Monte Magnodeno da Somasca(Gruppo del Resegone - Lombardia)
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SCHEDA TECNICA DISLIVELLO: 1000 metri (compresi un paio di saliscendi) DURATA: 3h la salita, 2h la discesa DIFFICOLTA': E AGGIORNAMENTO RELAZIONE: giugno 2013
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Il Monte Magnodeno (1241 m) è una meta piuttosto popolare, specialmente tra gli escursionisti lombardi delle province più vicine ai gruppi delle Grigne e del Resegone. In se stesso non è una montagna che spicca per particolari caratteristiche, ma viene spesso raggiunto o per la brevità di alcuni suoi accessi, o per inserirlo in percorsi più lunghi, come la traversata al Passo del Fo, magari lungo la bella Cresta della Giumenta (sentiero attrezzato). Sulla sua cima si trova un bivacco dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini) di Maggianico, che è un accogliente posto di ritrovo e di incontro, specie nei giorni festivi e il mercoledì, quando è aperto dai volontari che garantiscono il servizio bar e ristoro.
Su questa cima sono salito tante volte, ma di recente ho scoperto l’itinerario che parte da Somasca e che permette non solo di fare una bella escursione con un buon dislivello (1000 metri complessivi), ma anche di ammirare alcune testimonianze storiche, come il Castello dell’Innominato (quello dei Promessi sposi) e il complesso religioso che sorge intorno al santuario di Somasca, dedicato a San Girolamo Emiliani (1486-1537), fondatore della “Compagnia dei servi dei poveri” (riconosciuta come “Ordine dei Padri Somaschi” dopo la morte del santo). E’ soprattutto per questo incontro tra storia e natura che ho deciso di proporre l’itinerario nel sito.
L’escursione si svolge su facili sentieri in gran parte immersi in un bosco ceduo e può essere divisa in due parti: la prima raggiunge, con percorso spesso ripido, la cresta sommitale del Monte Pizzo, che domina Somasca; la seconda percorre tutta questa lunga cresta che, da Sud a Nord, raggiunge prima il Passo Tre Croci e poi, volgendo a Nord-Est, la cima del Monte Magnodeno. Quest’ultimo tratto, fuori dal bosco, è molto panoramico. La segnaletica è piuttosto discontinua. Difficoltà E.
ACCESSO STRADALE. Da Bergamo si percorre la strada provinciale 639 per Lecco arrivando a Vercurago. Da Milano si segue la strada statale 36 (superstrada): oltrepassato il ponte sull’Adda, si esce a destra e si segue la strada provinciale (direzione Bergamo) fino Vercurago. Qui si imbocca via San Gerolamo che sale alla frazione di Somasca e al Santuario di San Girolamo, presso il quale ci sono ampie possibilità di parcheggio.
ITINERARIO. Dal parcheggio sotto il santuario (285 m) si segue verso Nord la stretta via San Gerolamo che, passando tra le case, sbuca in una piazzetta; da qui si segue in salita via per Beseno (asfaltata) e, venti metri dopo il primo tornante, si prende a sinistra una mulattiera acciottolata che, trasformatasi in sentiero, raggiunge la sella erbosa a destra del Castello dell’Innominato (385 m c.a). Si sale a destra e si segue una sorta di stradina che conduce in breve alla Chiesetta degli Alpini (420 m c.a). A sinistra del cancello di ingresso allo spazio della chiesetta si imbocca un sentiero che sale nel bosco, incontrando subito un bivio: si sale a sinistra (su un sasso c’è il segnavia 29A). Il sentiero (sempre evidente) sale con ripidi tornanti, raggiunge la base delle pareti rocciose del Monte Pizzo (molto interessanti dal punto di vista geologico) e, volgendo a Est, raggiunge un primo pulpito panoramico; con un traverso in direzione Est-Nord-Est ne raggiunge un altro, dove si trova una grande croce (693 m). Qui si prende un sentiero sulla sinistra che, raggiunto un cartello (segnavia 801: sentiero di valle), svolta a sinistra e sale ripidamente nel bosco fino a raggiungere la cresta sommitale del Monte Pizzo a 900 metri di quota. Ora si percorre a lungo la cresta boscosa con un paio di saliscendi e si raggiunge la sella dove si trova il Bivacco Mario Corti (918 m). Si prosegue in cresta e, con percorso di nuovo ripido, si sale il Corno di Grao (1041 m); tenendosi sempre in cresta, si raggiunge il Passo Tre Croci, presso il quale (sulla destra) si trova l’idillica conca Foppetta. Da qui la cresta volge a Nord-Est: la si percorre lungo un buon sentiero che offre ampi scorci panoramici sulla valle dell’Adda, sul Lago di Como e sulla Brianza. Dove la cresta si fa più ripida il sentiero si sposta a destra verso la cresta Sud-Sud-Est del Magnodeno: a metà percorso si abbandona il traverso e, volgendo decisamente a sinistra, si sale alla cima, dove si trovano una grande croce di metallo, il bivacco ANA e, proprio sul punto culminante, la piazzola per l’elicottero (1241 m; 3 ore da Somasca).
DISCESA. Lungo l’itinerario di salita (2 ore). In alternativa, una volta raggiunta di nuovo la sella dove si trova il bivacco Mario Corti, si può prendere il marcato sentiero che scende a Ovest verso Maggianico (segnavia n. 29). Raggiunta la località Camposecco (603 m), ci si tiene a monte del campo di bocce e ci si sposta a sinistra; accanto al piccolo edificio del WC si prende un sentiero che scende verso Sud. Durante la discesa si incontrano due sentieri che provengono da destra e si tiene sempre la sinistra. Si incontra poi un bivio: si sta a sinistra (a destra si scende) e si arriva alla Trattoria “La Rocca” dalla quale si sale in breve alla sella presso il Castello dell’Innominato. Da qui si può tornare a Somasca lungo il percorso fatto in salita, oppure, più interessante, si può salire a destra e visitare il castello. Da questo si scende (indicazioni) verso Sud con un bel sentiero panoramico tagliato nella roccia; si raggiunge dapprima l’eremo (dove arriva la Scala Santa che parte dal sottostante viale delle cappelle) e quindi la Valletta (dove si trovano alcuni edifici religiosi legati alla vita di San Gerolamo); da qui si torna a Somasca percorrendo il viale delle cappelle (ognuna delle quali è dedicata a un episodio della vita del santo), che termina nella piazzetta da cui all’andata avevamo imboccato la via per Beseno. Da qui, lungo via San Gerolamo, si torna al punto di partenza (2 ore, senza contare le soste per visitare i vari monumenti).
Approfondimenti: Il complesso religioso di Somasca
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