Cima Ravinella(Valle Strona - Piemonte)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1150 metri circa DURATA: 3,30h la salita; 2,45h la discesa DIFFICOLTA': E (un poco più impegnativo il tratto intermedio della salita) AGGIORNAMENTO RELAZIONE: ottobre 2007
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Ho già parlato in questo sito del mio amore per la Valle Strona, per la tranquilla bellezza del suo ambiente, per le sue gite, per i panorami che si possono ammirare dalle sue creste sospese tra la pianura, i laghi e le grandi montagne delle Alpi occidentali. Così ci ritorno spesso, alla ricerca di qualche bella escursione. Questa mi ha colpito particolarmente per il contrasto tra la salita, che si svolge in un vallone stretto e poi ripido e selvaggio, l’idillica conca del Lago di Ravinella e l’ambiente solare e aperto della discesa. Una gita alla scoperta di uno dei tanti angoli delle nostre montagne capaci di riservare sorprese ed emozioni a chi li sa attraversare con gli occhi aperti alla contemplazione della bellezza anche più umile e non solo con le gambe desiderose di macinare metri di dislivello e ore di cammino.
La meta è la Cima Ravinella (m 2117), un’elevazione secondaria che si alza sulla cresta Sud-Est della Punta dell’Usciolo, nell’alta Valle Strona; questa sua posizione la rende un interessante punto panoramico sulle montagne della valle. Tuttavia l’interesse maggiore dell’itinerario è nella salita lungo il Vallone di Ravinella e poi nell’arrivo all’omonimo lago, una vera piccola perla di acqua limpidissima. La discesa si può naturalmente svolgere lungo il medesimo itinerario, ma io propongo un percorso ad anello, con discesa a Campello Monti e rientro al punto di partenza lungo un tratto della “Strà vegia”, la vecchia mulattiera che, prima della costruzione della carrozzabile, percorreva tutta la valle, da Omegna a Campello.
ACCESSO STRADALE: Da Omegna, all’estremità settentrionale del Lago d’Orta, si percorre la strada della Valle Strona fino alla Cappella di Santa Lucia (m 976), che si trova circa 1,5 km dopo Forno (a 17,5 km da Omegna). Le possibilità di parcheggio nelle vicinanze della cappella sono limitate (6/7 macchine ai bordi della strada).
ITINERARIO. Il sentiero si stacca dalla strada subito a destra della cappella di Santa Lucia (cartello indicatore per Alpi e Cima Ravinella; itinerario Z12) ed entra nell’incassato vallone; all’inizio si tiene vicino al torrente, poi comincia a guadagnare quota sul versante destro orografico (sinistra salendo) e arriva al rudere del Colletto (m 1236). In questo tratto, dall’estate all’autunno, l’erba è alta, ma il sentiero risulta abbastanza evidente ed è comunque ben segnalato (oltre ai segnavia bianco-rossi ce ne sono anche solo bianchi). Oltre il Colletto il sentiero prosegue sullo stesso fianco del vallone, abbastanza ripido e coperto da una bella faggeta. Dapprima si perde leggermente quota, quindi si risale e poi di nuovo ci si abbassa per oltrepassare un torrentello secondario; si prosegue pressoché in piano e infine si scende brevemente fino al torrente per traversarlo (facile). Si risale ora il versante opposto del vallone (sinistra orografica) e, con alcuni tornanti ancora nella faggeta, si raggiunge l’Alpe Ravinella di sotto (m 1356). A destra delle prime case (ruderi), che il sentiero non raggiunge perché passa più in basso, si trova una bella chiesetta ben tenuta. Volendola raggiungere si deve seguire un sentierino un po’ incerto che si stacca dal percorso principale proprio sotto i ruderi. Proseguendo invece lungo il sentiero principale si raggiungono in pochi minuti le altre baite (queste sono ben tenute) dell’Alpe Ravinella di sotto, dove si trova un cartello indicatore (ore 1,15 dalla Cappella di Santa Lucia). Fin qui il sentiero è evidente e ben segnalato (difficoltà: E); nel tratto successivo, almeno fino all’Alpe Ravinella di sopra, il percorso diventa un po’ più impegnativo. Dopo le case, il sentiero prosegue meno evidente ma sempre segnalato; oltrepassa un canale (due piccole frane non presentano particolari difficoltà), traversa una radura inselvatichita a monte di due ruderi e rientra nel bosco di faggi (qui le tracce si fanno più labili: fare attenzione ai segnavia). Usciti dalla faggeta ci si trova in un ambiente più selvaggio; il vallone è più ripido, dominato da salti rocciosi. La traccia prosegue in leggera salita fino a raggiungere (m 1500 circa) il torrentello che si oltrepassa nuovamente (facile guado). Si prosegue salendo lungo il versante opposto, ripido ma facile; la traccia è poco evidente ma ci sono numerosi segnavia (soprattutto quelli di vernice bianca). Superato il tratto più ripido, si guadagna quota verso sinistra su un tratto meno inclinato, quindi si volge di nuovo verso destra (su una roccia c’è la scritta VETTA, in rosso scuro e poco evidente). Giunti su una sorta di speroncino di roccette e erba, si incontra un bivio poco evidente: tralasciare la traccia che prosegue diritto e salire decisamente a sinistra (sulle roccette ci sono segni di vernice molto sbiaditi). Si giunge così in una zona erbosa con massi molto scuri (su quello più grosso c’è una grande freccia bianca e la lettera U, che probabilmente sta per Usciolo). Si sale verso sinistra sotto la barriera rocciosa che chiude la zona e si raggiunge un largo canale percorso da un buon sentiero che, verso destra, conduce sopra la barriera, dove si trovano i ruderi (una sola baita è in piedi) dell’Alpe Ravinella di sopra (m 1892 – ore 1,15 dall’Alpe Ravinella di sotto).
