Il Sacrario ai Caduti di Marzabotto

 

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Il Sacrario ai Caduti di Marzabotto si trova in centro alla cittadina, nel piano sottostante della Chiesa parrocchiale. E' stato realizzato dopo la seconda guerra mondiale per ricordare degnamente tutte le vittime di guerra raccolte in queste terre martoriate. Lo stanziamento per la sua realizzazione fu disposto dal Ministero dell'Assistenza Postbellica nell'ottobre del 1946 a favore del Comune di Marzabotto. La costruzione venne completata nel 1960 e fu inaugurata l'8 ottobre 1961. Nella foto a sinistra vediamo l'ingresso del Sacrario, in quella a destra una delle grandi lastre con le fotografie delle vittime della strage. Nell'ultima lastra, visibile nella foto a sinistra, sono elencati i nomi delle persone di cui non si è trovata la foto. A sinistra dell'ingresso si vede la lapide con la motivazione della Medaglia d'oro al valor militare concessa al Comune di Marzabotto, che «preferì ferro distruzione e fuoco piuttosto che cedere all'oppressore».

Nel Sacrario sono riuniti i resti di 778 vittime (civili e partigiani) decedute nelle varie località del Comune di Marzabotto, in particolare durante la feroce rappresaglia compiuta dai nazisti tra il 29 settembre e i primi di ottobre del 1944. Tre grandi lastre tombali di marmo nero ricordano i caduti di Marzabotto, di Monzuno, di Grizzana e di Castel d'Aiano non raccolti nel Sacrario o non identificati. I caduti sono raccolti nei loculi ricavati lungo le pareti laterali della cripta, in tombe singole oppure in urne collettive distinte per località (come quelle che si vedono nella foto a sinistra, che raffigura il vano di ingresso). Nel Sacrario si trovano anche i resti di 404 militari, 26 caduti nella prima guerra mondiale e 378 nella seconda. A destra vediamo la sala centrale della cripta, dove si trovano quattro lapidi di marmo bianco che riportano le motivazioni delle Medaglie d'Oro al Valor Militare concesse alla memoria del Cappellano Don Giovanni Fornasini, del Comandante della Brigata partigiana "Stella Rossa", Mario Musolesi (Lupo), del partigiano sedicenne Gastone Rossi e del partigiano Francesco Calzolari (le salme dei primi tre non si trovano nel Sacrario di Marzabotto).

In queste due foto vediamo le lapidi intitolate a Don Giovanni Fornasini, ucciso a San Martino di Caprara il 13 ottobre 1944 (a sinistra) e a Mario Musolesi (Lupo), ucciso a Cadotto di Marzabotto il 29 settembre 1944 (a destra).

Qui vediamo l'altare del sacrario, sovrastato da una grande croce di bronzo. Nella fascia superiore dell'esedra vediamo, al centro, l'immagine di Cristo che accoglie le vittime della strage (donne, vecchi e bambini accomunati ai combattenti nel sacrificio supremo). A sinistra e a destra di questa immagine (realizzata su lamina d'oro) si trovano due scene dipinte che rappresentano, rispettivamente, la partenza dei giovani per la guerra come soldati o come partigiani (a sinistra) e il ritorno alla pace operosa e serena del lavoro quotidiano (a destra). Sono tutte opere della pittrice Stella Angelini.

Nella parete opposta a quella dove si trova l'altare è collocato un grande trittico realizzato su lamina d'oro dalla pittrice Stella Angelini (foto a sinistra). I tre riquadri rappresentano lo sterminio del settembre ottobre 1944 (a sinistra), il dolore delle madri (a destra), la rinascita della libertà, nella primavera della vita (al centro). A destra vediamo un vano della cripta con le tombe individuali sulle pareti e una delle lastre tombali che ricordano i caduti che non riposano nel Sacrario.

NOTA. Le informazioni contenute in questa pagina sono state ricavate dalla descrizione del Sacrario presente sul sito del Comune di Marzabotto.

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