Allalinhorn - Hohlaubgrat(Saastal - Svizzera/Canton Vallese)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 40 metri al rifugio; 1080 m dal rifugio alla vetta; discesa: 570 m fino alla stazione del Metrò Alpin DURATA: 45/50 minuti al rifugio; 4/5 ore dal rifugio alla vetta; discesa: 1 ora fino alla stazione del Metrò Alpin DIFFICOLTA': PD+ (II su roccia) AGGIORNAMENTO RELAZIONE: luglio 2012
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Tra i quattromila che si alzano a coronare la Saastal, nel cantone svizzero del Vallese, l'Allalinhorn (4027 m) è molto probabilmente il più frequentato, soprattutto lungo alla via normale che, pur non essendo facilissima (PD), è però molto breve (570 m di dislivello) in quanto inizia dal Mittelallalin (3456 m), dove si arriva con i mezzi di risalita: la funivia che porta a Felskinn e quindi la funicolare sotterranea del Metrò Alpin. Qui proporrò invece la salita lungo la cresta Est-Nord-Est, nota come Hohlaubgrat: una linea molto elegante che offre un bel percorso di alta montagna, sicuro e panoramico, non particolarmente difficile (PD+), ma sicuramente non banale, soprattutto nella parte finale, più ripida e aerea e caratterizzata da un gradino roccioso che oppone una breve arrampicata su roccia in gran parte buona (II/II+ con un passaggio iniziale più impegnativo). Affrontata in una giornata limpida, è una salita bellissima, con una visuale che si allarga sempre di più in ogni direzione per culminare sulla cima, che offre uno straordinario panorama a 360°: nel vasto giro d'orizzonte sfilano decine di Quattromila, dai più vicini ai più lontani, compreso il re delle Alpi, il Monte Bianco.
Anche se alcune cordate effettuano la salita in giornata, utilizzando la fermata intermedia (solo su richiesta) del Metrò Alpin e raggiungendo la cresta a circa 3400 m, al di sopra del tratto iniziale, qui descriverò la salita partendo dalla sua base e quindi dalla Britanniahutte, la storica capanna del Club Alpino Svizzero che deve il suo nome al fatto di essere stata costruita nel 1912 grazie ai fondi raccolti dai soci inglesi del CAS riuniti nella “British Association of SAC Members”. Per informazioni sul rifugio (apertura, prezzi, numero di telefono) si può consultare il sito “britannia.ch” (i soci del CAI godono del diritto di reciprocità e pagano quindi come quelli del CAS). Per informazioni sugli impianti (orari e prezzi) si può consultare il sito “saas-fee.ch”.
ACCESSO STRADALE. Raggiunta la cittadina di Visp (Svizzera, Canton Vallese), si seguono le indicazioni per Zermatt e Saas Fee, entrando nella Vispertal (Valle di Visp). Dopo Stalden si lascia a destra la diramazione per Zermatt e si prosegue nella Saastal. A Sass Grund si prende a destra e in pochi chilometri si raggiunge Saas Fee. La macchina va lasciata nel grande parcheggio a pagamento all'inizio del paese (noi – estate 2012 – abbiamo speso 13,50 CHF per poco più di 24 ore).
ITINERARIO. Dal parcheggio si attraversa tutto il villaggio verso Sud per quasi 1 km e mezzo, raggiungendo la stazione di partenza della funivia per Felskinn e il Metrò Alpin. Con l’impianto si raggiunge Felskinn (2991 m), un isolotto roccioso al margine orientale del Feegletscher. Usciti dalla stazione di arrivo si prende, subito a sinistra dell’ingresso nella stazione del Metrò Alpin, un’ampia traccia nella neve che attraversa verso Est e raggiunge un ripiano poco più alto dell’Egginerjoch. Da qui la traccia, divenuta più stretta, prosegue verso Sud-Est in direzione della capanna ormai visibile. Con percorso pressoché orizzontale si traversano pendii detritici e/o nevosi (a tratti abbastanza ripidi) e si raggiunge la selletta rocciosa dell’Hinter Allalin, dove si trova il grande edificio della Britanniahutte (3030 m; 45/50 minuti da Felskinn; EE).
