di Fremamorta, si abbassa verso il Piano della Casa. Nella foto a destra, scattata dal Rifugio Remondino, vediamo in primo piano la parte bassa della dorsale rocciosa che separa il Vallone Assedras dal Vallone dell'Argentera (dove si trova il Rifugio Bozano). Sullo sfondo, a destra della Torre di Bresses, si vede la Testa del Malinvern.

Due foto scattate dal Rifugio Remondino. A sinistra si vede la Cima Sud dell'Argentera (3297 m), con il Passo dei Detriti (3122 m), visibile al limite destro del tratto in ombra contro il cielo. Sulla destra della foto si vede il Torrione Querzola (parte del complesso roccioso della Cima di Nasta), su cui sale una bella via di arrampicata. A destra vediamo invece la Cima di Nasta con la sua parete Ovest, dove corrono diverse altre vie di arrampicata classica e moderna.

A sinistra: il Rifugio Remondino con una femmina di stambecco in primo piano. Intorno al rifugio staziona un bel gruppo di stambecchi (gli unici, a parte un maschio e una femmina incontrati vicino al Bivacco del Baus, che abbiamo avvistato lungo le cinque tappe del tour). Quello che mi ha colpito è stato soprattutto il livello di confidenza delle femmine con i piccoli (anche quelli nati da un paio di mesi) che invece, normalmente, vivono piuttosto appartate. Nella foto a destra si vede appunto una femmina intenta a pascolare indisturbata e tranquilla a pochi passi dal sentiero nei pressi del rifugio.

A sinistra: un maschio adulto con il collare e gli "orecchini" utilizzati nell'ambito del progetto Alcotra Lemed-Ibex a cui partecipano i Parchi confinanti delle Alpi Marittime e del Mercantour. Il progetto, nato nel 2017, ha l'obiettivo di studiare gli spostamenti degli animali e di studiarli per meglio proteggerli. Per conoscere il progetto si può consultare il sito del Parco delle Alpi Marittime. A destra un maschio e due femmine leccano il sale su un roccione vicinissimo al rifugio.

In queste due foto: femmine di stambecco con i piccoli, alcuni dei quali nati da neppure un paio di mesi (in genere le femmine partoriscono a partire dai primi di giugno). Come si può vedere nella foto a sinistra (dove è evidente un segnavia bianco-rosso), il gruppetto staziona nei pressi del sentiero che dal Rifugio Remondino sale verso il Colle di Brocan. Noi ci siamo avvicinati con molta cautela, ma poco dopo è arrivato un nutrito gruppo di escursionisti che scendeva dal colle e gli animali (contrariamente alle nostre aspettative) non non si sono allontanati!

Nella foto a sinistra (di Roberto Benzi) vediamo un gesto affettuoso tra madre e piccolo. Nella foto a destra vediamo il gruppo dei piccoli stambecchi: a parte quello in primo piano (che dovrebbe avere un anno), gli altri cinque sono quelli nati all'inizio di giugno. Nonostante la tenerissima età si muovono già agevolmente tra le rocce sotto lo sguardo attento delle femmine adulte del branco (non solo delle madri).

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