Il Parco: Monte Sole e Monte Caprara

 

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Incominciamo con due immagini che ritraggono Monte Sole e Monte Caprara da due prospettive diverse. La foto a sinistra è stata scattata da Luminasio, una frazione di Marzabotto sulla sinistra idrografica della Valle del Fiume Reno: si vedono i versanti settentrionali del Monte Caprara (più massiccio, sulla destra) e del Monte Sole (alla sua sinistra). Nella foto a destra, scattata dal Centro Visite Il Poggiolo, si vedono invece i versanti sud-orientali delle due montagne (Monte Caprara a sinistra e Monte Sole a destra). Queste due montagne non sono le più alte del Parco (tale primato spetta al Monte Salvaro, con i suoi 823 m), ma è alle loro pendici (in particolare a quelle del Monte Sole) che si trovano le località che sono state maggiormente segnate dall'eccidio nazista dell'autunno 1944.

Percorrendo l'Itinerario del Memoriale, prima di arrivare a Caprara di sotto, guardando a sinistra (ONO) si possono notare gli interessanti fenomeni erosivi che caratterizzano il versante meridionale del Monte Castellino. Si vedono anche le case di Sibano (altra frazione di Marzabotto), dominate dalle montagne del versante sinistro idrografico della Valle del Fiume Reno (foto a sinistra). La foto a destra è stata scattata da un punto panoramico lungo la facile salita al Monte Caprara. In basso a sinistra si vedono i ruderi di Caprara di sotto, raggiunti dalla strada lungo la quale passa l'Itinerario del Memoriale. Più in alto si osserva l'ampia sella erbosa dove si trova la località San Martino. Più a destra si vede l'edificio del Centro Visite Il Poggiolo, punto di partenza dell'itinerario descritto nella relazione.

In cima al Monte Caprara sono stati riportati alla luce i resti delle opere del sistema difensivo creato dai tedeschi dopo l'eccidio di inizio ottobre 1944 per opporsi all'avanzata dell'esercito angloamericano. Qui vediamo ciò che rimane di alcune trincee usate dai soldati tedeschi per spostarsi dagli acquartieramenti al lato Sud della montagna (da cui potevano tenere sotto osservazione il territorio da cui provenivano gli Alleati).

Un acquartieramento tedesco ricostruito poso sotto la cima del Monte Caprara. Un itinerario didattico con alcuni pannelli illustrativi permette di approfondire la conoscenza dei luoghi e degli avvenimenti che vi si svolsero tra l'autunno del 1944 e la primavera del 1945. L'itinerario parte dalla sella erbosa tra il Monte Sole e il Monte Caprara, raggiungibile in pochi minuti su un buon sentiero che parte dai ruderi di Caprara di Sopra.

Dai pannelli illustrativi presenti sul posto ho ricavato queste due immagini relative alla battaglia combattuta in questa zona della "Linea Gotica" a metà di aprile 1945. Dopo un bombardamento di due giorni, le truppe della Sesta divisione sudafricana attaccano Monte Sole, Monte Caprara e Monte Abelle. L'inizio dell'operazione è fissato alle 22,30 del 15 aprile. Le prime avanguardie alleate giungono sulla cima del Monte Sole il 16 aprile all'una di notte; il Monte Caprara viene conquistato alle 7,45 dopo violenti combattimenti, anche all'arma bianca. In serata viene raggiunto anche il Monte Castellino. Nei giorni successivi verranno anche attaccate le ultime postazioni tedesche sul Monte Adone, più vicino a Bologna. Ancora qualche giorno e tutta l'Italia settentrionale sarà liberata dagli Alleati e dai partigiani (notizie ricavate dal sito "biblioteca.salaborsa.it"). Nella foto a sinistra vediamo un'immagine del pesante bombardamento del 15 aprile 1945, nel momento in cui gli ordigni colpiscono la cima del Monte Sole (il Monte Caprara è il rilievo a sinistra). Nella foto a destra vediamo alcuni sudafricani che caricano i bossoli dei proiettili il giorno dopo la battaglia).

Ed eccoci sulla panoramica cima del Monte Sole dove si trova il cippo in ricordo della Brigata partigiana "Stella Rossa" e delle vittime dell'eccidio nazista (foto a sinistra). A destra vediamo uno scorcio dell'ampio visuale che si gode dalla cima: in basso, nel verde, si vedono i ruderi di Caprara di sopra, posti ai piedi del Monte Caprara (visibile in parte sulla destra della foto); più in alto si stende l'ampia sella erbosa dove si trova la località San Martino, dominata, in alto a sinistra dalla cima del Monte Salvaro (823 m). Sulla destra si stende la valle del Fiume Reno e contro il cielo si può ammirare la serie delle cime più alte dell'Appennino Modenese, dal Corno alle Scale (1945 m), al Libro Aperto (1937 m) fino al Cimone (2165 m), la cima più alta dell'Emilia-Romagna.

In queste ultime foto vediamo un'immagine dell'ambiente del parco (foto a sinistra) e una del Centro Visite Il Poggiolo con il vicino stagno artificiale. Sullo sfondo, oltre la valle del Fiume Reno, si stagliano le cime dell'Appennino modenese.

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