Anello di Valmadrera Traversata delle cime che circondano (a Nord) Valmadrera (Triangolo lariano/Lombardia)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1570 m circa (calcolando i principali saliscendi) DURATA: 6,40/7,05h DIFFICOLTA': EE AGGIORNAMENTO RELAZIONE: marzo 2023
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Alle spalle di Valmadrera si alzano alcune frequentatissime cime del cosiddetto Triangolo Lariano (il territorio montuoso compreso tra i due rami del Lago di Como). Le salgo singolarmente da tantissimi anni e spesso mi era venuta l’idea di collegarle in un unico itinerario ad anello. Finalmente l’ho fatto: ne è uscita una bellissima escursione, molto lunga e con un dislivello significativo (1570 m circa), che mi piace presentare in questo sito. Il percorso descritto si svolge in senso orario, partendo dal centro di Valmadrera e salendo, nell’ordine, il Corno Birone (1116 m), il Monte Rai (1259 m), il Monte Prasanto (1244 m), il Corno Orientale di Canzo (1239 m) e il Monte Moregallo (1276 m).
L’escursione è molto panoramica in tutte le direzioni: dalla Pianura Padana agli Appennini, dal Monviso al Monte Rosa, dalle cime del Vallese alle Alpi Centrali, dalle Orobie alle Prealpi lecchesi (con le Grigne e il Resegone in primo piano) e comasche. Data la quota, i mesi migliori per effettuarla sono quelli della primavera e dell’autunno. Per quanto riguarda la difficoltà, tenendo conto dei tratti più impegnativi, è una gita per escursionisti esperti (EE), anche se si svolge tutta su sentieri evidenti e segnalati e se ci sono lunghe sezioni ben più facili. Ovviamente, queste valutazioni si riferiscono a condizioni buone, quindi col terreno privo di neve o di ghiaccio.
A voler fare un percorso integrale delle cime che circondano Valmadrera, bisognerebbe includere anche il Corno Centrale di Canzo, ma la gita diventerebbe ancora più lunga e un po' più impegnativa, mentre il dislivello aumenterebbe di altri 140 metri. La inserirò come variante alla fine della relazione, perché certamente ci sarà chi è in grado di farla senza grossi problemi.
ACCESSO STRADALE. Punto di partenza e di arrivo è il Comune di Valmadrera, comodamente raggiungibile con la superstrada che collega Milano alla Valtellina (SS 36). A Valmadrera consiglio di lasciare la macchina in uno dei parcheggi liberi di Via Leopardi (ce ne sono tre, tutti sulla sinistra della via: il primo proprio all’inizio, l’ultimo dopo 200 metri).
ITINERARIO. Dai parcheggi di via Leopardi (il secondo è a quota 240 m circa) si sale lungo la via fino ad un grande bivio; lasciare a destra via San Carlo e seguire a sinistra via Concordia fin dove questa si biforca. Prendere a sinistra, passare il ponte sul torrente Inferno, e raggiungere l’inizio di Via San Martino. Seguire a destra questa via acciottolata che, tra le cappelle della Via Crucis, sale all’omonimo santuario. Alle spalle della chiesa, prendere sulla destra (cartello indicatore del sentiero n. 5) una rampa che diventa una breve scalinata al termine della quale, a destra, inizia il sentiero che sale tra alcune recinzioni sui pendii erbosi e poi boscosi a monte del santuario. Si raggiunge così un bivio segnalato a quota 455 m c.a: lasciare a destra il sentiero n. 5 e prendere a sinistra il sentiero n. 1LV (Sentiero Lucio Vassena) per il Corno Birone e il Cornizzolo. Prima in leggera discesa, poi in leggera salita il sentiero traversa a Sud-Ovest fino a entrare nel vallone dominato dal versante SE del Corno Birone. Traversato un piccolo greto (poco a valle si trova il Sass Negher, un grande masso erratico), si prosegue lungo il ripido pendio erboso (con radi alberi) a destra del castello roccioso della quota 715 m. Si raggiungo così una sella erbosa (712 m) a Nord della quota 715 m. Da qui si sale a destra lungo la cresta ESE del Corno Birone fino a una forcella rocciosa (850 m circa), da cui, verso sinistra, si traversa sotto le pareti meridionali del Corno Birone e, infine, superato un canalino in parte roccioso (breve passaggio attrezzato con catena), si raggiunge la cresta SSE del Corno Birone. Si sale a destra lungo la ripida cresta (all’inizio facili roccette), si aggira a sinistra un salto di rocce, e si arriva sulla cima del Corno Birone (1116 m; ore 2,00/2,15 da Valmadrera), da cui si gode un bel panorama.
