Weissmies - Traversata Nord-Ovest/Sud-Est (1)

 

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la Weissmieshütte (2726 m) in un'inquadratura che ne mette in evidenza la splendida posizione panoramica. Sullo sfondo si ammira una straordinaria infilata di 4000 (anche se qui si vede bene solo l'Alphubel, 4206 m, con la sua caratteristica grande calotta ghiacciata). A sinistra, nascosto dalla nube, si trova l'Allalinhorn (4027 m). A destra, anch'essi nelle nubi, si trovano i Mischabel (Täschhorn, 4491 m, e Dom, 4545), poi la Lenzspitze (4294 m) e il Nadelhorn (4327 m).
   
La Weissmies (4023 m) vista alle prime luci del giorno dal costone roccioso del Geissrück appena raggiunto. A sinistra ho evidenziato in rosso la stradina che dà accesso al ghiacciaio. La salita raggiunge il pianoro del Triftigletscher, lo attraversa verso Sud, poi risale il versante Nord-Ovest della montagna, si sposta a destra per uscire dalla seraccata e raggiunge la cresta Sud-Ovest a sinistra della evidente, ma poco rilevata, quota 3820 m. Da qui si raggiunge la vetta seguendo la cresta con bel percorso panoramico.
   
Questa foto è stata scattata dalla via normale del Lagginhorn nel luglio 2016. Ho tracciato l'itinerario seguendo sull'originale della foto (molto più grande) la traccia seguita dagli alpinisti in quell'occasione (alcuni passaggi possono variare nel tempo a causa dei movimenti del ghiacciaio).
   
La luce del sole indora le quattro cime del Monte Rosa (da sinistra: Punta Gnifetti, 4554 m, Punta Zumstein, 4563 m, Punta Dufour, seminascosta, 4634 m, e Nordend, 4609 m ), a destra del quale si ammira la vasta distesa glaciale del versante settentrionale dello Strahlhorn (4190 m).
   
Nella prima parte della salita lungo il Triftigletscher, appena superato il plateau. Guardando con attenzione sopra il mio compagno in primo piano si vedono gli edifici di Hohsaas, al termine del Geissrück, dove arriva il secondo tronco della cabinovia che sale da Sass-Grund (che molti utilizzano per fare la salita in giornata). La via di salita passa tra le due zone crepacciate che si vedono proprio sopra i miei due soci, attraversando una zona del ghiacciaio poco inclinata ma caratterizzata dalla presenza di diversi crepacci non troppo grossi e ben evidenti se il ghiaccio, come in questo caso, è scoperto.
   
Sul tratto più ripido prima di arrivare al traverso che permette di raggiungere il pendio sotto la quota 3820 m, uscendo dalla seraccata che, salendo, si ha sulla destra.
   
Ed eccoci sul traverso: sulla sinistra si aprono grandi crepacci, sulla destra, appena visibile nell'angolo a destra in alto, si alza un grande seracco. In questo punto il traverso si svolge su terreno ancora poco ripido: più avanti la pendenza aumenta, ma la presenza di una bella traccia ci ha permesso di procedere senza particolari difficoltà (ovviamente nelle condizioni incontrate a metà luglio 2017), anche se con la dovuta attenzione.
   
Anche la parte superiore della salita, dopo il traverso tra i seracchi, presenta alcuni grossi crepacci, come quello che si vede alle spalle dei miei compagni. In alto, contro il cielo, si vede la cima della Weissmies con l'ultima parte della cresta Sud-Ovest sulla destra.
   
Finalmente nel sole (ma tirava un gran vento e faceva freddo!): siamo ormai nei pressi della cresta Sud-Ovest della Weissmies (sulla quale non abbiamo scattato foto proprio a causa del vento e del freddo). Sullo sfondo, da sinistra, si vedono il Dom, la Lenzspitze (con lo scivolo un po' ridotto della sua bella parete Nord) e il Nadelhorn, da cui si stacca verso destra la celebre "Nadelgrat", che presenta alcune cime ancora superiori ai 4000 metri.
   
Questa foto (di Roberto Benzi) è stata ripresa poco sotto la cima, lungo la primissima parte della cresta Sud-Est, affilata ed aerea. Sullo sfondo, proprio sopra la mia testa, si vede il fondo della Val d'Ossola, mentre nell'angolo in alto a destra si intravede una piccolissima porzione del lago Maggiore. Il panorama dalla cima è davvero molto vasto!
   
La cima della Weissmies e l'ultimissima parte della cresta Sud-Est inquadrate  dalle roccette che si vedono in alto a destra nella foto sopra. Qui, e non in cima, abbiamo fatto una sosta perché c'era molto meno vento.
   

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