Il Sacro Monte di Ossuccioe il Santuario della Beata Vergine del Soccorso
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IL SACRO MONTE DI OSSUCCIO. Il fenomeno artistico-religioso dei Sacri Monti, particolarmente vivo in Piemonte e Lombardia, trova la sua origine alla fine del Quattrocento, a Varallo, in Valsesia, quando il frate francescano Bernardino Caimi ebbe l'idea di promuovere la costruzione di una "nuova Gerusalemme" perché quella vera, a causa della presenza turca, era difficilmente raggiungibile dai pellegrini cristiani. Il sacro monte si presenta quindi come un percorso religioso costituito da una serie di cappelle all'interno delle quali statue e pitture murali offrono una vivida rappresentazione degli avvenimenti fondamentali della vita di Cristo, della Madonna o, in qualche caso, dei santi (il Sacro Monte di Orta, ad esempio, è dedicato a San Francesco). Uno sviluppo particolare dei sacri monti si ebbe nell'età della Controriforma, dopo il Concilio di Trento (1545-1563). La Chiesa cattolica si trovò a fronteggiare la Riforma protestante di Martin Lutero e il sacri monte poteva diventare (proprio grazie all'efficacia comunicativa della rappresentazione visiva) un efficace strumento di educazione e di guida spirituale per i fedeli.
Le 14 cappelle del Sacro Monte di Ossuccio rappresentano i Misteri del Rosario: l'annunciazione dell'angelo a Maria; la visitazione di Santa Elisabetta; la nascita di Gesù; la presentazione di Gesù al Tempio; la disputa di Gesù tra i dottori; l'orazione di Gesù nell'orto del Getsemani; la flagellazione di Gesù; l'incoronazione di spine; la salita di Gesù al Calvario; la crocifissione; la resurrezione; l'ascensione di Gesù al cielo; la discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli Apostoli; l'assunzione in cielo di Maria; il quindicesimo mistero (l'incoronazione di Maria) è rappresentato invece sull'altare maggiore del santuario.
Le cappelle del sacro monte sono state costruite tra il 1663 e il 1668 (secondo altre fonti tra il 1663 e il 1710): si tratta di tempietti a pianta centrale di stile tardo barocco. Il viale che sale al santuario è stato invece completato all'inizio del Settecento. Le 230 statue in stucco e terracotta che "affollano" le cappelle sono quasi tutte opera dello scultore e stuccatore Agostino Silva di Morbio, mentre la decorazione pittorica è opera di Carlo Gaffuri, Innocente Torriani e Gian Paolo Recchi. La costruzione di quasi tutte le cappelle è stata resa possibile dalle offerte di ricche famiglie del luogo. I costumi delle statue sono molto interessanti, poiché rappresentano in modo fedele l'abbigliamento signorile e popolare delle popolazioni locali tra XVII e XVIII secolo.
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Prima cappella: "Annunciazione dell'angelo a Maria Vergine". Questa cappella è stata oggetto di un recente restauro che ha ridato splendore alle pitture dello sfondo (che rappresentano l'interno della stanza di Maria) e ai colori delle staue. Questa cappella è la meno affollata: solo le figure della Madonna e dell'Angelo sono i protagonisti della scena. | |
Quinta cappella: "La disputa di Gesù coi dottori nel Tempio". La cappella, molto affollata di statue, rappresenta il celebre episodio con Gesù dodicenne che discute con i dottori nel Tempio di Gerusalemme. Si noti l'originale figura del cagnolino in mezzo alla scena e l'efficace espressione del popolano che, in primo piano, richiama l'attenzione dello spettatore sulla figura di Gesù che campeggia al centro della scena. E' un aspetto del gusto "teatrale" di tanta arte barocca. | |
Ottava cappella: "Gesù coronato di spine". Il gruppo con Gesù e i suoi torturatori campeggia al centro della cappella. | |
Tredicesima cappella: "La discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli". Anche questa (come quella della nascita di Gesù e, soprattutto, quella della crocifissione) è una scena affollata di statue: Maria e gli Apostoli sono raggiunti dal "fuoco" dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste; un gruppo di angeli osserva la scena dal cielo. | |
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IL SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DEL SOCCORSO. Nel suo attuale assetto, il Santuario (detto anche della Madonna del Soccorso) risale al XVI secolo, mentre la sua ricca decorazione interna, in stile barocco, è opera dei Magistri Intelvesi del XVII secolo. Come luogo di culto cristiano ha però origini più antiche, che risalgono ai secoli dell'alto Medioevo. Il campanile, alto e svettante, è stato completato nel 1719 su progetto dell'architetto ticinese Giovan Battista Bianchi.
La chiesa è a una navata preceduta da un portico; l'ingresso avviene però dalla parete meridionale, attraverso una porta che si apre sull'ampio balcone panoramico ombreggiato da alcuni magnifici platani. Secondo le caratteristiche proprie dello stile barocco, la decorazione interno sovrabbonda di stucchi e di affreschi, in questo caso relativi alla Madonna (sulla volta spiccano l'Incoronazione di Maria e la sua Assunzione in cielo). Il pavimento, posto in opera nel 1655, è in marmo bianco di Musso e nero di Varenna. L'altare maggiore risale al 1730/1740 ed è sormontato da un tempietto contenente il gruppo ligneo dell'Incoronazione di Maria, opera del 1896. A metà della navata, sulla parete settentrionale, si trova, sopra un altare secondario, un affresco con la Madonna e Sant'Eufemia datato 1501; di fronte, sulla parete meridionale, si trova una pala d'altare raffigurante San Giuseppe, opera del pittore F. Grandi (fine Ottocento). Essa proviene dalla Basilica di San Pietro a Roma: fu donata al santuario da Papa Giovanni XXIII nel 1963 e venne qui collocata l'anno successivo. In fondo alla navata, sulla sinistra, si accede alla Cappella della Madonna, costruita nel 1878: essa contiene una statua della Beata Vergine oggetto di particolare venerazione. Essa risale probabilmente al 1300 (anche se la sua datazione e la sua origine non sono ben definite). Di fronte, attraverso una porta aperta nella parete meridionale, si accede alla sacrestia, la cui costruzione risale al 1710; allo stesso periodo risalgono la decorazione pittorica della volta e il grande armadio ligneo, opera di un maestro intagliatore di Bellagio
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A sinistra: uno degli affreschi
che ornano la volta della navata del Santuario.
Sotto: la Cappella della Madonna con la statua (risalente probabilmente al 1300) oggetto di una particolare venerazione. Le pareti della cappella, che oggi si presentano ornate sobriamente solo di alcuni quadri, erano fino a pochi anni fa ricoperte di ex voto (così mi risulta da alcune foto risalenti a prima del 1998). |
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NOTA: Le informazioni riportate in questa pagina sono state ricavate dall'opuscolo SANTUARIO MADONNA DEL SOCCORSO, 1998, Attilio Sampietri Editore (in vendita presso il santuario) e dal sito SACROMONTEORTA.IT
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