Zucco di Cam - Cresta Sud-Ovest
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Lo Zucco di Cam visto dalla Bocchetta della Pianca. Delle due elevazioni più alte, la cima è quella di sinistra. La cresta Sud-Ovest, descritta nella relazione, è invece quella che scende dall'elevazione di destra (apparentemente più alta per via della prospettiva). La cresta scende da destra a sinistra parallela a quella contro il cielo. |
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L'Alpe Daggio (1407 m) vista dal pratone che si deve salire per raggiungere la sella erbosa sulla cresta. Si vede anche la bella faggeta che copre il versante orientale dello Zucco di Cornisella, attraversato dal sentiero descritto nella relazione. |
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Salendo dalla sella erbosa tra radi faggi, si può vedere una parte dell'itinerario: a destra della baita dell'Alpe Daggio si vede il pratone che porta in cresta; sopra la stessa baita si nota lo Zucco di Cornisella (1479 m). Alla sua sinistra, in corrispondenza della macchia più scura sul tratto di cresta orizzontale, c'è la Bocchetta della Pianca (1370 m c.a). Contro il cielo, nonostante la foschia, si riescono a distinguere la Grignetta (2177 m), a sinistra, lo Zucco dei Chignoli (2168 m) e il Grignone (2409 m), a destra. |
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Ed eccoci all'inizio della parte più bella della cresta Sud-Ovest dello Zucco di Cam. Dietro il mio compagno si notano gli ultimi grandi faggi: la traccia che parte dalla sella erbosa arriva sulla cresta proprio accanto al grande faggio che si vede in fondo a sinistra. |
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Un passaggio sulla cresta: come si vede c'è una traccia sufficientemente delineata. Solo nei tratti più larghi o meno ripidi la traccia scompare e la camminata si fa un po' meno agevole. |
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Un altro passaggio lungo la cresta (siamo intorno ai 1740 metri di quota, poco sopra i ruderi che si incontrano lungo il percorso). La foto rende bene il carattere arioso e aperto della salita. Si possono notare alcuni punti caratteristici: il grande faggio (contro il margine sinistro della fotografia), il pratone dell'Alpe Daggio, lo Zucco di Cornisella, la Bocchetta della Pianca. A destra dello Zucco di Cronisella si vede Introbio, punto di partenza della lunga escursione. La traccia che stiamo percorrendo è quella che dai ruderi si sposta a destra: come ho scritto nella relazione è invece meglio stare sul filo (dove pure si trova una traccia) |
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La parte finale della cresta è un largo dosso erboso poco inclinato. Come in tutti i punti più facili del percorso, qui la traccia è assente (foto di Roberto Benzi). |
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Sul dorso della cresta nella parte finale della salita. Il terreno è coperto da infiniti cuscinetti d'erba pungente che, in mancanza della traccia, rendono un po' più faticoso il cammino. |
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La cima dello Zucco di Cam è una sorta di tondeggiante spianata erbosa. Il panorama è interessante ma non può competere con quello di altre cime della Valsassina più alte. Una di queste è il Pizzo dei Tre Signori (2554 m), ben visibile nella foto. A sinistra della sua cima, contro il cielo, si vedono prima il Pizzo di Trona (2510 m), che emerge appena dalla cresta innevata, e poi il Pizzo Varrone (2325 m). |
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Spostando lo sguardo ancora un po' a sinistra (Nord) ci imbattiamo nelle grandi montagne. Spicca soprattutto la bella mole del Monte Disgrazia (3678 m), con l'ampia Sella di Pioda e il Ghiacciaio di Preda Rossa. A destra del Disgrazia si vedono il Piz Roseg (3937 m), il Pizzo Bernina (40490m), la Cresta Guzza (3869 m), il Piz Argient (3945 m) e i Pizzi Palù (3901 m quello più elevato) con l'ampia distesa del Ghiacciaio di Fellaria. |
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Lo Zucco di Cam visto dal sentiero che dalla Bocchetta di Valbona traversa al vicino Rifugio Grassi. Si vede bene la cresta Nord, lungo la quale si svolge la discesa descritta nella relazione: la prima parte è larga e poco ripida, la seconda diviene stretta e presenta due brevi saltini rocciosi (facili; catena). La gita è stata effettuata all'inizio di aprile e i versanti settentrionali erano ancora abbastanza innevati. |
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Il Rifugio Grassi (1987 m) nella conca a Sud del Passo di Camisolo. Anche sul sentiero che dal rifugio scende alla Bocca di Biandino c'era neve fino a circa 1750 metri di quota. Tuttavia c'era una bella traccia (è un itinerario molto frequentato) e si procedeva senza problemi. Sul sito del Rifugio Grassi (rifugiograssi.it) si possono trovare indicazioni aggiornate sulla situazione dei sentieri. |