Il complesso religioso di Somasca

 

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La frazione di Somasca (Comune di Vercurago) è caratterizzata dalla presenza di un complesso di edifici religiosi legati alla figura di San Girolamo Emiliani, che qui visse gli ultimi anni della sua vita.

In queste due immagini vediamo Somasca come appare dal panoramico sentiero che scende dal "Castello dell'Innominato". In quella a sinistra si vede anche il viale della cappelle (messo in evidenza dalla fila di alberi più scuri) che, partendo dal paese, raggiunge la "Valletta" (poco sotto il castello), uno dei luoghi più legati alla presenza di San Girolamo a Somasca. In quella di destra si osserva meglio l'edificio del santuario, vicino al quale si trova anche il moderno convento dei padri somaschi, l'ordine religioso fondato a Somasca da San Girolamo negli ultimi anni della sua vita.

Nella fotografia a sinistra vediamo l'eremo, la grotta dove San Girolamo si ritirava a pregare davanti al Crocifisso. Nella cappella costruita davanti alla grotta è stata collocata una statua del santo in preghiera. A destra vediamo invece la "Scala Santa" che, partendo dal viale delle cappelle, raggiunge l'eremo. Fu realizzata nel 1837 in occasione del terzo anniversario della morte del santo.

In queste immagini vediamo due particolari della "Valletta", la Chiesa della Risurrezione, a sinistra, e l'ingresso al piccolo complesso di edifici, dove termina il "Viale delle cappelle". La "Valletta" è un luogo appartato, incassato tra alcune balze rocciose, ma aperto verso la valle. Qui Girolamo viveva con i suoi orfani. Durante il giorno scendeva a valle, lavorava con i contadini e intanto predicava loro la fede cristiana. Alla sera si rifugiava nella vicina grotta dell'eremo per pregare.

Il "Viale delle cappelle" fu realizzato nel 1760 per facilitare ai pellegrini l'accesso alla "Valletta". Nel corso dell'Ottocento furono realizzate 10 cappelle che riproducono alcuni momenti significativi della vita di San Girolamo attraverso statue e affreschi, nello stile dei sacri monti.

Girolamo Emiliani nacque a Venezia nel 1486. Si dedicò inizialmente alla carriera militare, distinguendosi per il suo valore. Nel 1511 cadde in mano nemica e fu imprigionato. Durante la detenzione ebbe modo di riflettere e decise che, se fosse uscito vivo da quella situazione, avrebbe cambiato vita. Liberato in maniera insperata dopo un mese, fece ritorno a Venezia; qui proseguì la vita militare, ma iniziò anche un cammino di riavvicinamento alla fede. Nel 1528, durante una terribile carestia accompagnata da un'epidemia di peste, decise di dedicarsi totalmente alla carità: vendette tutti i suoi averi, si fece povero e iniziò ad assistere gli appestati e, soprattutto, i bambini che avevano perso i genitori. La sua fama di uomo di carità cominciò a uscire da Venezia e il vescovo di Bergamo lo chiamò in quella città per aprire delle case per gli orfani. Girolamo accettò e in seguito svolse la sua opera anche in altre città della Repubblica di Venezia. Infine approdò a Somasca, da lui stesso chiamato "un luogo di pace": qui continuò la sua missione, dedicandosi sempre e soprattutto agli orfani e dando vita alla "Compagnia dei servi dei poveri" insieme ad alcuni compagni che avevano deciso di seguirne l'esempio. Nel 1537 la peste colpì il territorio di Somasca; Girolamo ne fu contagiato e morì in quello stesso anno, nella notte tra il 7 e l'8 febbraio. Venne proclamato santo nel 1767 e nel 1928 papa Pio XI lo proclamò patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata. Dopo la sua morte, la sua compagnia venne riconosciuta come "Ordine dei Padri Somaschi". Tra le iniziative portate avanti dall'ordine, ricordiamo un grande progetto di San Girolamo: l'istituzione di scuole gratuite aperte a tutti.

Il "Viale delle cappelle" che unisce Somasca alla "Valletta"

A Venezia Girolamo sfama i poveri e raccoglie gli orfani (IV cappella)

A Somasca Girolamo si prende cura dei malati di peste (VI cappella)

Due immagini del Santuario di San Girolamo. La sua costruzione iniziò nel 1544 per volontà dei Padri Somaschi, che desideravano avere a Somasca un degno luogo di culto per il loro fondatore. L'aspetto attuale della chiesa risale al 1624, quando vennero terminati alcuni lavori di rimaneggiamento e restauro. All'interno, dietro l'altare maggiore, in una teca argentea del Settecento, sono ancora conservate le spoglie di San Girolamo, che vengono portate in processione per le vie del paese durante la festa patronale dell'8 febbraio.

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