Legnone, canalone Ovest(Lombardia - Alpi Orobie) |
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1300 metri complessivi DURATA: ore 4,15 (salita); ore 2,40 (discesa) DIFFICOLTA': PD/PD+ AGGIORNAMENTO RELAZIONE: aprile 2016 (aggiunto un nuovo servizio fotografico - febbraio 2020)
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Tante volte, guardando d’inverno il versante occidentale del Legnone (2609 m), ero stato attratto dalla linea regolare del canalone che lo percorre nel centro, ma, per diversi motivi, non mi ero mai deciso ad affrontarlo. L’ho fatto quest’anno, all’inizio di aprile (la neve rimane abbastanza a lungo nel solco del canale). E’ stata una bella salita, non veramente difficile, ma entusiasmante per la lunghezza e per l’ambiente. E poi la cima del Legnone, ultimo bastione occidentale delle Alpi Orobie, è un posto a mio parere davvero straordinario: isolata e ariosa, affacciata a precipizio sul Lago di Como, offre un vastissimo panorama, che abbraccia gran parte dell’arco alpino e prealpino centro-occidentale.
Come dicevo, le difficoltà della salita non sono eccessive, ma richiedono la dovuta esperienza alpinistica, anche perché, per raggiungere l’attacco, bisogna affrontare una discesa abbastanza ripida (si perdono 100 metri di quota). Anche il ritorno lungo la via normale (cresta Ovest) non è affatto banale. Il dislivello complessivo della salita è di 1300 metri (di cui 550 solo per il canale). Lungo il canale si affrontano pendenze di 40/45° con qualche tratto sui 50°; in base all’innevamento, si possono incontrare anche brevi passi su roccia (II). L’uscita può avvenire (più facilmente) a sinistra della cima, che poi si raggiunge seguendo l’ultimissimo tratto della via normale, oppure poco a destra della stessa, lungo un bel pendio piuttosto ripido (50°) e dominato dalla cornice sommitale (attenzione). La valutazione complessiva può essere PD/PD+ a seconda delle condizioni o del percorso seguito.
Naturalmente, trattandosi di una salita invernale, deve essere affrontata con la dovuta attrezzatura (a mio parere conviene avere con sé anche una corda) e in condizioni di neve sicure. Per questo, oltre a consultare il bollettino delle valanghe, è possibile informarsi presso il rifugio Roccoli-Lorla (telefono: 0341.875014)
ACCESSO STRADALE. Si segue la Superstrada che collega Lecco alla Valtellina (SS 36) fino all’uscita di Dervio; si seguono quindi le indicazioni per la Valvarrone, toccando i paesi di Vestreno, Introzzo e Tremenico. All’inizio di quest’ultimo abitato, si prende a sinistra la stradina asfaltata che sale a Lavadé e al Rifugio Roccoli-Lorla (indicazioni). La strada termina con un ampio parcheggio proprio sulla sella (1451 m) vicino al rifugio. In inverno non è sempre percorribile fino alla fine: ci si può informare sulle sue condizioni telefonando al rifugio. Un altro parcheggio si trova un po’ più in basso (1362 m), nei pressi dell’ex albergo “La Bocchetta” (chiuso).
ITINERARIO. Dal parcheggio al termine della strada si sale a Ovest, passando a sinistra del Rifugio Roccoli-Lorla e abbassandosi alla successiva sella boscosa (se non si è saliti in macchina fino alla sella, si può raggiungere questo punto dal parcheggio presso l’ex albergo “La Bocchetta” senza dover passare dalla sella). Individuare sul pendio di fronte il tracciato della mulattiera che sale da sinistra verso destra e prosegue lungo il dorso boscoso della cresta stando quasi sempre sul suo versante meridionale (destra); aggirata su questo lato della cresta anche la quota 1699 m (Zappello d’Agrogno), si raggiunge in leggera discesa l’ampia radura dove si trova l’Alpe Agrogno basso (1644 m; ore 1 dal parcheggio).
Da qui si prosegue ancora lungo la cresta boscosa con alcuni tornanti e si raggiunge un altro pianoro dove si trova la baita dell’Alpe Agrogno alto (1845 m). A questo punto il percorso si fa più delineato e più ripido. Ci si tiene vicini alla cresta, ma un po’ a destra del filo fino a circa 2000 m di quota. Qui si traversa a destra sotto alcune rocce, si sale quindi una sorta di canale abbastanza ripido fino ad una sella (2040 m circa) sotto un salto roccioso (la sella è caratterizzata da un muretto a secco e da una piccola grotta/riparo, più o meno visibili a seconda della quantità di neve). Dalla sella si sale a destra per superare (il sentiero è tagliato nella roccia) il salto roccioso, quindi si compie un traverso ascendente su terreno ripido per raggiungere il crestone che scende verso Sud-Ovest dalla punta della Porta dei Merli (2129 m) un po’ a destra del punto culminante. Da qui (2100 m circa) si deve iniziare un lungo traverso (sono circa 350 metri di sviluppo) pressoché orizzontale lungo i pendii che scendono verso Sud: il primo tratto del traverso si svolge su terreno piuttosto ripido con qualche tratto roccioso (attrezzato; ma non è detto che le corde fisse emergano dalla neve); più avanti il terreno diminuisce l’inclinazione e, tornati in cresta, si raggiunge il bivacco Ca’ de Legn (2146 m; ore 1,15 dall’Alpe Agrogno basso).
Dal bivacco si scende a Sud il ripido pendio sottostante seguendo una sorta di costola appena rilevata; abbassandosi, ci si sposta a progressivamente verso sinistra, portandosi al centro del vallone e raggiungendo il cono nevoso alla base dell’evidente canalone. Qui si ricomincia a salire seguendo il solco del canalone al centro della parete Ovest. In alto si può scegliere se uscire a sinistra della cima (più facile) o appena alla sua destra (più bello, ma più ripido); non c’è un percorso obbligato: le condizioni dell’innevamento e le proprie valutazioni determineranno la decisione (dal bivacco alla vetta, ore 2,00/2,15; dalla partenza, ore 4,15/4,30). Alcune cordate percorrono talvolta una sorta di canale parallelo, che sta appena sulla destra del percorso classico, sotto la parete rocciosa che incombe sul canale. E’ un po’ più impegnativo ma un po’ meno lineare (in alto i due percorsi si riuniscono, ma se si sta a destra diventa quasi logico terminare con l’uscita più diretta).
DISCESA. Si svolge lungo la via normale (PD). Dalla cima si segue l’aerea cresta Nord, che all’inizio presenta un tratto piuttosto ripido. Dove la cresta si divide (cartelli indicatori), la via normale scende a sinistra lungo la cresta Ovest, che si percorre quasi sempre sui ripidi pendii del suo fianco meridionale. All’inizio ci sono un paio di passaggi esposti (possibili roccette affioranti), che richiedono attenzione. Poi il percorso, pur mantenendosi su terreno ripido, diventa più facile e conduce al Bivacco Ca’ de Legn. Da qui si prosegue lungo il percorso seguito all’andata (ore 2,40/3,00 dalla vetta al parcheggio). |
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