Il sentiero (cartello indicatore) prosegue oltre l’alpeggio e quasi subito gira decisamente a sinistra; con un lungo traverso ascendente si giunge alla bella conca dove si trova il lago di Ravinella (m 1974), dominato a Ovest dalla Punta dell’Usciolo e a Sud della Cima Ravinella: qui si incontra l’evidente traccia del sentiero che proviene da Campello Monti e scende in Val d’Ossola. Ci sono ben due cartelli indicatori e i segnavia bianco-rossi si fanno più grandi e marcati (siamo sul tracciato comune della GTA, del Sentiero Italia e del Sentiero Beltrami). Piegando verso Sud si sale il valloncello erboso-detritico che porta all’evidente intaglio della Bocchetta dell’Usciolo (m 2037). Da qui, salendo a sinistra, si percorre l’erbosa cresta Nord-Ovest (ripida all’inizio) che facilmente conduce sulla Cima Ravinella, dove si trova una piccola croce con il libro di vetta (m 2117 – ore 1,00 dall’Alpe Ravinella di sopra; ore 3,30 dalla cappella di Santa Lucia).
DISCESA. Tornati alla Bocchetta dell’Usciolo (cartelli indicatori per le Alpi Cunetta di sopra e di sotto e per Campello Monti), si scende a sinistra (Sud-Ovest) su sentiero evidente (specie nel primo tratto) e segnalato. Poco prima di un evidente cucuzzolo erboso, piegare a destra verso l’Alpe Cunetta di sopra (m 1810); non la si raggiunge e si piega a sinistra (cartello indicatore), scendendo sotto il cucuzzolo erboso. Il sentiero è di nuovo evidente (tranne che in qualche punto nei prati) e sempre segnalato. Scavalcato verso sinistra il dosso erboso che scende dal cucuzzolo, il sentiero scende alle baite dell’Alpe Cunetta di sotto (m 1558). Divenuto molto evidente, il tracciato si abbassa a traversare un torrentello, poi ancora fino a guadare (facile) quello principale che scende dalla zona della Montagna Ronda. Sul versante opposto, dopo una breve risalita, il sentiero procede pianeggiante verso Sud. Raggiunto l’itinerario Z14 (Campello Monti-Montagna Ronda), il sentiero si abbassa fino al bel paesino walser di Campello Monti (m 1305 – ore 1,30 dalla Cima Ravinella). Si scende fino alla piazzetta davanti alla vecchia scuola elementare e, invece di passare il ponticello pedonale che porta alla strada, si prende a destra la stretta via Zamponi (cartello indicatore per Forno, Massiola e Omegna). Ci si abbassa a superare il torrente Strona su un piccolo ponte, poi si gira a sinistra, verso valle, e, oltrepassata la sterrata che sale verso il vallone del Rio Suenda, ci si immette nella mulattiera che costituisce la “Strà vegia”. Dopo le primissime case (località Ronco), in realtà, la mulattiera si trasforma in un sentiero abbastanza evidente ma non ben segnalato. Si raggiunge così la frazione Valdo (m 1170), dove si trovano una cappella e una grande casa attualmente (autunno 2007) in ristrutturazione. Ci si abbassa a superare il torrente su un buon ponte e si arriva subito alle case di Pian Pennino (m 1121). Ora, nella faggeta, il tracciato torna ad essere una mulattiera e raggiunge le case di Piana di Forno (m 1087), a livello della strada asfaltata. Volendo proseguire lungo il sentiero, si traversa tutto il piccolo abitato fino alla chiesetta. Si passa tra questa e la casa alla sua destra e si scende attraverso un prato fino ad un gruppetto di case. Davanti alla cappelletta prendere il sentiero che entra nel bosco; quasi subito ci si deve abbassare a destra per prendere un sentiero più evidente (si ritrova qualche segnavia) che prosegue la discesa (in qualche tratto emergono i resti dell’antica mulattiera). Raggiunto un altro gruppo di case, la discesa prosegue lungo una stradina sterrata: giunti ad un bivio si lascia a destra la sterrata che porta al “laghetto delle trote” e si sale a sinistra lungo una stradina asfaltata che in pochi minuti porta sulla strada principale davanti alla cappella di Santa Lucia (ore 1,15 da Campello; ore 2,45 dalla Cima Ravinella). Naturalmente, da Campello Monti è possibile scendere alla cappella di Santa Lucia seguendo la strada asfaltata della valle: è più sbrigativo, ma molto meno bello.
Per vedere altre immagini del Lago di Ravinella e di Campello Monti vai a queste pagine del sito: Il Lago Capezzone e il Lago di Ravinella Una visita a Campello Monti (pagina lenta: 510kb)
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