Sentiero Roma - Terza tappa Dal Rifugio Gianetti al Rifugio Allievi-Bonacossa |
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Dal Rifugio Gianetti il sentiero prosegue la traversata dell’alta Val Porcellizzo compiendo una sorta di arco prima verso Nord-Est, poi verso Est tenendosi intorno sui 2500 metri di quota (con qualche saliscendi) e infine abbassandosi verso Sud-Est fino alla base (2469 m) di uno sperone roccioso. Da qui il sentiero sale con diversi tornanti un pendio di gande e sfasciumi, attraversa verso destra una fascia rocciosa, guadagna quota su una china erbosa e, piegando di nuovo a destra, affronta il tratto terminale, raggiungendo, ancora traversando verso destra (catene e staffa metallica), l’intaglio del Passo Camerozzo (2765 m; ore 2,00 dal Rifugio Gianetti). Il passo è già ben distinguibile dal rifugio, da cui si presenta come una profonda incisione a Nord del Pizzo Camerozzo (2876 m), la prima netta elevazione sulla lunga cresta che, scendendo verso Sud dal Pizzo del Ferro Occidentale, delimita a Est la Val Porcellizzo.
La discesa dal Passo Camerozzo è il tratto più impegnativo del Sentiero Roma e si svolge sfruttando un sistema di placche, cenge e canalini lungo la parete Est del Pizzo Camerozzo, affacciata sulla Valle del Ferro. La prima parte è una discesa in diagonale verso Sud; poi si cambia direzione e, con discesa diagonale verso Nord, si raggiunge la base della parete, dove spesso si trova un nevaio anche in stagione avanzata. Tutta la discesa, attrezzata con catene e qualche staffa metallica, si svolge su terreno ripido e a tratti esposto (molto esposto nell’ultima parte) con diversi passaggi impegnativi.
Ora il sentiero traversa la Valle del Ferro mantenendosi intorno ai 2550 metri di quota, tra grandi placche granitiche, rare zone erbose e massi di varie dimensioni. Più o meno al centro della valle si vede, un po’ più in basso, il Bivacco Molteni-Valsecchi (2510 m), che però non viene toccato dal Sentiero Roma (un cartello indica il percorso per raggiungerlo, qualora si volesse farlo). Si raggiunge infine la base (2580 m c.a) del canalino detritico che sale al Passo Qualido Nord, posto immediatamente a Nord del massiccio Torrione Qualido (2707 m), sulla cresta che separa la Valle del Ferro dalla Val Qualido. Risalito senza difficoltà il canalino, si raggiunge il passo (2647 m; ore 2,00 dal Passo Camerozzo).
La discesa dal Passo Qualido avviene verso destra (Sud) lungo un sentiero all’inizio esposto; quindi si scende a sinistra (attenzione a non seguire la traccia che continua a destra verso il Passo Qualido Sud), e, sfruttando una cengia esposta, si entra in un canalino da cui si esce con una breve risalita. La discesa continua verso Nord con una diagonale assai esposta sopra le placche della parte bassa della parete. La discesa dal Passo Qualido è più facile di quella dal Passo Camerozzo, ma richiede egualmente molta attenzione (i passi più impegnativi o esposti sono attrezzati con catene).
Il sentiero traversa ora la Val Qualido tenendosi sui 2560 metri di quota e, dopo aver superato una placca spesso bagnata (attenzione), raggiunge la sommità di un dosso (2567 m) proprio al centro della valle; quindi si abbassa tra prati e detriti fino a 2470 m c.a per iniziare la salita del facile canale di erba e roccette che porta al Passo dell’Averta (2545 m c.a). Un ultimo passaggio attrezzato conduce al valico (ore 1,00 dal Passo Qualido).
La discesa in Valle di Zocca si svolge lungo un sentiero attrezzato (cengette e canalini) che si abbassa in diagonale verso Nord raggiungendo la base della breve parete, dove è possibile trovare un nevaio anche a stagione inoltrata. Su terreno detritico si prosegue verso il centro della valle tenendosi a una quota di circa 2460/2450 m; quindi ci si abbassa verso Est su terreno erboso fino a raggiungere l'estrema propaggine dello spigolo Sud-Est del Monte (o Pizzo) di Zocca a 2339 m di quota. Si scende dal versante opposto (tratti esposti; catene) in un vallone che precipita nel verdeggiante Pianone della Valle di Zocca. Toccato il punto più basso della discesa (2310 m), si risale su terreno erboso fino a 2420 m c.a. Da qui, piegando a destra, il sentiero si abbassa leggermente fino al Rifugio Allievi-Bonacossa (2385 m; ore 1,00 dal Passo dell'Averta; ore 6,00 dal Rifugio Gianetti), già ben visibile dalla quota 2339 m. Anche lungo questa tappa occorre fare molta attenzione ai segnavia in caso di scarsa visibilità, specie nei tratti in cui il sentiero, muovendosi tra placche e blocchi di roccia, non è evidente.
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