Dalla Britanniahutte si prende un sentierino (alcuni segnavia a strisce bianche e azzurre ne indicano l’inizio) che scende verso Sud-Ovest lungo un ripido pendio erboso-detritico raggiungendo la morena dell’Hohlaubgletscher a circa 2950 m di quota. Da qui, volendo percorrere la cresta dalla sua base, si può traversare il ghiacciaio verso Sud-Ovest, stando all'inizio sulla destra per evitare una zona crepacciata e puntando alla base della cresta (selletta 3105 m), da dove passa anche l’itinerario per lo Strahlhorn. Poco prima della selletta si volta a destra risalendo la prima parte rocciosa (facile) della cresta oppure costeggiandola sui ripidi ma facili pendii nevosi a destra fino a circa 3400 metri di quota (itinerario proposto dalla guida del CAI-TCI). Oppure (itinerario seguito da noi e da altre cordate) si può salire lungo l’Hohlaubgletscher verso Ovest-Sud-Ovest, raggiungendo – su terreno quasi pianeggiante – la base dell’evidente pendio nevoso sulla destra della prima parte della cresta. Risalire questo pendio abbastanza ripido e, quando la pendenza diminuisce, piegare a sinistra verso la cresta, raggiungendola a circa 3400 m di quota, a monte del primo tratto roccioso (durante l’attraversamento e/o la salita dell’Hohlaubgletscher badare agli eventuali crepacci, più o meno aperti a seconda delle condizioni del ghiacciaio). Ora si prosegue lungo la cresta, larga, facile e prevalentemente nevosa fino a una calotta nevosa (3550 m circa). Dalla successiva sella la cresta si alza interamente nevosa e decisamente più ripida fino alla quota 3837 m dove spiana per un breve tratto prima di alzarsi, ripida, aerea e molto bella, fino alla base del salto roccioso che la sbarra a 3980 m circa. Effettuato un brevissimo traverso a destra (uno spit con moschettone e/o eventuale corda fissa), si sale direttamente per belle rocce facili (II) ma esposte; si raggiunge una fascia detritica spesso innevata, ci si sposta un po’ a sinistra, si superano altri passaggi (II) su buona roccia, si traversa a destra (frecce azzurre) e, superato un ultimo passaggio (II), si esce dal tratto roccioso (diversi spit e due grossi fittoni; noi abbiamo effettuato due tiri da 25 metri). Si prosegue ora su neve aggirando a destra una torre rocciosa dopo la quale si raggiunge la cresta sommitale, pressoché pianeggiante, lungo la quale, verso Ovest, si raggiunge la vicinissima cima (4027 m; ore 4/5 dalla Britanniahutte).
DISCESA. Si torna brevemente indietro lungo la cresta sommitale, quindi ci si abbassa a Sud e si traversa a Ovest-Nord-Ovest per raggiungere il Feejoch (3810 m) evitando il tratto più ripido ed esposto della cresta Ovest. Poco prima del colle ci si abbassa a Nord, stando a destra dei grossi crepacci sottostanti; quindi si traversa verso Nord-Est il ripido pendio della parete Nord-Ovest dell’Allalinhorn e ci si abbassa fino 3600 m circa, in una zona molto meno inclinata del ghiacciaio. Da qui, sfruttando le eventuali piste tracciate dai gatti delle nevi e costeggiando la cresta Nord-Est dell’Allalinhorn, si raggiunge Mittel Allalin (3456 m; ore 1 dalla cima), dove arriva il Metrò Alpin, con il quale si torna a Felskinn da cui, in funivia, a Saas Fee. Questa discesa si svolge lungo la frequentatissima via normale e quindi è quasi sempre presente una bella traccia. Tuttavia la presenza di grossi crepacci e la ripidezza dei pendii richiedono tutta la dovuta attenzione.
NOTA 1. La Britanniahutte può naturalmente essere raggiunta da Saas Fee direttamente a piedi seguendo un sentiero che, passando dalla Galenalp (2054 m), traversa sotto il versante occidentale del Mittaghorn e dell’Egginer e raggiunge l’Egginerjoch per pendii nevosi (ghiacciaio). Da qui ci si riallaccia all’itinerario proveniente da Felskinn (da Saas Fee occorrono circa 4 ore; EE). Un altro itinerario, sempre da Saas Fee è quello che sfrutta gli impianti di Plattjen. Dalla stazione di arrivo della cabinovia (2750 m – raggiungibile naturalmente anche a piedi) il sentiero attraversa in quota, con lievi saliscendi, il versante orientale del Mittaghorn e dell’Egginer. Raggiunto un laghetto (2764 m), si deve percorrere verso Sud un facile pendio nevoso (Chessjengletscher; normalmente privo di crepacci) che termina proprio sotto il rifugio (ore 1,30/2; ore 3,30/4 se si sale direttamente da Saas Fee; E). Per una descrizione più accurata di questi itinerari si rinvia alla guida del CAI/TCI.
NOTA 2. E’ anche possibile scendere a piedi a Saas Fee senza utilizzare il Metrò Alpin e percorrendo il Feegletscher (crepacci anche di grandi dimensioni) in parte sfruttato per lo sci estivo. Per questi itinerari rinvio a un'attenta lettura della guida del CAI/TCI o alla consultazione di Internet (il sito “camptocamp.org” descrive sinteticamente due possibili percorsi).
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BIBLIOGRAFIA Gino Buscaini, MONTE ROSA, Guida dei Monti d'Italia, CAI/TCI, 1991 Carta Nazionale Svizzera 1:50.000, foglio 284 - MISCHABEL
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