Si prosegue lungo la cresta verso Nord-Ovest abbassandosi alla sella dove arriva il sentiero n. 9 che sale da Civate. Da qui si prosegue in salita lungo la cresta, ora più ampia, fino a sbucare a 1205 m sulla crersta sommitale del Monte Rai. Volgendo a sinistra, per l’ampia dorsale erbosa, se ne raggiunge la cima (1259 m; ore 0,30 dal Corno Birone; ore 2,30; 2,45 da Valmadrera). Si scende ora verso Nord e si raggiunge in pochi minuti la Bocchetta di San Miro (1184 m); da qui, proseguendo verso Nord lungo la cresta ora immersa nel bosco di faggi e dopo aver superato un facile passaggino roccioso, si raggiunge la sommità del Monte Prasanto (1244 m; ore 0,15/0,20 dal Monte Rai), presso cui si trovano diversi ripetitori (tra cui la grande torre-antenna della Telecom).
Dal Monte Prasanto, sempre verso Nord, si scende lungo la cresta erbosa fino alla singolare formazione rocciosa del Sasso Malscarpa (1198 m), sulle cui pareti sono visibili alcuni fossili, come le conchiglie del mollusco bivalve Conchodon (dalla caratteristica forma di cuore). Si individua facilmente il passaggio tra i massi a sinistra della struttura principale e quindi si prosegue lungo la cresta, che ora volge decisamente a Nord-Est, dapprima prevalentemente erbosa, poi con alcuni tratti rocciosi tra i quali passa il sentiero con qualche leggero saliscendi. Dai pressi della quota 1160 m, il sentiero si abbassa verso Nord e, dopo un breve tratto con facili passaggini su roccette, scende immerso in una bella faggeta (a sinistra c’è invece un bosco di abeti) e raggiunge la Colma di Val Ravella (1000 m; ore 0,35/0,40 dal Monte Prasanto; ore 3,20/3,45 da Valmadrera).
Dalla Colma di Val Ravella si prende il sentiero che, verso Est, raggiunge in pochi minuti la sorgente dell’Acqua del Fo (1000 m), presso la quale si ammira un bellissimo faggio monumentale. Da qui si sale verso Nord lungo un sentiero immerso nella faggeta (molto ripido fino a 1190 m circa) e poi, con un traverso verso Est, si raggiunge la Bocchetta di Luera (1209 m), aperta tra il Corno Centrale di Canzo (1371 m), a sinistra, e il Corno Orientale di Canzo (1239 m), a destra. Volgendo a destra, una breve salita porta in qualche minuto alla grande croce sulla cima del Corno Orientale di Canzo (1239 m; ore 0,40 dalla Colma di Val Ravella; ore 4,00/4,25 da Valmadrera.
Tornati alla Bocchetta di Luera, pochi metri a Nord del secondo cartello indicatore, si individua sulla destra un sentiero non segnalato che si abbassa nella faggeta verso Nord-Est. Alcuni ometti in pietra e qualche vecchio bollo rosso aiutano a seguire la traccia che presto si immette sul sentiero che proviene dal Rifugio SEV; seguendolo verso destra ci si abbassa alla Bocchetta di Moregge (1110 m; ore 0,10 dal Corno Orientale di Canzo).
Dalla Bocchetta di Moregge si attacca la cresta Sud-Ovest del Monte Moregallo. Il percorso più bello, ma anche più impegnativo, è quello che segue abbastanza fedelmente il filo lungo un sentiero che presenta qualche tratto su facili roccette talvolta abbastanza esposte. All’inizio, e sicuramente dopo la sella a quota 1170 m, è però possibile prendere un sentiero che si tiene sui ripidi pendii erbosi del versante meridionale della cresta e che permette di evitare i tratti rocciosi e i diversi saliscendi del filo. Se si segue il filo, si raggiunge alla fine il punto culminante dell’ultimo risalto della cresta (1263 m). Da qui si scende un tratto di roccette abbastanza ripide (catene), perdendo una quarantina di metri e arrivando alla base del salto che precede la vetta (qui arriva anche il sentiero che taglia i pendii meridionali). Spostandosi a destra del filo si raggiunge un ripido tratto roccioso un po’ esposto che si supera grazie all’aiuto di numerose catene. Superato questo tratto, si raggiunge l’ampia sommità erbosa del Monte Moregallo, caratterizzata a Nord da un bosco di faggi. (1276 m; ore 0,45 dalla Bocchetta di Moregge; ore 4,55/5,20 da Valmadrera). La croce di vetta, vicino alla quale si trova una piccola statua della Madonna, si trova al margine orientale della spianata sommitale.
Dalla cima del Moregallo si prende il sentiero che scende lungo l’ampia cresta Est e raggiunge in breve la Bocchetta di Sambrosera (1145 m); da qui si prosegue in salita, sempre verso Est, tenendosi sul lato settentrionale della cresta, fino a un intaglio (1180 m) che permette di passare sul ripido versante meridionale. Si scende lungo un buon sentiero sassoso che, spostandosi progressivamente a sinistra, torna sulla cresta Est sotto i suoi grandi salti rocciosi. Ora la cresta diviene erbosa e costellata di betulle e si scende più comodamente (c’è ancora un tratto ripido tra i 790 e i 750 m di quota) fino a Preguda, dove si trova la chiesetta di Sant’Isidoro addossata a un grande masso erratico (647 m; ore 1,00 dalla cima del Moregallo), da qui un buon sentiero si abbassa nel bosco prima verso Sud poi verso Ovest fino al bivio di Pradello (545 m c.a). Si scende a sinistra per un largo sentiero, poi per una stradina cementata, arrivando a una piazzola in corrispondenza dell’incrocio con un’altra stradina cementata. Si segue a destra la stradina e dopo pochi metri, a sinistra, si imbocca un bel sentiero che con alcuni traversi raggiunge una stradina cementata che si abbassa vino a via Piazza Rossè (310 m). La si segue per pochi metri a sinistra, la si traversa e, a sinistra di un cancello, si imbocca un sentiero che porta alle case della frazione Scimirone, dove inizia via Grigna. Poco sotto le case si imbocca a destra una scalinata che si scende per proseguire lungo una stradina prima sterrata e poi asfaltata che porta nella lunga Piazza Fontana. In fondo a Piazza Fontana si gira a destra in via Sant’Antonio, giungendo davanti alla chiesa parrocchiale di Valmadrera. Si prende a destra via Manzoni e, dopo 250 metri, si incontra a destra via Leopardi, lungo la quale si è lasciata la macchina (240 m c.; ore 0,45 da Preguda; ore 1, 45 dalla cima del Moregallo; ore 6,40/7,05 dalla partenza).
NOTA 1. Lungo il sentiero che scende alla Colma di Val Ravella, poco a Nord del Sasso Malscarpa, un cartello indica la breve deviazione che porta sul filo della cresta a una piazzola panoramica che offre una bella vista sulla grande formazione rocciosa dei campi solcati, causati dall’erosione dell’acqua sulla roccia calcarea.
NOTA 2. Il sentiero non segnalato che dalla Bocchetta di Luera porta a immettersi sul sentiero che scende alla Bocchetta di Moregge permette di evitare il giro, abbastanza lungo, fino al Rifugio SEV. E’ un sentiero poco battuto e quindi non molto evidente. Prestare attenzione agli ometti e ai bolli rossi ed evitare di spostarsi troppo a destra, verso la parete settentrionale del Corno Orientale di Canzo.
NOTA 3. Lungo l’itinerario, in corrispondenza dei valichi tra le cime, ci sono diverse “vie di fuga” che permettono di interrompere il giro e di tornare al punto di partenza lungo sentieri evidenti e ben segnalati. Le indico di seguito in modo molto sintetico:
A. Dalla Bocchetta di San Miro si piega a destra e si scende alla baita della Ca’ Rotta (In rovina); da qui, col sentiero n. 1, ci si abbassa in Val Molinata raggiungendo il Fontanino del Tof (772 m) e poi le belle case di San Tomaso (580 m). Seguendo quindi la bella stradina acciottolata che inizia oltre le case, si scende alla Cappelletta VARS. Girando a destra su una bella strada di cemento e ciottoli, si scende alla frazione Belvedere di Valmadrera. Da qui si prende a destra via San Carlo Borromeo e la si segue fino in via Leopardi, dove si è lasciata la macchina.
B. Dalla Colma di Val Ravella si traversa fino all’Acqua del Fo; girando a destra, si prende il sentiero n. 4 che scende lungo la Val Luera e porta a San Tomaso, da cui si rientra a Valmadrera come indicato nel punto A.
C. Dalla Bocchetta di Moregge, si scende a destra lungo il sentiero n. 7 che porta dapprima al Fontanino di Sambrosera (716 m) e poi alla Cappelletta VARS. Da qui si rientra a Valmadrera come indicato nel punto A. Prestare attenzione al bivio di quota 400 m c.a: non scendere diritti, ma seguire a destra il bel sentiero, pianeggiante all'inizio, che porta in breve alla Cappelletta VARS.
D. Dalla Bocchetta di Sambrosera si prende a destra il ripido sentiero n. 6 (con parecchie roccette nella prima parte) che si abbassa lungo il canalone che solca il versante meridionale del Moregallo; terminato il tratto più ripido, il sentiero traversa a destra, scavalca la cresta che lo delimita a Ovest, e scende al Fontanino di Sambrosera. Da qui (sentiero n. 7) si scende alla Cappelletta VARS e si prosegue come indicato al punto A.
VARIANTE: SALITA AL Corno Centrale di Canzo Cliccare qui per accedere alla pagina dedicata
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Valmadrera e le sue montagne viste dalla cima del Monte Barro Cliccare qui per vedere l'immagine ingrandita e leggere le didascalie |
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